Il saggio analizza il ‘tema dei libri’ all’interno dei “Marmi” di Anton Francesco Doni, letterato immerso nel mondo delle tipografie. Nella varietà stilistica e tematica dei dialoghi raccolti nei “Marmi”, un elemento unificante è costituito proprio dal riferimento continuo ai libri, che entrano in scena in vari modi: molti dialoghi si risolvono nella lettura di passi di testi, e in alcuni casi l’oggetto libro entra in scena con modalità teatrali. Per esempio in un dialogo compare Giuseppe Betussi, di ritorno da Venezia (luogo ideale per andare a caccia delle ultime novità editoriali), carico di volumi, mentre in un altro fa il suo ingresso il Lasca che reca con sé una lista di opere da far acquistare al suo interlocutore in partenza per Venezia. Il saggio riflette sulla funzione che il ‘tema del libro’ svolge all’interno delle strategie letterarie che presiedono alla composizione dell’opera, al di là del gusto personale di Doni, eccentrico bibliofilo. Alla luce della concezione doniana della letteratura come riscrittura, la particolare fisionomia dei “Marmi”, per cui i dialoghi spesso scaturiscono dalla lettura di testi, sfruttando il dispositivo del ‘libro nel libro’, trova la sua più naturale spiegazione. Non a caso la presenza del libro sulla scena dei dialoghi è spesso spia di plagio, anche se quasi sempre la reale opera plagiata è occultata, nascosta dietro un titolo fittizio. Il gioco dell’autore, quindi, consiste nel depistare il lettore, nel mascherare la vera biblioteca selezionata per tessere la trama dei “Marmi”. Oltre all’analisi delle tecniche compositive, nel saggio si cerca di fornire indicazioni più precise su libri e codici citati in modo approssimativo, offrendo puntualizzazioni che potrebbero essere utili in sede di commento dell’opera. In quest’ottica rientra anche l’attenzione riservata a identificare le edizioni cui presumibilmente si riferisce Doni nella già citata lista del Lasca, alcune non immediatamente riconoscibili. La conclusione cui si giunge è che i “Marmi”, opera singolare che esibisce una quantità straordinaria di citazioni di libri volgari e per lo più contemporanei, debbano essere letti in parallelo con la “Prima Libraria”, come tappa di un progetto di esaltazione della tradizione letteraria volgare.

"'E' portano insino a una lanterna; e' ci sarà che lèggere'. Il tema della lettura e dei libri nei Ragionamenti dei 'Marmi'"

FIGORILLI, Maria Cristina
2012-01-01

Abstract

Il saggio analizza il ‘tema dei libri’ all’interno dei “Marmi” di Anton Francesco Doni, letterato immerso nel mondo delle tipografie. Nella varietà stilistica e tematica dei dialoghi raccolti nei “Marmi”, un elemento unificante è costituito proprio dal riferimento continuo ai libri, che entrano in scena in vari modi: molti dialoghi si risolvono nella lettura di passi di testi, e in alcuni casi l’oggetto libro entra in scena con modalità teatrali. Per esempio in un dialogo compare Giuseppe Betussi, di ritorno da Venezia (luogo ideale per andare a caccia delle ultime novità editoriali), carico di volumi, mentre in un altro fa il suo ingresso il Lasca che reca con sé una lista di opere da far acquistare al suo interlocutore in partenza per Venezia. Il saggio riflette sulla funzione che il ‘tema del libro’ svolge all’interno delle strategie letterarie che presiedono alla composizione dell’opera, al di là del gusto personale di Doni, eccentrico bibliofilo. Alla luce della concezione doniana della letteratura come riscrittura, la particolare fisionomia dei “Marmi”, per cui i dialoghi spesso scaturiscono dalla lettura di testi, sfruttando il dispositivo del ‘libro nel libro’, trova la sua più naturale spiegazione. Non a caso la presenza del libro sulla scena dei dialoghi è spesso spia di plagio, anche se quasi sempre la reale opera plagiata è occultata, nascosta dietro un titolo fittizio. Il gioco dell’autore, quindi, consiste nel depistare il lettore, nel mascherare la vera biblioteca selezionata per tessere la trama dei “Marmi”. Oltre all’analisi delle tecniche compositive, nel saggio si cerca di fornire indicazioni più precise su libri e codici citati in modo approssimativo, offrendo puntualizzazioni che potrebbero essere utili in sede di commento dell’opera. In quest’ottica rientra anche l’attenzione riservata a identificare le edizioni cui presumibilmente si riferisce Doni nella già citata lista del Lasca, alcune non immediatamente riconoscibili. La conclusione cui si giunge è che i “Marmi”, opera singolare che esibisce una quantità straordinaria di citazioni di libri volgari e per lo più contemporanei, debbano essere letti in parallelo con la “Prima Libraria”, come tappa di un progetto di esaltazione della tradizione letteraria volgare.
2012
978-88-222-6113-7
letteratura italiana; letteratura del XVI secolo; genere dialogo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/164130
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