Nella lunga fase di transizione del sistema politico italiano, uno dei principali cambiamenti che si sono verificati è certamente la maggiore mobilità elettorale. Rispetto ai primi quarant’anni della nostra Repubblica nei quali le percentuali di voto dei partiti subivano movimenti da un’elezione all’altra quasi impercettibili, registriamo ora in ogni elezione spostamenti cospicui da una parte all’altra degli schieramenti. Ovviamente le cause di una siffatta mobilità elettorale possono essere diverse e, a volte, concorrenti. Le riforme elettorali e le trasformazioni del sistema dei partiti possono determinare da un’elezione all’altra strategie diverse sia nell’offerta elettorale così come nei singoli comportamenti dei votanti. Da ultimo, è stato messo in rilievo il peso degli elettori astensionisti “intermittenti” negli spostamenti di voto. La “fedeltà leggera” degli elettori, che dovrebbe incidere sull’allargamento della tipologia del voto di opinione, è ancora più tenue se confrontiamo elezioni di diverso tipo, anche quando si svolgono a distanza di poco tempo o addirittura nello stesso giorno. L’election day ci dà l’opportunità di verificare, oltre alla comparazione fra risultati dei partiti e schieramenti, molti aspetti dell’offerta politica e dei comportamenti elettorali. Nel 2008, in occasione dello svolgimento contemporaneo di elezioni politiche e delle provinciali in nove province, avevamo registrato le differenze, in alcuni casi notevolissime, fra i risultati di queste due elezioni. Per un numero consistente di elettori si era trattato di un vero e proprio voto “diviso” per via della netta distinzione operata fra voto locale e voto nazionale. Per l’election day del 2009 vengono analizzati i dati delle 62 province nelle quali si sono rinnovati i consigli provinciali in contemporanea con il rinnovo della rappresentanza italiana nel Parlamento Europeo. Grazie alla numerosità dei casi analizzati e della diffusione su tutto il territorio nazionale, dalla comparazione emergono comportamenti elettorali molto diversi fra zone, soprattutto quale risultante dell’offerta prodotta dai differenti sistemi elettorali. In particolare, nelle province del Meridione nelle quali è prevalente il voto diretto alla persona più che al partito, si registrano particolari livelli di partecipazione nelle Europee, quale conseguenza della maggiore presenza alle urne di cittadini interessati quasi esclusivamente al voto provinciale e, più specificamente, ad assegnare una preferenza ad uno dei candidati consiglieri.

Voto diviso e comportamenti elettorali nell'election day

DE LUCA, Roberto
2010-01-01

Abstract

Nella lunga fase di transizione del sistema politico italiano, uno dei principali cambiamenti che si sono verificati è certamente la maggiore mobilità elettorale. Rispetto ai primi quarant’anni della nostra Repubblica nei quali le percentuali di voto dei partiti subivano movimenti da un’elezione all’altra quasi impercettibili, registriamo ora in ogni elezione spostamenti cospicui da una parte all’altra degli schieramenti. Ovviamente le cause di una siffatta mobilità elettorale possono essere diverse e, a volte, concorrenti. Le riforme elettorali e le trasformazioni del sistema dei partiti possono determinare da un’elezione all’altra strategie diverse sia nell’offerta elettorale così come nei singoli comportamenti dei votanti. Da ultimo, è stato messo in rilievo il peso degli elettori astensionisti “intermittenti” negli spostamenti di voto. La “fedeltà leggera” degli elettori, che dovrebbe incidere sull’allargamento della tipologia del voto di opinione, è ancora più tenue se confrontiamo elezioni di diverso tipo, anche quando si svolgono a distanza di poco tempo o addirittura nello stesso giorno. L’election day ci dà l’opportunità di verificare, oltre alla comparazione fra risultati dei partiti e schieramenti, molti aspetti dell’offerta politica e dei comportamenti elettorali. Nel 2008, in occasione dello svolgimento contemporaneo di elezioni politiche e delle provinciali in nove province, avevamo registrato le differenze, in alcuni casi notevolissime, fra i risultati di queste due elezioni. Per un numero consistente di elettori si era trattato di un vero e proprio voto “diviso” per via della netta distinzione operata fra voto locale e voto nazionale. Per l’election day del 2009 vengono analizzati i dati delle 62 province nelle quali si sono rinnovati i consigli provinciali in contemporanea con il rinnovo della rappresentanza italiana nel Parlamento Europeo. Grazie alla numerosità dei casi analizzati e della diffusione su tutto il territorio nazionale, dalla comparazione emergono comportamenti elettorali molto diversi fra zone, soprattutto quale risultante dell’offerta prodotta dai differenti sistemi elettorali. In particolare, nelle province del Meridione nelle quali è prevalente il voto diretto alla persona più che al partito, si registrano particolari livelli di partecipazione nelle Europee, quale conseguenza della maggiore presenza alle urne di cittadini interessati quasi esclusivamente al voto provinciale e, più specificamente, ad assegnare una preferenza ad uno dei candidati consiglieri.
2010
9788861050488
election day; comportamento elettorale; partecipazione elettorale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/150258
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