Il saggio analizza l'interesse per la mitologia greca e romana di Cesare Pavese, che nasce negli anni del liceo. Lo scrittore è attratto dalle profondità preelleniche del mito, quando dèi, uomini e animali vive- vano in comunione. Prendendo in considerazione il dio Ermete, che affonda le radici nella civiltà pre-ellenica, si è cercato di dimostrare come abbia calamitato l’attenzione di Pavese sia nella sua attività di traduttore di classici sia nella sua opera letteraria. Lo scrittore piemontese, pur valorizzando i tratti più arcaici del dio, ne attraversa tutta la complessità: il dio è raffigurato infatti come messaggero degli dèi, protettore dei viandanti, oniropompo e psicopompo.
Il «fanciullo divino» Ermete nell’opera di Cesare Pavese
Monica Lanzillotta
2020-01-01
Abstract
Il saggio analizza l'interesse per la mitologia greca e romana di Cesare Pavese, che nasce negli anni del liceo. Lo scrittore è attratto dalle profondità preelleniche del mito, quando dèi, uomini e animali vive- vano in comunione. Prendendo in considerazione il dio Ermete, che affonda le radici nella civiltà pre-ellenica, si è cercato di dimostrare come abbia calamitato l’attenzione di Pavese sia nella sua attività di traduttore di classici sia nella sua opera letteraria. Lo scrittore piemontese, pur valorizzando i tratti più arcaici del dio, ne attraversa tutta la complessità: il dio è raffigurato infatti come messaggero degli dèi, protettore dei viandanti, oniropompo e psicopompo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.