Nel presente articolo si descrive la versione generalizzata del modello FLaIR (Capparelli & Versace 2011), indicata con l’acronimo GFM (Generalized FLaIR Model), per la previsione dell’innesco franoso. L’innovazione rispetto alla prima release del modello è rappresentata dall’introduzione di soglie pluviometriche di innesco non stazionarie, che consentono dunque una migliore previsione delle occorrenze franose in funzione del grado di umidità iniziale del versante. Gli autori dimostrano che il GFM è in grado di riprodurre come casi particolari tutti i modelli a precipitazione antecedente (PA) proposti in letteratura scientifica, oltre agli schemi Intensità-Durata (ID) ed approcci più concettuali (tipo il modello Leaky-Barrel, Wilson & Wieczorek 1995), la cui ricostruzione con la versione di FLaIR a soglia stazionaria è stata già discussa in Versace et al. (2011).
Previsione dell’innesco franoso indotto da precipitazione: modello FLaIR generalizzato
DE LUCA, DAVIDE LUCIANO;
2014-01-01
Abstract
Nel presente articolo si descrive la versione generalizzata del modello FLaIR (Capparelli & Versace 2011), indicata con l’acronimo GFM (Generalized FLaIR Model), per la previsione dell’innesco franoso. L’innovazione rispetto alla prima release del modello è rappresentata dall’introduzione di soglie pluviometriche di innesco non stazionarie, che consentono dunque una migliore previsione delle occorrenze franose in funzione del grado di umidità iniziale del versante. Gli autori dimostrano che il GFM è in grado di riprodurre come casi particolari tutti i modelli a precipitazione antecedente (PA) proposti in letteratura scientifica, oltre agli schemi Intensità-Durata (ID) ed approcci più concettuali (tipo il modello Leaky-Barrel, Wilson & Wieczorek 1995), la cui ricostruzione con la versione di FLaIR a soglia stazionaria è stata già discussa in Versace et al. (2011).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.