Le capacità cognitive dell’uomo rappresentano evidentemente un grande salto nella catena dell’evoluzione, una sorta di rivoluzione cognitiva che ha fatto sì che, in un lasso di tempo relativamente breve nei tempi dell’evoluzione delle specie, l’uomo si distinguesse in maniera drastica dai suoi più prossimi antenati. In quest’ottica, il genoma è considerato la chiave d’interpretazione delle piccole e grandi “novità” evoluzionistiche che, appunto, ci rendono umani. La sfida della genetica e della bioinformatica negli ultimi decenni è stata proprio quella di scendere nel dettaglio dell’allineamento dei genomi, arrivando ad ottenere altissimi livelli di precisione nell’individuare anche piccole percentuali di cambiamenti genetici tra specie. L’obiettivo di questo studio è la comparazione di specifici segmenti del genoma umano con segmenti corrispondenti all’interno del genoma di altri primati e di mammiferi più distanti lungo la scala evolutiva, focalizzandosi su tre geni direttamente collegati alla cognizione, allo sviluppo cerebrale e del linguaggio (FOXP2, ASPM e HAR1), allo scopo di trovare differenze significative, che potrebbero essere responsabili del salto cognitivo: cò che distingue l’uomo dai suoi antenati non umani.
Cosa ci rende umani. Analisi comparativa di geni coinvolti nello sviluppo cognitivo nel genoma dell’uomo e di primati non umani
DATO, Serena;PASSARINO, Giuseppe;
2017-01-01
Abstract
Le capacità cognitive dell’uomo rappresentano evidentemente un grande salto nella catena dell’evoluzione, una sorta di rivoluzione cognitiva che ha fatto sì che, in un lasso di tempo relativamente breve nei tempi dell’evoluzione delle specie, l’uomo si distinguesse in maniera drastica dai suoi più prossimi antenati. In quest’ottica, il genoma è considerato la chiave d’interpretazione delle piccole e grandi “novità” evoluzionistiche che, appunto, ci rendono umani. La sfida della genetica e della bioinformatica negli ultimi decenni è stata proprio quella di scendere nel dettaglio dell’allineamento dei genomi, arrivando ad ottenere altissimi livelli di precisione nell’individuare anche piccole percentuali di cambiamenti genetici tra specie. L’obiettivo di questo studio è la comparazione di specifici segmenti del genoma umano con segmenti corrispondenti all’interno del genoma di altri primati e di mammiferi più distanti lungo la scala evolutiva, focalizzandosi su tre geni direttamente collegati alla cognizione, allo sviluppo cerebrale e del linguaggio (FOXP2, ASPM e HAR1), allo scopo di trovare differenze significative, che potrebbero essere responsabili del salto cognitivo: cò che distingue l’uomo dai suoi antenati non umani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.