Lo scopo di questo lavoro è fornire una mappatura ed una etichettatura completa delle realizzazioni fonetiche della provincia di Catanzaro. I risultati di questa indagine andranno a confluire nella ricerca già in atto presso il Laboratorio di Fonetica dell’Università degli Studi della Calabria dal titolo “I corpora vocali come patrimonio culturale: archiviazione, conservazione, restauro di materiale sonoro calabrese ” (cfr. Romito, Lio 2006). In questa sede ci proponiamo di delineare, attraverso una comparazione di dati empirici, la storia dell’evoluzione del fenomeno fonologico della retroflessione nei dialetti della provincia catanzarese. Riteniamo che tale studio potrà chiarire non solo i vari passaggi storici dello sviluppo della laterale LL, ma ancora più importante, di prevedere le sue future trasformazioni. Il lavoro si sviluppa attraverso cinque fasi principali: 1. raccolta di tutto il materiale di ricerca relativo alla evoluzione dell’articolazione retroflessa come esito di –LL- sia dal punto di vista dialettologico che fonetico acustico ed elettropalatografico; 2. analisi percettiva ed elettroacustica dei suddetti dialetti; 3. comparazione dei dati ottenuti con quelli precedentemente analizzati; 4. stesura di una completa mappatura ed etichettatura del materiale sonoro analizzato. 5. creazione di un sottocorpus di segnali sonori utilizzati per lo studio della retroflessione in Calabria. Per quanto riguarda la prima fase, il fine è quello di ripercorrere le principali teorie che nel corso degli anni sono subentrate in ambito dialettologico (ci si riferisce in particolare ad Alessio 1954, Rohlfs 1966, Falcone 1976, Bianco 1981, Trumper e al 1988 e seguenti ), ed in ambito fonetico-acustico (cfr. Romito et al. 1996, 1999a, 1999b, 2000, 2001 e 2002). I suoni retroflessi in Calabria hanno suscitato un notevole interesse nei dialettologi che si sono occupati della ricerca linguistica nell’area dell’Italia Meridionale e nei fonetisti per la particolarità articolatoria di tali suoni. I suoni retroflessi sono distribuiti eterogeneamente su tutto il territorio e diacronicamente sono esiti della laterale di origine latina -LL- o –L- o dei nessi consonantici -tr-, -ntr- -ttr-, -str- e -rr-. Riguardo gli esiti di –LL-, questi vanno considerati come la conseguenza della perdita dell’opposizione di lunghezza –L- vs –LL. Ciò causò lo slittamento articolatorio di –L- in [d, r, …], nei dialetti dove –LL- si era conservata. Secondo Hàla (1964) “ Sont rétloflexes uniquement les consonnes articulées avec la pointe recourbée en arrière “, mentre sono cacuminali, “celle formées par l’extrémité de la pointe appliquée verticalment contre le palais“. Dalle più recenti ricerche svolte, gli esiti di -LL- nella provincia di Catanzaro, salvo pochissime eccezioni (come ad esempio i comuni di Andali e Squillace), sarebbero da considerarsi cacuminali piuttosto che retroflessi (Cfr. gli studi elettropalatografici effettuati da Romito– Sorianello nel 1999). E’ soprattutto sulla base di questi recenti studi che prende le mosse la seconda fase del nostro progetto di ricerca. Infatti attraverso l’analisi elettroacustica ci proponiamo di verificare l’eventuale evoluzione del fenomeno ‘retroflessione’. I dati ottenuti proseguono gli studi di ricerca precedentemente effettuati (cfr. Romito, Milelli 1999, Romito, Sorianello 1999, Romito, Trumper, Mendicino 2000), e si inseriscono in un archivio di materiale sonoro precedentemente restaurato e catalogato nel database sopra citato La terza fase del progetto prevede la comparazione dei dati dialettologici, fonetico-acustici e quelli presenti in letteratura, mentre la quarta ed ultima fase sarà incentrata sull’analisi di tutti i dati in nostro possesso e sulla costruzione di una mappatura tematica sul fenomeno fonologico della retroflessione nel territorio della provincia di Catanzaro, di una etichettatura fonetica del materiale sonoro analizzato ed archiviato e su una possibile evoluzione futura di tale processo. L’osservazione diacronica sull’evoluzione della -LL- latina nei dialetti calabresi, dimostra una doppia tendenza. Da una parte si mira al massimo rafforzamento con l’esito fonetico della retroflessione e dalla parte opposta alla massima riduzione con l’esito fonetico di una vocale o addirittura di una cancellazione. Tra le due tendenze sono presenti innumerevoli realizzazioni fonetiche nei diversi dialetti che potrebbero essere considerate come differenti stadi dello stesso processo fonologico o processi differenti e del tutto indipendenti.
La retroflessione in alcuni centri della provincia di Catanzaro: verso una mappa regionale
ROMITO, Luciano;
2009-01-01
Abstract
Lo scopo di questo lavoro è fornire una mappatura ed una etichettatura completa delle realizzazioni fonetiche della provincia di Catanzaro. I risultati di questa indagine andranno a confluire nella ricerca già in atto presso il Laboratorio di Fonetica dell’Università degli Studi della Calabria dal titolo “I corpora vocali come patrimonio culturale: archiviazione, conservazione, restauro di materiale sonoro calabrese ” (cfr. Romito, Lio 2006). In questa sede ci proponiamo di delineare, attraverso una comparazione di dati empirici, la storia dell’evoluzione del fenomeno fonologico della retroflessione nei dialetti della provincia catanzarese. Riteniamo che tale studio potrà chiarire non solo i vari passaggi storici dello sviluppo della laterale LL, ma ancora più importante, di prevedere le sue future trasformazioni. Il lavoro si sviluppa attraverso cinque fasi principali: 1. raccolta di tutto il materiale di ricerca relativo alla evoluzione dell’articolazione retroflessa come esito di –LL- sia dal punto di vista dialettologico che fonetico acustico ed elettropalatografico; 2. analisi percettiva ed elettroacustica dei suddetti dialetti; 3. comparazione dei dati ottenuti con quelli precedentemente analizzati; 4. stesura di una completa mappatura ed etichettatura del materiale sonoro analizzato. 5. creazione di un sottocorpus di segnali sonori utilizzati per lo studio della retroflessione in Calabria. Per quanto riguarda la prima fase, il fine è quello di ripercorrere le principali teorie che nel corso degli anni sono subentrate in ambito dialettologico (ci si riferisce in particolare ad Alessio 1954, Rohlfs 1966, Falcone 1976, Bianco 1981, Trumper e al 1988 e seguenti ), ed in ambito fonetico-acustico (cfr. Romito et al. 1996, 1999a, 1999b, 2000, 2001 e 2002). I suoni retroflessi in Calabria hanno suscitato un notevole interesse nei dialettologi che si sono occupati della ricerca linguistica nell’area dell’Italia Meridionale e nei fonetisti per la particolarità articolatoria di tali suoni. I suoni retroflessi sono distribuiti eterogeneamente su tutto il territorio e diacronicamente sono esiti della laterale di origine latina -LL- o –L- o dei nessi consonantici -tr-, -ntr- -ttr-, -str- e -rr-. Riguardo gli esiti di –LL-, questi vanno considerati come la conseguenza della perdita dell’opposizione di lunghezza –L- vs –LL. Ciò causò lo slittamento articolatorio di –L- in [d, r, …], nei dialetti dove –LL- si era conservata. Secondo Hàla (1964) “ Sont rétloflexes uniquement les consonnes articulées avec la pointe recourbée en arrière “, mentre sono cacuminali, “celle formées par l’extrémité de la pointe appliquée verticalment contre le palais“. Dalle più recenti ricerche svolte, gli esiti di -LL- nella provincia di Catanzaro, salvo pochissime eccezioni (come ad esempio i comuni di Andali e Squillace), sarebbero da considerarsi cacuminali piuttosto che retroflessi (Cfr. gli studi elettropalatografici effettuati da Romito– Sorianello nel 1999). E’ soprattutto sulla base di questi recenti studi che prende le mosse la seconda fase del nostro progetto di ricerca. Infatti attraverso l’analisi elettroacustica ci proponiamo di verificare l’eventuale evoluzione del fenomeno ‘retroflessione’. I dati ottenuti proseguono gli studi di ricerca precedentemente effettuati (cfr. Romito, Milelli 1999, Romito, Sorianello 1999, Romito, Trumper, Mendicino 2000), e si inseriscono in un archivio di materiale sonoro precedentemente restaurato e catalogato nel database sopra citato La terza fase del progetto prevede la comparazione dei dati dialettologici, fonetico-acustici e quelli presenti in letteratura, mentre la quarta ed ultima fase sarà incentrata sull’analisi di tutti i dati in nostro possesso e sulla costruzione di una mappatura tematica sul fenomeno fonologico della retroflessione nel territorio della provincia di Catanzaro, di una etichettatura fonetica del materiale sonoro analizzato ed archiviato e su una possibile evoluzione futura di tale processo. L’osservazione diacronica sull’evoluzione della -LL- latina nei dialetti calabresi, dimostra una doppia tendenza. Da una parte si mira al massimo rafforzamento con l’esito fonetico della retroflessione e dalla parte opposta alla massima riduzione con l’esito fonetico di una vocale o addirittura di una cancellazione. Tra le due tendenze sono presenti innumerevoli realizzazioni fonetiche nei diversi dialetti che potrebbero essere considerate come differenti stadi dello stesso processo fonologico o processi differenti e del tutto indipendenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.