Il turista vacationer e lo sviluppo locale basato sulla industria turistica del cottage, sono gli elementi che caratterizzano fortemente il turismo in Calabria: la presenza di un diffuso e pervasivo turismo non ufficiale, praticato attraverso le abitazioni private ed in modo autogestito, che in questa sede possiamo definire turismo del “fai da te”. Mentre sul turista vacationer ufficiale (quello che pratica le strutture ricettive) esiste una ampia letteratura, sul turista vacationer non ufficiale (quello che pratica le abitazioni private) le informazioni disponibili sono molto poche e frammentarie. Infatti è poco studiato ed analizzato, nel senso che non vi sono studi specifici di carattere sistematico: l’unica eccezione è la indagine dell’Istat “Viaggi e Vacanze” sulla domanda turistica italiana, che rileva il comportamento turistico di tutte le tipologie di turisti, e, quindi, anche di quelli che soggiornano in abitazioni private. Il turismo “fai da te” è oggetto di nostro interesse ma è generalmente poco conosciuto per i seguenti motivi: perché essendo praticato attraverso modalità ricettive non ufficiali non è visibile; di conseguenza perché non è censito e censibile; perché, quindi, mancano statistiche ufficiali che ne definiscono le sue dimensioni quantitative; perché, essendo “fai da te”, non costituisce oggetto di interesse da parte del mercato turistico e dei suoi operatori economici. Perché è indispensabile per la Calabria conoscere il turismo “fai da te”: 1. innanzitutto per ragioni di opportunità, in quanto il turismo “fai da te” è nettamente prevalente su quello ufficiale (secondo alcune stime fino a 15 volte superiore) ma totalmente incontrollato e sommerso; 2. in secondo luogo, per ragioni di utilità. Studiare e conoscere il turismo “fai da te”, significa intervenire in un settore che produce ogni anno una economia diffusa e garantita ed una massa di relazioni e interrelazioni sociali che poi non vengano capitalizzate dalle comunità locali. Inoltre, valorizzare il turismo “fai da te” significa, anche, farlo emergere, ed inglobarlo organicamente e definitivamente fra le attività produttive di tipo turistico. Insomma, significa valorizzare un comparto che porterebbe la Calabria fra le prime regioni di Italia per flussi turistici. 3. in terzo ed ultimo luogo, per ragioni di necessità. Infatti, oltre che essere una indiscutibile fonte di ricchezza economica e sociale, il turismo “fai da te” produce anche tante esternalità negative a carico della collettività e del turismo stesso. In questo lavoro si illustreranno i risultati di una indagine pilota svolta in Calabria ed orientata alla esplorazione delle caratteristiche e del comportamento del turista fai da te, ossia del turista che si auto-organizza la vacanza soggiornando in abitazioni private di proprietà o in affitto. Studi di questo tipo riteniamo siano di rilevante importanza, poiché base di conoscenza indispensabile per la elaborazione e l’adozione di adeguate politiche di progettazione e programmazione territoriali che consentano l’implementazione di modelli di sviluppo turistico compatibili e sostenibili. Ma ai fini dell’argomento “Turismo sostenibile” presenta una ulteriore utilità, poiché le scelte del turista fai da te risultano fortemente basate e condizionate dalla risorse turistiche di base, ovvero dalla qualità e quantità delle risorse ambientali. Tutto ciò è maggiormente vero ed indispensabile quanto più un territorio è interessato dal turismo fai da te, come, appunto, il caso in studio.

La cura della risorsa ambientale come fattore di sviluppo del turismo.

ROMITA, Tullio;
2008-01-01

Abstract

Il turista vacationer e lo sviluppo locale basato sulla industria turistica del cottage, sono gli elementi che caratterizzano fortemente il turismo in Calabria: la presenza di un diffuso e pervasivo turismo non ufficiale, praticato attraverso le abitazioni private ed in modo autogestito, che in questa sede possiamo definire turismo del “fai da te”. Mentre sul turista vacationer ufficiale (quello che pratica le strutture ricettive) esiste una ampia letteratura, sul turista vacationer non ufficiale (quello che pratica le abitazioni private) le informazioni disponibili sono molto poche e frammentarie. Infatti è poco studiato ed analizzato, nel senso che non vi sono studi specifici di carattere sistematico: l’unica eccezione è la indagine dell’Istat “Viaggi e Vacanze” sulla domanda turistica italiana, che rileva il comportamento turistico di tutte le tipologie di turisti, e, quindi, anche di quelli che soggiornano in abitazioni private. Il turismo “fai da te” è oggetto di nostro interesse ma è generalmente poco conosciuto per i seguenti motivi: perché essendo praticato attraverso modalità ricettive non ufficiali non è visibile; di conseguenza perché non è censito e censibile; perché, quindi, mancano statistiche ufficiali che ne definiscono le sue dimensioni quantitative; perché, essendo “fai da te”, non costituisce oggetto di interesse da parte del mercato turistico e dei suoi operatori economici. Perché è indispensabile per la Calabria conoscere il turismo “fai da te”: 1. innanzitutto per ragioni di opportunità, in quanto il turismo “fai da te” è nettamente prevalente su quello ufficiale (secondo alcune stime fino a 15 volte superiore) ma totalmente incontrollato e sommerso; 2. in secondo luogo, per ragioni di utilità. Studiare e conoscere il turismo “fai da te”, significa intervenire in un settore che produce ogni anno una economia diffusa e garantita ed una massa di relazioni e interrelazioni sociali che poi non vengano capitalizzate dalle comunità locali. Inoltre, valorizzare il turismo “fai da te” significa, anche, farlo emergere, ed inglobarlo organicamente e definitivamente fra le attività produttive di tipo turistico. Insomma, significa valorizzare un comparto che porterebbe la Calabria fra le prime regioni di Italia per flussi turistici. 3. in terzo ed ultimo luogo, per ragioni di necessità. Infatti, oltre che essere una indiscutibile fonte di ricchezza economica e sociale, il turismo “fai da te” produce anche tante esternalità negative a carico della collettività e del turismo stesso. In questo lavoro si illustreranno i risultati di una indagine pilota svolta in Calabria ed orientata alla esplorazione delle caratteristiche e del comportamento del turista fai da te, ossia del turista che si auto-organizza la vacanza soggiornando in abitazioni private di proprietà o in affitto. Studi di questo tipo riteniamo siano di rilevante importanza, poiché base di conoscenza indispensabile per la elaborazione e l’adozione di adeguate politiche di progettazione e programmazione territoriali che consentano l’implementazione di modelli di sviluppo turistico compatibili e sostenibili. Ma ai fini dell’argomento “Turismo sostenibile” presenta una ulteriore utilità, poiché le scelte del turista fai da te risultano fortemente basate e condizionate dalla risorse turistiche di base, ovvero dalla qualità e quantità delle risorse ambientali. Tutto ciò è maggiormente vero ed indispensabile quanto più un territorio è interessato dal turismo fai da te, come, appunto, il caso in studio.
2008
88-89317-03-5
turismo sostenibile; ambiente; turismo fai-da-te
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/162475
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