The myth of Aesacus at the end of Met. 11 exemplifies Ovid’s prefered dispositio of the poetic subject: it is constructed according to thematic connections of the narrative plot rather than following the logic of a catalogue. As a matter of fact, the story of the mysterious ‘Hector’s brother’, transformed into a mergus (sea-bird) after having wooed the nymph Hesperie awkwardly, is not only set in the row of ornithological myths of the book, but offers thematic analogies with Met. 10, the ‘Orphic’ book of the poem (mors inmatura, unintentional killing, lament). The theme of the snake killing a fugitive nymph refers to the fabula Orphei in Vergil’s Georgics (Hesperie being comparable with Eurydice). Met. 11 presents another ‘Georgic’ variation: the description of the union between Peleus and Tethys (vv. 221-65, Peleus subdues Tethys and her metamorphic talent). This is an example of how Ovid practices aemulatio toward Homeric and Virgilian patterns, the reader being reminded of the famous consultations of the elusive Proteus in Homer, Od. 4 (by Menelaus), and Vergil, Georg. 4 (by Aristaeus).

L’inserzione del mito di Esaco nel libro XI delle Metamorfosi esemplifica l’attitudine ovidiana a una dispositio della materia attenta ai punti di sutura narrativa del ‘racconto del mondo’ più che all’esposizione catalogica delle singole metamorfosi. L’episodio consente a Ovidio di introdurre la sezione troiana del poema focalizzando il racconto su un esponente minore della prole di Priamo, la cui vicenda di metamorfosi in smergo, al culmine del maldestro corteggiamento della ninfa Esperie, chiude la sequenza di miti ornitogonici del libro, presentando rilevanti affinità tematiche col libro ‘orfico’ delle Metamorfosi, il X (mors inmatura, uccisione involontaria, compianto funebre). L’impronta ‘georgica’ della fabula Orphei può cogliersi nel motivo della morte per morso di serpente con cui Ovidio sembra ‘sciogliere’ narrativamente il cenno virgiliano all’inseguimento di Aristeo a danno di Euridice. Nell’XI libro trova luogo un’altra variazione ‘georgica’, l’episodio del connubio di Peleo e Tetide, un esempio di aemulatio ovidiana (Peleo doma Tetide che assume le qualità metamorfiche di Proteo) della lignée omerico-virgiliana (Aristeo doma e consulta Proteo come Menelao nel IV dell’Odissea).

Memorie 'georgiche' nell'epos ovidiano: in margine al mito di Esaco nell'XI libro delle Metamorfosi

ROMEO, Alessandra
2011-01-01

Abstract

The myth of Aesacus at the end of Met. 11 exemplifies Ovid’s prefered dispositio of the poetic subject: it is constructed according to thematic connections of the narrative plot rather than following the logic of a catalogue. As a matter of fact, the story of the mysterious ‘Hector’s brother’, transformed into a mergus (sea-bird) after having wooed the nymph Hesperie awkwardly, is not only set in the row of ornithological myths of the book, but offers thematic analogies with Met. 10, the ‘Orphic’ book of the poem (mors inmatura, unintentional killing, lament). The theme of the snake killing a fugitive nymph refers to the fabula Orphei in Vergil’s Georgics (Hesperie being comparable with Eurydice). Met. 11 presents another ‘Georgic’ variation: the description of the union between Peleus and Tethys (vv. 221-65, Peleus subdues Tethys and her metamorphic talent). This is an example of how Ovid practices aemulatio toward Homeric and Virgilian patterns, the reader being reminded of the famous consultations of the elusive Proteus in Homer, Od. 4 (by Menelaus), and Vergil, Georg. 4 (by Aristaeus).
2011
978-90-256-1265-8
L’inserzione del mito di Esaco nel libro XI delle Metamorfosi esemplifica l’attitudine ovidiana a una dispositio della materia attenta ai punti di sutura narrativa del ‘racconto del mondo’ più che all’esposizione catalogica delle singole metamorfosi. L’episodio consente a Ovidio di introdurre la sezione troiana del poema focalizzando il racconto su un esponente minore della prole di Priamo, la cui vicenda di metamorfosi in smergo, al culmine del maldestro corteggiamento della ninfa Esperie, chiude la sequenza di miti ornitogonici del libro, presentando rilevanti affinità tematiche col libro ‘orfico’ delle Metamorfosi, il X (mors inmatura, uccisione involontaria, compianto funebre). L’impronta ‘georgica’ della fabula Orphei può cogliersi nel motivo della morte per morso di serpente con cui Ovidio sembra ‘sciogliere’ narrativamente il cenno virgiliano all’inseguimento di Aristeo a danno di Euridice. Nell’XI libro trova luogo un’altra variazione ‘georgica’, l’episodio del connubio di Peleo e Tetide, un esempio di aemulatio ovidiana (Peleo doma Tetide che assume le qualità metamorfiche di Proteo) della lignée omerico-virgiliana (Aristeo doma e consulta Proteo come Menelao nel IV dell’Odissea).
Ovidio epico; Ovidius Myth Bucolic lexicon
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/164050
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact