Giovanni Barracco is a paradigmatic character of a Southern italian politician of the "Risorgimento" generation. Born into the richest latifondista family in the Kingdom of Two Sicilies, he opted for the liberal solution in 1848, for the Savoya in 1861. Was a deputy, a senator for 50 years. But his true "patria" bacame the cosmopolitan milleu of antiquity collectors in fin-de-siécle Rome, what I call the "Republic of collectors"

La vita di Giovanni Barracco rappresenta la parabola esemplare di un tratto saliente di storia italiana del "Risorgimento". Nato nella famiglia di più grandi latifondisti del Regno delle Due Sicilie, si schiera con i liberali napoletani nel 1848, con i Savoya nel 1861, fu un politico di rilievo, deputato e senatore per 50 anni. Ma la sua vocazione profonda fu la cittadinanza di un mondo cosmopolita e variegato, dei collezionisti delle antichità, quella che chiamo qui "La Repubblica dei collezionisti" nella Roma del fin-de-siècle.

Il percorso di un “uomo felice”: Dal latifondo calabrese attraverso la formazione della nazione alla collezione dei frammenti d’arte antica

PETRUSEWICZ, MARTA
2010-01-01

Abstract

Giovanni Barracco is a paradigmatic character of a Southern italian politician of the "Risorgimento" generation. Born into the richest latifondista family in the Kingdom of Two Sicilies, he opted for the liberal solution in 1848, for the Savoya in 1861. Was a deputy, a senator for 50 years. But his true "patria" bacame the cosmopolitan milleu of antiquity collectors in fin-de-siécle Rome, what I call the "Republic of collectors"
2010
8849269595
La vita di Giovanni Barracco rappresenta la parabola esemplare di un tratto saliente di storia italiana del "Risorgimento". Nato nella famiglia di più grandi latifondisti del Regno delle Due Sicilie, si schiera con i liberali napoletani nel 1848, con i Savoya nel 1861, fu un politico di rilievo, deputato e senatore per 50 anni. Ma la sua vocazione profonda fu la cittadinanza di un mondo cosmopolita e variegato, dei collezionisti delle antichità, quella che chiamo qui "La Repubblica dei collezionisti" nella Roma del fin-de-siècle.
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