A partire dalla concettualizzazione del nemico nella teoria politica di Carl Schmitt, che ne riconosce la centralità nella costruzione dell’identità di una nazione (e quindi la necessità del conflitto reale per la coesione di una comunità), il saggio sviluppa una lettura del cinema italiano evidenziando come lungo la sua storia esso abbia raccontato la figura del nemico inteso come nemico interno, privato (Inimicus), anziché come nemico esterno, altro (Hostis). Dal cinema muto al cinema degli anni Trenta, dal Neorealismo al cinema degli anni Sessanta, fino al passaggio al nuovo millennio, il saggio individua elementi costanti e trasformazioni profonde di un cinema che è stato capace di dare forma al conflitto fratricida più che al conflitto inteso come scontro con l’altro da sé; alla guerra interna piuttosto che alla guerra contro altre nazioni.
Nemico
DOTTORINI, Daniele
2015-01-01
Abstract
A partire dalla concettualizzazione del nemico nella teoria politica di Carl Schmitt, che ne riconosce la centralità nella costruzione dell’identità di una nazione (e quindi la necessità del conflitto reale per la coesione di una comunità), il saggio sviluppa una lettura del cinema italiano evidenziando come lungo la sua storia esso abbia raccontato la figura del nemico inteso come nemico interno, privato (Inimicus), anziché come nemico esterno, altro (Hostis). Dal cinema muto al cinema degli anni Trenta, dal Neorealismo al cinema degli anni Sessanta, fino al passaggio al nuovo millennio, il saggio individua elementi costanti e trasformazioni profonde di un cinema che è stato capace di dare forma al conflitto fratricida più che al conflitto inteso come scontro con l’altro da sé; alla guerra interna piuttosto che alla guerra contro altre nazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.