Le fonti sono articolate e in due lingue, italiano e russo. Si tratta dell'archivio degli Esteri a Roma, dell'archivio storico di San Pietroburgo, del reparto manoscritti della biblioteca nazionale di San Pietroburgo, dei Bollettini Ufficiali di Emigrazione e Colonie italiane, della documentazione originale sulle società di beneficienza italiane all'estero, dei resoconti delle società di beneficenza in Russia conservati a Mosca e San Pietroburgo La storia della presenza italiana in Russia tra la seconda metà dell'Ottocento e la rivoluzione. Il destino di tanti italiani, stabilmente abitanti nel paese o emigranti stagionali, che vissero un'epoca di grandi mutamenti sociali, fino alla catastrofe della guerra mondiale e della rivoluzione, che significò per la maggior parte di loro la fuga, con la perdita di ogni bene e la necessità di ricominciare una nuova vita nel paese di origine. Tra questi, la storia di Michelangelo Pinto, grande studioso italiano e console negli anni settanta del XIX a Pietroburgo, e quella degli ultimi consoli italiani a San Pietroburgo e Mosca, il primo dei quali, Raffaele Perrone, fu preso in ostaggio dai bolscevichi e liberato dopo alterne vicende.
Ital'janskaja emigracija v Rossii ot serediny XIX veka do ustanovlenija vlasti bol'shevikov (L'emigrazione italiana in Russia dalla metà del XIX secolo alla rivoluzione bolscevica)
CLEMENTI, MARCO
2015-01-01
Abstract
Le fonti sono articolate e in due lingue, italiano e russo. Si tratta dell'archivio degli Esteri a Roma, dell'archivio storico di San Pietroburgo, del reparto manoscritti della biblioteca nazionale di San Pietroburgo, dei Bollettini Ufficiali di Emigrazione e Colonie italiane, della documentazione originale sulle società di beneficienza italiane all'estero, dei resoconti delle società di beneficenza in Russia conservati a Mosca e San Pietroburgo La storia della presenza italiana in Russia tra la seconda metà dell'Ottocento e la rivoluzione. Il destino di tanti italiani, stabilmente abitanti nel paese o emigranti stagionali, che vissero un'epoca di grandi mutamenti sociali, fino alla catastrofe della guerra mondiale e della rivoluzione, che significò per la maggior parte di loro la fuga, con la perdita di ogni bene e la necessità di ricominciare una nuova vita nel paese di origine. Tra questi, la storia di Michelangelo Pinto, grande studioso italiano e console negli anni settanta del XIX a Pietroburgo, e quella degli ultimi consoli italiani a San Pietroburgo e Mosca, il primo dei quali, Raffaele Perrone, fu preso in ostaggio dai bolscevichi e liberato dopo alterne vicende.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.