This article aims to investigate the youth neo–fascist groups in southern Italy in the earlydecades of post–war Italy. In southern Italy, where the neo–fascist phenomenon had aspecific consistency and relevance, are mainly young or very young people to pick up theregime’s legacy with a higher radicality compared to the Italian Social Movement (MSI).The values to which they refer are those of the first fascism: the hierarchical society, thecontempt for the rules, the myth of the chief, the search for a«third way» alternative to bothcapitalism and communism, in a political vision that deliberately places itself outside thesystem making this diversity as its strength. The emergence and development of politicalorganizations composed of young people, often minors, is the most prominent symptomof the vitality and potential of neo–fascism; their rapid spread, beyond the outcome ofthose experiences, it is symptomatic of a mentality able to reproduce itself and take roots inpolitical and socio–economic environments particularly disadvantaged, and will representfor many years a dangerous threat to democratic institutions.

Nel Mezzogiorno d’Italia, dove il fenomeno neofascista riveste una consistenza e una rilevanza particolari, sono in gran parte i giovani e i giovanissimi a raccogliere l’eredità del ventennio, portando avanti la battaglia politica su terreni più radicali di quelli praticati dal partito che si autorappresenta come il vero e l’unico rappresentante di quella variegata galassia, il Movimento sociale italiano. I valori ai quali si rifanno sono quelli del primo fascismo: la società gerarchizzata, il disprezzo delle regole, il mito del capo, la ricerca della “terza via” alternativa al capitalismo e al comunismo, in una visione politica che si pone volutamente al di fuori del sistema e che fa anzi di questa diversità il suo punto di forza. La nascita e lo sviluppo di organizzazioni composte da giovani, spesso minorenni, è il sintomo più rilevante della vitalità e delle potenzialità del neofascismo; la loro rapida diffusione, al di là degli esiti di quelle esperienze, è sintomatica di una mentalità capace di riprodursi e attecchire in ambienti politici e socioeconomici particolarmente svantaggiati e rappresenterà per molti anni una pericolosa minaccia per le istituzioni democratiche.

La meglio gioventù? I gruppi giovanili neofascisti meridionali nei primi decenni della Repubblica

MASSARA, Katia
2017-01-01

Abstract

This article aims to investigate the youth neo–fascist groups in southern Italy in the earlydecades of post–war Italy. In southern Italy, where the neo–fascist phenomenon had aspecific consistency and relevance, are mainly young or very young people to pick up theregime’s legacy with a higher radicality compared to the Italian Social Movement (MSI).The values to which they refer are those of the first fascism: the hierarchical society, thecontempt for the rules, the myth of the chief, the search for a«third way» alternative to bothcapitalism and communism, in a political vision that deliberately places itself outside thesystem making this diversity as its strength. The emergence and development of politicalorganizations composed of young people, often minors, is the most prominent symptomof the vitality and potential of neo–fascism; their rapid spread, beyond the outcome ofthose experiences, it is symptomatic of a mentality able to reproduce itself and take roots inpolitical and socio–economic environments particularly disadvantaged, and will representfor many years a dangerous threat to democratic institutions.
2017
9788825505375
Nel Mezzogiorno d’Italia, dove il fenomeno neofascista riveste una consistenza e una rilevanza particolari, sono in gran parte i giovani e i giovanissimi a raccogliere l’eredità del ventennio, portando avanti la battaglia politica su terreni più radicali di quelli praticati dal partito che si autorappresenta come il vero e l’unico rappresentante di quella variegata galassia, il Movimento sociale italiano. I valori ai quali si rifanno sono quelli del primo fascismo: la società gerarchizzata, il disprezzo delle regole, il mito del capo, la ricerca della “terza via” alternativa al capitalismo e al comunismo, in una visione politica che si pone volutamente al di fuori del sistema e che fa anzi di questa diversità il suo punto di forza. La nascita e lo sviluppo di organizzazioni composte da giovani, spesso minorenni, è il sintomo più rilevante della vitalità e delle potenzialità del neofascismo; la loro rapida diffusione, al di là degli esiti di quelle esperienze, è sintomatica di una mentalità capace di riprodursi e attecchire in ambienti politici e socioeconomici particolarmente svantaggiati e rappresenterà per molti anni una pericolosa minaccia per le istituzioni democratiche.
neofascismo; organizzazioni giovanili; Italia meridionale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/136692
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