Lo scopo di questo lavoro è misurare acusticamente l’influenza fonologica e prosodica di una L1 sull’italiano L2. Verranno comparati i risultati ottenuti con gli indici ritmici presenti in letteratura e gli stessi saranno confrontati con i risultati conseguiti da prove percettive. Attraverso questa metodologia cercheremo di descrivere le caratteristiche fonologiche e prosodiche che influenzano l’eloquio dell’italiano L2 prodotto da soggetti stranieri e che consentono ad un parlante o ad un sistema di Speech Recognition di riconoscere una lingua come diversa. Oggi, il mezzogiorno rappresenta l’area di primo ingresso per molti immigrati provenienti dall’area mediterranea che successivamente si trasferiscono nelle regioni del Nord. Linguisticamente il primo approccio avviene con l’Italiano meridionale, in questo caso calabrese, che presenta specifiche caratteristiche fonetiche, fonologiche e ritmiche. Sono proprio le caratteristiche ritmico-prosodiche le più difficili da apprendere in una L2 infatti, spesso chi dimostra una buona competenza linguistica in vari livelli come quello sintattico o lessicale riporta nel proprio eloquio informazioni fonologiche e prosodiche appartenenti alla propria lingua di partenza. La piena comprensione e decodifica del significato di un enunciato è strettamente connessa alla velocità di articolazione, all’andamento intonativo e al ritmo. Per questo motivo la competenza prosodica risulta, in molti casi, determinante consentendo l’identificazione del sistema fonologico e la competenza linguistica di un parlante rispetto ad una specifica lingua. Inoltre, dalla prosodia dipende la corretta interpretazione del significato e della funzione dell’enunciato. Proprio questa funzione rappresenta uno dei problemi principali dei sistemi di Speech Recognition, poiché normalmente sono sviluppati per la L1. L’ascoltatore, in genere, è in grado di riconoscere alcune caratteristiche come fattori di variabilità che rientrano nell’esecuzione di un parlante madrelingua (considerando la variabilità diatopica presente in Italia) oppure se indicano l’origine straniera del parlante. Tutto ciò evidenzia l’importanza nella comunicazione verbale delle informazioni soprasegmentali che accompagnano il messaggio.

Analisi percettiva, musicale e "automatica" dell'italiano L2

ROMITO, Luciano;
2012-01-01

Abstract

Lo scopo di questo lavoro è misurare acusticamente l’influenza fonologica e prosodica di una L1 sull’italiano L2. Verranno comparati i risultati ottenuti con gli indici ritmici presenti in letteratura e gli stessi saranno confrontati con i risultati conseguiti da prove percettive. Attraverso questa metodologia cercheremo di descrivere le caratteristiche fonologiche e prosodiche che influenzano l’eloquio dell’italiano L2 prodotto da soggetti stranieri e che consentono ad un parlante o ad un sistema di Speech Recognition di riconoscere una lingua come diversa. Oggi, il mezzogiorno rappresenta l’area di primo ingresso per molti immigrati provenienti dall’area mediterranea che successivamente si trasferiscono nelle regioni del Nord. Linguisticamente il primo approccio avviene con l’Italiano meridionale, in questo caso calabrese, che presenta specifiche caratteristiche fonetiche, fonologiche e ritmiche. Sono proprio le caratteristiche ritmico-prosodiche le più difficili da apprendere in una L2 infatti, spesso chi dimostra una buona competenza linguistica in vari livelli come quello sintattico o lessicale riporta nel proprio eloquio informazioni fonologiche e prosodiche appartenenti alla propria lingua di partenza. La piena comprensione e decodifica del significato di un enunciato è strettamente connessa alla velocità di articolazione, all’andamento intonativo e al ritmo. Per questo motivo la competenza prosodica risulta, in molti casi, determinante consentendo l’identificazione del sistema fonologico e la competenza linguistica di un parlante rispetto ad una specifica lingua. Inoltre, dalla prosodia dipende la corretta interpretazione del significato e della funzione dell’enunciato. Proprio questa funzione rappresenta uno dei problemi principali dei sistemi di Speech Recognition, poiché normalmente sono sviluppati per la L1. L’ascoltatore, in genere, è in grado di riconoscere alcune caratteristiche come fattori di variabilità che rientrano nell’esecuzione di un parlante madrelingua (considerando la variabilità diatopica presente in Italia) oppure se indicano l’origine straniera del parlante. Tutto ciò evidenzia l’importanza nella comunicazione verbale delle informazioni soprasegmentali che accompagnano il messaggio.
2012
978-88-7870-774-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/162573
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