The small Republic of Djibouti, located at the entrance of the Red Sea, bordering Somalia, Ethiopia and Eritrea, represents an important junction on the route linking Africa, Europe and Asia. It was a French colony from 1862 to 1977, and in recent years its population has increased exponentially due to the arrival of refugees from neighbouring countries, a phenomenon that has worsened the already precarious food and health conditions. The Balbalà slum, a peri-urban area at the Southwest outskirts of the capital, where more than 200.000 people – approximately one third of the total population - live in conditions of extreme poverty and malnutrition, thus becomes object of reflection both for critical health situation and for solidarity projects carried out by international cooperation and non-governmental organizations. The Italian intervention of international solidarity is part of this specific context. It was implemented during the Eighties through the realization of a pediatric and obstetric-gynecological hospital which nowadays, following a better arrangement of spaces, also includes other wards, an emergency unit and several surgeries. This hospital, built using the economic resources of Italian Aid Fund and currently administered by the local government, still receives the aid of different humanitarian organizations.

La piccola Repubblica di Gibuti, situata alle porte del Mar Rosso, incastrata tra Somalia, Etiopia ed Eritrea, è snodo di rilievo sulla rotta di collegamento tra Africa, Europa ed Asia. Colonia francese dal 1862 al 1977, negli ultimi anni ha visto aumentare esponenzialmente la popolazione a causa dell’afflusso di profughi e rifugiati provenienti dai Paesi limitrofi, fenomeno che ha determinato l’aggravarsi di condizioni igienico–sanitarie e alimentari già precarie. La baraccopoli di Balbalà, area periurbana alla periferia sud-ovest della capitale, dove oltre 200.000 persone - circa un terzo della popolazione totale - vivono in condizioni di estrema povertà e malnutrizione, diventa dunque oggetto di riflessione sia in termini di criticità sanitaria che in relazione ai progetti di solidarietà portati avanti dalla cooperazione internazionale e da organizzazioni non governative. In questo specifico contesto si inserisce l’intervento italiano di solidarietà internazionale, concretizzatosi nel corso degli anni Ottanta nella realizzazione di un ospedale pediatrico ed ostetrico-ginecologico che, oggi, in seguito ad una razionalizzazione degli spazi, ospita anche altri reparti, un pronto soccorso e diversi ambulatori. Costruito grazie al finanziamento del Fondo Aiuto Italiano, seppur attualmente amministrato dal governo locale, l’ospedale beneficia comunque degli aiuti concreti di diverse organizzazioni umanitarie.

L’ospedale di Balbalà nella Repubblica di Gibuti, catalizzatore della solidarietà internazionale.

PERFETTI, Yuri
2012-01-01

Abstract

The small Republic of Djibouti, located at the entrance of the Red Sea, bordering Somalia, Ethiopia and Eritrea, represents an important junction on the route linking Africa, Europe and Asia. It was a French colony from 1862 to 1977, and in recent years its population has increased exponentially due to the arrival of refugees from neighbouring countries, a phenomenon that has worsened the already precarious food and health conditions. The Balbalà slum, a peri-urban area at the Southwest outskirts of the capital, where more than 200.000 people – approximately one third of the total population - live in conditions of extreme poverty and malnutrition, thus becomes object of reflection both for critical health situation and for solidarity projects carried out by international cooperation and non-governmental organizations. The Italian intervention of international solidarity is part of this specific context. It was implemented during the Eighties through the realization of a pediatric and obstetric-gynecological hospital which nowadays, following a better arrangement of spaces, also includes other wards, an emergency unit and several surgeries. This hospital, built using the economic resources of Italian Aid Fund and currently administered by the local government, still receives the aid of different humanitarian organizations.
2012
978-88-557-0472-4
La piccola Repubblica di Gibuti, situata alle porte del Mar Rosso, incastrata tra Somalia, Etiopia ed Eritrea, è snodo di rilievo sulla rotta di collegamento tra Africa, Europa ed Asia. Colonia francese dal 1862 al 1977, negli ultimi anni ha visto aumentare esponenzialmente la popolazione a causa dell’afflusso di profughi e rifugiati provenienti dai Paesi limitrofi, fenomeno che ha determinato l’aggravarsi di condizioni igienico–sanitarie e alimentari già precarie. La baraccopoli di Balbalà, area periurbana alla periferia sud-ovest della capitale, dove oltre 200.000 persone - circa un terzo della popolazione totale - vivono in condizioni di estrema povertà e malnutrizione, diventa dunque oggetto di riflessione sia in termini di criticità sanitaria che in relazione ai progetti di solidarietà portati avanti dalla cooperazione internazionale e da organizzazioni non governative. In questo specifico contesto si inserisce l’intervento italiano di solidarietà internazionale, concretizzatosi nel corso degli anni Ottanta nella realizzazione di un ospedale pediatrico ed ostetrico-ginecologico che, oggi, in seguito ad una razionalizzazione degli spazi, ospita anche altri reparti, un pronto soccorso e diversi ambulatori. Costruito grazie al finanziamento del Fondo Aiuto Italiano, seppur attualmente amministrato dal governo locale, l’ospedale beneficia comunque degli aiuti concreti di diverse organizzazioni umanitarie.
Cooperazione internazionale; Malnutrizione; International cooperation; Malnutrition
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/163721
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