Lo sviluppo locale non è un processo uni-lineare e non può essere spiegato esclusivamente con riferimento ai fattori di mercato e tecnologici. Esistono altre forze che influenzano il processo. Un cambiamento del contesto socio-istituzionale è essenziale per lo sviluppo locale e le politiche pubbliche possono produrre effetti a questo livello. Attraverso la presentazione di un caso paradigmatico, vengono illustrate le potenzialità delle politiche territoriali e le difficoltà con cui queste vengono applicate sui territori locali. Nell’ottica di una promozione turistica di un’area non può essere sufficiente pensare a misure che intervengano soltanto sul settore ma diventa indispensabile la creazione di legami tra diversi ambiti (turistico, ambientale, artigianale, agricolo, ecc.). Nel rispetto dei principi di una buona governance locale, il modello di riferimento è quello della rete (network) in cui i soggetti del territorio hanno la capacità di mettersi in rete per offrire servizi integrati che si connotano con un'identità precisa. Viene presentato il caso del Gruppo di Azione Locale (GAL) Santa Maria di Leuca, operante nel salento meridionale. L’analisi di questo gruppo, che opera da circa 15 anni, consente di illustrare come nel medio termine si siano verificate, nel contesto locale, sostanziali modifiche in termini di diffusione di fiducia, capacità di cooperare, superamento di logiche localistiche da parte dei soggetti pubblici, consolidamento delle iniziative promosse, integrazione con altre politiche di sviluppo. In sintesi, emerge chiara l’innovatività territoriale prodotta a partire dalla implementazione del LEADER I e consolidata con la partecipazione al LEADER II. Appare così sempre più evidente che i potenziali fattori di attrazione di un territorio possono essere valorizzati dal basso attraverso iniziative e strategie finalizzate a cogliere le opportunità esistenti, promuovendo il collegamento tra le diverse iniziative. Non si tratta solo di fare, ma di fare insieme. Gli attori locali, pubblici e privati, liberandosi dalla atavica inerzia e cogliendo, anche, le opportunità offerte dalle nuove politiche, regionali, nazionali e comunitarie diventano in tal modo protagonisti del loro sviluppo. Il caso presentato mostra, infine, come lo sviluppo turistico di un’area possa essere pensato non in termini di un turismo di tipo generalista ma piuttosto in termini di un turismo di qualità, sostenibile e coerente con le specificità del territorio e realizzato con un attenzione anche alle aree interne.
La promozione dello sviluppo turistico in un'ottica integrata. Esempi paradigmatici regionali ed extraregionali
SIVINI, SILVIA
2006-01-01
Abstract
Lo sviluppo locale non è un processo uni-lineare e non può essere spiegato esclusivamente con riferimento ai fattori di mercato e tecnologici. Esistono altre forze che influenzano il processo. Un cambiamento del contesto socio-istituzionale è essenziale per lo sviluppo locale e le politiche pubbliche possono produrre effetti a questo livello. Attraverso la presentazione di un caso paradigmatico, vengono illustrate le potenzialità delle politiche territoriali e le difficoltà con cui queste vengono applicate sui territori locali. Nell’ottica di una promozione turistica di un’area non può essere sufficiente pensare a misure che intervengano soltanto sul settore ma diventa indispensabile la creazione di legami tra diversi ambiti (turistico, ambientale, artigianale, agricolo, ecc.). Nel rispetto dei principi di una buona governance locale, il modello di riferimento è quello della rete (network) in cui i soggetti del territorio hanno la capacità di mettersi in rete per offrire servizi integrati che si connotano con un'identità precisa. Viene presentato il caso del Gruppo di Azione Locale (GAL) Santa Maria di Leuca, operante nel salento meridionale. L’analisi di questo gruppo, che opera da circa 15 anni, consente di illustrare come nel medio termine si siano verificate, nel contesto locale, sostanziali modifiche in termini di diffusione di fiducia, capacità di cooperare, superamento di logiche localistiche da parte dei soggetti pubblici, consolidamento delle iniziative promosse, integrazione con altre politiche di sviluppo. In sintesi, emerge chiara l’innovatività territoriale prodotta a partire dalla implementazione del LEADER I e consolidata con la partecipazione al LEADER II. Appare così sempre più evidente che i potenziali fattori di attrazione di un territorio possono essere valorizzati dal basso attraverso iniziative e strategie finalizzate a cogliere le opportunità esistenti, promuovendo il collegamento tra le diverse iniziative. Non si tratta solo di fare, ma di fare insieme. Gli attori locali, pubblici e privati, liberandosi dalla atavica inerzia e cogliendo, anche, le opportunità offerte dalle nuove politiche, regionali, nazionali e comunitarie diventano in tal modo protagonisti del loro sviluppo. Il caso presentato mostra, infine, come lo sviluppo turistico di un’area possa essere pensato non in termini di un turismo di tipo generalista ma piuttosto in termini di un turismo di qualità, sostenibile e coerente con le specificità del territorio e realizzato con un attenzione anche alle aree interne.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.