Questo articolo analizza la crisi che sta attraversando le procedure di riconoscimento del diritto all'asilo, alla luce dei cambiamenti introdotti dalla disciplina comunitaria sugli spostamenti migratori forzati, e degli effetti reali che essa produce sulle traiettorie dei flussi e sui territori interessati dalla loro presenza. La parte più teorica dello scritto presta attenzione, in primo luogo, alle interpretazioni di coloro i quali, trattando questo argomento specifico, individuano nell’attuale sistema di governance transnazionale delle migrazioni forzate un "regime" che permette agli stati di violare i principi posti tradizionalmente a tutela del diritto d'asilo. Nel passare in rassegna queste teorie, se ne vagliano i punti di forza, ma anche le debolezze che esse evidenziano, soprattutto laddove generalizzano l'esperienza dei rifugiati riducendola a "nuda vita" territorializzata in campi periferici, nettamente distinguibili dai luoghi presso i quali si concentrano ed agiscono i processi dello sviluppo globale. Attraverso la discussione di alcuni casi studio afferenti l’esperienza dei rifugiati in Calabria, vedremo invece come migliaia di profughi ogni anno continuano a consolidare la loro presenza in Europa, e a generare modelli territoriali d’insediamento in cui le peculiari caratteristiche di questi flussi si trovano ad essere di volta in volta trasformate in strategie di esclusione, valorizzazione o innovazione sociale. La parte dell’articolo dedicato alla discussione di questi casi studio presenta dunque una realtà multiforme, che vede i rifugiati vivere in mondi sospesi fra inclusione e criminalizzazione, e in cui dunque si distinguono pratiche regolative fortemente discrezionali, non sempre conformi a quelle che la governance globale delle migrazioni forzate punta ad introdurre e normalizzare.
Rifugiati e richiedenti asilo. Esperienze di rigenerazione urbana ed economia solidale a confronto
D'AGOSTINO, Mariafrancesca
2015-01-01
Abstract
Questo articolo analizza la crisi che sta attraversando le procedure di riconoscimento del diritto all'asilo, alla luce dei cambiamenti introdotti dalla disciplina comunitaria sugli spostamenti migratori forzati, e degli effetti reali che essa produce sulle traiettorie dei flussi e sui territori interessati dalla loro presenza. La parte più teorica dello scritto presta attenzione, in primo luogo, alle interpretazioni di coloro i quali, trattando questo argomento specifico, individuano nell’attuale sistema di governance transnazionale delle migrazioni forzate un "regime" che permette agli stati di violare i principi posti tradizionalmente a tutela del diritto d'asilo. Nel passare in rassegna queste teorie, se ne vagliano i punti di forza, ma anche le debolezze che esse evidenziano, soprattutto laddove generalizzano l'esperienza dei rifugiati riducendola a "nuda vita" territorializzata in campi periferici, nettamente distinguibili dai luoghi presso i quali si concentrano ed agiscono i processi dello sviluppo globale. Attraverso la discussione di alcuni casi studio afferenti l’esperienza dei rifugiati in Calabria, vedremo invece come migliaia di profughi ogni anno continuano a consolidare la loro presenza in Europa, e a generare modelli territoriali d’insediamento in cui le peculiari caratteristiche di questi flussi si trovano ad essere di volta in volta trasformate in strategie di esclusione, valorizzazione o innovazione sociale. La parte dell’articolo dedicato alla discussione di questi casi studio presenta dunque una realtà multiforme, che vede i rifugiati vivere in mondi sospesi fra inclusione e criminalizzazione, e in cui dunque si distinguono pratiche regolative fortemente discrezionali, non sempre conformi a quelle che la governance globale delle migrazioni forzate punta ad introdurre e normalizzare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.