Il presente saggio intende dimostrare la tesi che, ferma restando la necessità per l’interprete di ricorrere alla categoria del collegamento volontario tra contratti, taluni capisaldi della teoria tradizionale non meritano di essere accolti. Sembra ragionevole, invece, affermare che in un simile procedimento logico devono essere impiegati i seguenti tre nuovi criteri di valutazione: il concetto che l’elemento soggettivo del collegamento è rappresentato dalla volontà di scindere un contratto altrimenti unitario; il canone che la disciplina dei vizi e della mancanza della volontà relativa a singoli spezzoni del regolamento configura un’interdipendenza finalizzata alla conservazione e alla procedimentalizzazione dell’operazione concordata; il criterio che attraverso la categoria del colegamento il giudice può rimodulare una serie di parametri per l’individuazione della disciplina dell’atto di autonomia, stabilendo dei diritti e doveri delle parti riconducibili all’assunto che la causa in senso giuridico dei singoli contratti è costituita dalla loro complessiva funzione economica (e non dalla loro funzione intrinseca).

La categoria del «collegamento volontario tra contratti» tra vecchi dogmi e potenzialità incompiute

MAISTO, Filippo
2010-01-01

Abstract

Il presente saggio intende dimostrare la tesi che, ferma restando la necessità per l’interprete di ricorrere alla categoria del collegamento volontario tra contratti, taluni capisaldi della teoria tradizionale non meritano di essere accolti. Sembra ragionevole, invece, affermare che in un simile procedimento logico devono essere impiegati i seguenti tre nuovi criteri di valutazione: il concetto che l’elemento soggettivo del collegamento è rappresentato dalla volontà di scindere un contratto altrimenti unitario; il canone che la disciplina dei vizi e della mancanza della volontà relativa a singoli spezzoni del regolamento configura un’interdipendenza finalizzata alla conservazione e alla procedimentalizzazione dell’operazione concordata; il criterio che attraverso la categoria del colegamento il giudice può rimodulare una serie di parametri per l’individuazione della disciplina dell’atto di autonomia, stabilendo dei diritti e doveri delle parti riconducibili all’assunto che la causa in senso giuridico dei singoli contratti è costituita dalla loro complessiva funzione economica (e non dalla loro funzione intrinseca).
2010
978-88-495-2067-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/160767
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