Il turista delle radici non ha bisogno di incentivi e/o sollecitazioni particolari per recarsi in vacanza nella comunità in cui esso o qualcuno della sua famiglia è nato. Lo fa regolarmente da anni perché sente di doverlo fare a prescindere da tutto il resto. Mentre all’inizio vi erano anche ragioni di carattere strumentale oltre che affettive, oggi tali ragioni hanno un peso sempre meno rilevante. Il turista delle radici è una risorsa culturale ed economica insieme, ma verso di esso non vi è l’attenzione che si dovrebbe. Si tende a considerarlo ancora un soggetto svantaggiato, un soggetto che ha dovuto abbandonare la sua terra perché in essa non ha trovato la possibilità di una vita dignitosa oltre che a livello economico anche a livello sociale. Eppure, ormai da tempo, è in corso un mutamento di atteggiamento da parte dell’emigrato delle radici nei confronti della comunità di origine della propria famiglia: cioè un progressivo allentamento dei vincoli affettivi verso la stessa. Ciò dipende dal fatto che ormai esso ha stabilito rapporti stabili di vita con la comunità nella quale abitualmente vive da anni. Nella sua nuova comunità si sente cittadino e nella sua città di origine “turista”. Se si sarà in grado di comprendere ciò si sarà anche in grado di recuperare l’utile rapporto con le persone che prima abitavano le località di emigrazione. Nel caso del turismo delle radici, inoltre, l’effetto sostenibilità si amplia maggiormente, in conseguenza della sua capacità di stimolare la mobilità sociale e la valorizzazione delle culture locali.

Da emigrati a turisti. Turismo delle radici e recupero delle identità locali

ROMITA, Tullio;
2009-01-01

Abstract

Il turista delle radici non ha bisogno di incentivi e/o sollecitazioni particolari per recarsi in vacanza nella comunità in cui esso o qualcuno della sua famiglia è nato. Lo fa regolarmente da anni perché sente di doverlo fare a prescindere da tutto il resto. Mentre all’inizio vi erano anche ragioni di carattere strumentale oltre che affettive, oggi tali ragioni hanno un peso sempre meno rilevante. Il turista delle radici è una risorsa culturale ed economica insieme, ma verso di esso non vi è l’attenzione che si dovrebbe. Si tende a considerarlo ancora un soggetto svantaggiato, un soggetto che ha dovuto abbandonare la sua terra perché in essa non ha trovato la possibilità di una vita dignitosa oltre che a livello economico anche a livello sociale. Eppure, ormai da tempo, è in corso un mutamento di atteggiamento da parte dell’emigrato delle radici nei confronti della comunità di origine della propria famiglia: cioè un progressivo allentamento dei vincoli affettivi verso la stessa. Ciò dipende dal fatto che ormai esso ha stabilito rapporti stabili di vita con la comunità nella quale abitualmente vive da anni. Nella sua nuova comunità si sente cittadino e nella sua città di origine “turista”. Se si sarà in grado di comprendere ciò si sarà anche in grado di recuperare l’utile rapporto con le persone che prima abitavano le località di emigrazione. Nel caso del turismo delle radici, inoltre, l’effetto sostenibilità si amplia maggiormente, in conseguenza della sua capacità di stimolare la mobilità sociale e la valorizzazione delle culture locali.
2009
88-89317-06-X
turismo delle radici; emigrazione; comunità d'origine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/163280
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