Una fascinazione comune per il potenziale di captazione di reale, custodito da alcune immagini, emana dalle note sulla fotografia di Roland Barthes e dagli scritti di Primo Levi sulla questione delle immagini fisse e in movimento. Nell’idea o nell’ipotesi di un resto intrattabile si innesta un’interrogazione parallela sul reale e il passato, la negazione e la prova, la critica e la verità. “È stato” come noema e memento.

È stato. Il reale e il possibile in Roland Barthes e Primo Levi

TARANTINO, Ciro
2017-01-01

Abstract

Una fascinazione comune per il potenziale di captazione di reale, custodito da alcune immagini, emana dalle note sulla fotografia di Roland Barthes e dagli scritti di Primo Levi sulla questione delle immagini fisse e in movimento. Nell’idea o nell’ipotesi di un resto intrattabile si innesta un’interrogazione parallela sul reale e il passato, la negazione e la prova, la critica e la verità. “È stato” come noema e memento.
2017
978-88-229-0123-1
Roland Barthes; Primo Levi; fotografia; immagini; possibile; reale: verità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/161417
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