Il pensiero dell'ospitalità, prima di venir declinato lungo il versante "politico", ha interessato l'opera di Jacques Derrida sotto il profilo della "scrittura". La scrittura come traccia, infatti, è immediatamente offerta nel momento in cui si incide o innesta nell'insieme di scritture che la precedono e la sostengono. Si tratterà, allora, di verificare le aporie e i punti di rottura di un'idea di scrittura che non assuma dentro di sé l'istanza dell'altro che è, sempre e comunque, il destinario. Ospitalità della scrittura, in Jacques Derrida, equivale al riconoscersi come non padroni di quanto si produce, ma costituiti dall'atto stesso di scrivere e di indirizzarsi. La scrittura come opsitalità, dunque, è da subito "destinerrance", vale a dire indirizzo all'altro.
Il sogno dello scriba. Jacques Derrida e l’ospitalità della scrittura
FACIONI, SILVANO
2007-01-01
Abstract
Il pensiero dell'ospitalità, prima di venir declinato lungo il versante "politico", ha interessato l'opera di Jacques Derrida sotto il profilo della "scrittura". La scrittura come traccia, infatti, è immediatamente offerta nel momento in cui si incide o innesta nell'insieme di scritture che la precedono e la sostengono. Si tratterà, allora, di verificare le aporie e i punti di rottura di un'idea di scrittura che non assuma dentro di sé l'istanza dell'altro che è, sempre e comunque, il destinario. Ospitalità della scrittura, in Jacques Derrida, equivale al riconoscersi come non padroni di quanto si produce, ma costituiti dall'atto stesso di scrivere e di indirizzarsi. La scrittura come opsitalità, dunque, è da subito "destinerrance", vale a dire indirizzo all'altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.