Lo sviluppo della cosiddetta linguistica dei corpora (settore della linguistica che si occupa della raccolta, della costituzione e dell’analisi di ampie banche dati vocali), lo sviluppo della fonetica acustica, così come le recenti ricerche sulla gestione e sul restauro di corpora vocali (cfr. Calas & Fontaine 1998; de Incontrera 2002; De Dominicis, Mori, Stefani 2004) hanno spinto alcuni studiosi a impegnarsi in un progetto che preveda il monitoraggio e la raccolta di materiale sonoro di varia tipologia in tutto il territorio nazionale, nella consapevolezza che la voce rappresenti a tutti gli effetti un bene culturale da tutelare e, se necessario, da restaurare con le opportune tecnologie (De Dominicis 2002). Nel corso degli ultimi cinquant’anni, diversi centri di ricerca italiani hanno raccolto una cospicua messe di materiali sonori che documentano l’uso della lingua da parte di parlanti diversi per provenienza geografica, per età, per livello di cultura, per classe sociale. Una parte di questo materiale è stata raccolta con precisi scopi di analisi linguistiche (attraverso lettura di liste di parole, coppie minime, frasi cornice, interviste e parlato spontaneo); in altri casi, vari materiali sonori sono stati registrati a scopo di indagini sociologiche, storiche, antropologiche, etnolinguistiche ecc. Molto spesso, le varietà dialettali di grande rilevanza scientifica presenti in questi documenti, costituiscono la testimonianza viva di un uso ormai scomparso. Tali raccolte sono tuttavia di non facile accesso per la comunità scientifica e generalmente vengono conservate su supporti obsoleti: la consultazione per scopi di ricerca può dunque risultare estremamente difficile e, fatto ancor più importante, può mettere a rischio la stessa conservazione dei materiali, la cui unicità li rende preziosi e irrepetibili. Scopo principale di questo lavoro è proprio quello di prendere in considerazione la necessità di riversare su nuovi supporti, di tipo digitale, questo prezioso giacimento, creando una base dati facilmente consultabile secondo procedure unitarie stabilite e concordate dalla comunità degli studiosi. Sarà possibile creare in questo modo un archivio centralizzato, mediante una piattaforma di facile uso, in cui i punti di raccolta e di localizzazione di tutti i materiali sonori siano indicati su una mappa virtuale visibile su web, con la possibilità di cliccare su un punto qualsiasi, vedere l’elenco dei materiali immagazzinati e ascoltare la corrispondente realizzazione sonora. Utilità principale di questo lavoro sarà quella di creare e organizzare in maniera organica un vasto corpus per indagini di tipo linguistico-dialettologico che abbia per oggetto principale il fenomeno fonologico della metafonia in Calabria. In quest’ottica si potranno svolgere delle ricerche sperimentali anche in chiave diacronica (osservando, per esempio, lo stesso fenomeno linguistico in registrazioni avvenute in periodi anche molto lontani tra loro). Analizzare con moderne strumentazioni materiali sonori che risalgono a un passato non troppo vicino consentirà di osservare e quantificare i cambiamenti che sono avvenuti nei dialetti e nelle varietà d’italiano.
"I corpora vocali come patrimonio culturale. Archiviazione, conservazione e restauro di materiale sonoro calabrese"
ROMITO, Luciano;
2007-01-01
Abstract
Lo sviluppo della cosiddetta linguistica dei corpora (settore della linguistica che si occupa della raccolta, della costituzione e dell’analisi di ampie banche dati vocali), lo sviluppo della fonetica acustica, così come le recenti ricerche sulla gestione e sul restauro di corpora vocali (cfr. Calas & Fontaine 1998; de Incontrera 2002; De Dominicis, Mori, Stefani 2004) hanno spinto alcuni studiosi a impegnarsi in un progetto che preveda il monitoraggio e la raccolta di materiale sonoro di varia tipologia in tutto il territorio nazionale, nella consapevolezza che la voce rappresenti a tutti gli effetti un bene culturale da tutelare e, se necessario, da restaurare con le opportune tecnologie (De Dominicis 2002). Nel corso degli ultimi cinquant’anni, diversi centri di ricerca italiani hanno raccolto una cospicua messe di materiali sonori che documentano l’uso della lingua da parte di parlanti diversi per provenienza geografica, per età, per livello di cultura, per classe sociale. Una parte di questo materiale è stata raccolta con precisi scopi di analisi linguistiche (attraverso lettura di liste di parole, coppie minime, frasi cornice, interviste e parlato spontaneo); in altri casi, vari materiali sonori sono stati registrati a scopo di indagini sociologiche, storiche, antropologiche, etnolinguistiche ecc. Molto spesso, le varietà dialettali di grande rilevanza scientifica presenti in questi documenti, costituiscono la testimonianza viva di un uso ormai scomparso. Tali raccolte sono tuttavia di non facile accesso per la comunità scientifica e generalmente vengono conservate su supporti obsoleti: la consultazione per scopi di ricerca può dunque risultare estremamente difficile e, fatto ancor più importante, può mettere a rischio la stessa conservazione dei materiali, la cui unicità li rende preziosi e irrepetibili. Scopo principale di questo lavoro è proprio quello di prendere in considerazione la necessità di riversare su nuovi supporti, di tipo digitale, questo prezioso giacimento, creando una base dati facilmente consultabile secondo procedure unitarie stabilite e concordate dalla comunità degli studiosi. Sarà possibile creare in questo modo un archivio centralizzato, mediante una piattaforma di facile uso, in cui i punti di raccolta e di localizzazione di tutti i materiali sonori siano indicati su una mappa virtuale visibile su web, con la possibilità di cliccare su un punto qualsiasi, vedere l’elenco dei materiali immagazzinati e ascoltare la corrispondente realizzazione sonora. Utilità principale di questo lavoro sarà quella di creare e organizzare in maniera organica un vasto corpus per indagini di tipo linguistico-dialettologico che abbia per oggetto principale il fenomeno fonologico della metafonia in Calabria. In quest’ottica si potranno svolgere delle ricerche sperimentali anche in chiave diacronica (osservando, per esempio, lo stesso fenomeno linguistico in registrazioni avvenute in periodi anche molto lontani tra loro). Analizzare con moderne strumentazioni materiali sonori che risalgono a un passato non troppo vicino consentirà di osservare e quantificare i cambiamenti che sono avvenuti nei dialetti e nelle varietà d’italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.