Nonostante l'attività normativa della Comunità Europea, rivolta al contenimento dei consumi energetici degli edifici, si assiste ad un costante incremento dei fabbisogni di energia termica, soprattutto per effetto della crescente richiesta di energia per la climatizzazione estiva. Nella maggior parte dei casi il raffrescamento estivo, soprattutto nel settore terziario, è ottenuto con macchine elettriche a compressione di vapore. In questi ultimi anni si assiste al costante sviluppo di nuove tecnologie che impiegano l’energia solare come fonte energetica primaria. Tale tecnologia, nota come solar cooling, apre interessanti prospettive sia per gli elevati livelli prestazionali che per i risparmi energetici conseguibili. Negli impianti di solar cooling, infatti, è possibile osservare una favorevole applicazione dell’energia solare, stante la corrispondenza tra il carico frigorifero richiesto e i livelli di irraggiamento solare. Tale tecnologia consente, inoltre, di realizzare la climatizzazione estiva ed invernale degli edifici attraverso un unico impianto. Una limitazione riguarda la taglia delle macchine da impiegare: ad oggi non sono ancora disponibili sul mercato impianti solar cooling di limitata potenza per il condizionamento solare di piccole utenze, ma sono largamente disponibili macchine per la climatizzazione centralizzata di uno o più edifici. Lo schema riportato in figura 1 mostra una classificazione delle tecnologie disponibili sul mercato, in base al ciclo termodinamico di riferimento e al tipo di sostanza impiegata [5]. Gli impianti solar cooling possono essere a ciclo chiuso oppure aperto: nel primo caso si utilizza una sostanza refrigerante che subisce una serie ciclica di trasformazioni, nel secondo caso la portata di aria di processo, dopo essere stata sottoposta ad una serie di trasformazioni termo-igrometriche, è espulsa nell’ambiente esterno.

Tecnologie per il raffrescamento solare degli edifici

OLIVETI, Giuseppe Antonio;ARCURI, Natale;DE SIMONE, Marilena;Bruno R.
2010-01-01

Abstract

Nonostante l'attività normativa della Comunità Europea, rivolta al contenimento dei consumi energetici degli edifici, si assiste ad un costante incremento dei fabbisogni di energia termica, soprattutto per effetto della crescente richiesta di energia per la climatizzazione estiva. Nella maggior parte dei casi il raffrescamento estivo, soprattutto nel settore terziario, è ottenuto con macchine elettriche a compressione di vapore. In questi ultimi anni si assiste al costante sviluppo di nuove tecnologie che impiegano l’energia solare come fonte energetica primaria. Tale tecnologia, nota come solar cooling, apre interessanti prospettive sia per gli elevati livelli prestazionali che per i risparmi energetici conseguibili. Negli impianti di solar cooling, infatti, è possibile osservare una favorevole applicazione dell’energia solare, stante la corrispondenza tra il carico frigorifero richiesto e i livelli di irraggiamento solare. Tale tecnologia consente, inoltre, di realizzare la climatizzazione estiva ed invernale degli edifici attraverso un unico impianto. Una limitazione riguarda la taglia delle macchine da impiegare: ad oggi non sono ancora disponibili sul mercato impianti solar cooling di limitata potenza per il condizionamento solare di piccole utenze, ma sono largamente disponibili macchine per la climatizzazione centralizzata di uno o più edifici. Lo schema riportato in figura 1 mostra una classificazione delle tecnologie disponibili sul mercato, in base al ciclo termodinamico di riferimento e al tipo di sostanza impiegata [5]. Gli impianti solar cooling possono essere a ciclo chiuso oppure aperto: nel primo caso si utilizza una sostanza refrigerante che subisce una serie ciclica di trasformazioni, nel secondo caso la portata di aria di processo, dopo essere stata sottoposta ad una serie di trasformazioni termo-igrometriche, è espulsa nell’ambiente esterno.
2010
solar cooling; refrigeratori ad assorbimento; refrigeratori ad adsorbimento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/129992
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