Per l’impiego ottimale del risparmio occorre elaborare un piano finanziario efficace, che sia in grado di allocare le risorse disponibili minimizzando il rischio e massimizzando il rendimento dell’investimento. E’ importante definire un asset allocation ottimizzando il rapporto rischio/rendimento in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore. Infatti, com’è noto, la scelta dell’investimento e della sua forma più vantaggiosa è solo la fase terminale di un processo più grande della pianificazione finanziaria (financial planning). Innanzitutto occorre definire l’orizzonte temporale dell’investimento, se fare una scelta di breve o di lungo periodo. Quando si parla di orizzonte temporale si fa riferimento al periodo di tempo per il quale l’investitore rinuncia alla propria disponibilità finanziaria. Fortemente legato all’orizzonte temporale è il livello di rischio. La propensione al rischio è la disponibilità a sopportare eventuali perdite finanziarie causate dall’andamento negativo del mercato. Tempo e rischio sono strettamente correlati fra di loro. All’aumentare dell’orizzonte temporale, il rischio “relativo” (rispetto al rendimento) diminuisce, ovvero diminuisce la probabilità di avere, come risultato finale, un valore diverso da quello atteso. Nel lungo periodo, infatti, il rendimento tenderà ad assumere un valore medio. L’investitore che sceglie un investimento azionario di breve periodo è solitamente propenso ad accettare un alto livello di rischio, mentre -come nel caso oggetto di studio- nella scelta di lungo periodo l’investitore non è disposto ad accettare un alto livello di rischio. Inoltre, di fronte a un investimento azionario di lungo periodo la percezione del rischio è maggiore nei piani di investimento di capitale (pic) mentre è minore nei piani di accumulo di capitale (pac). Solitamente in un investimento azionario di lungo periodo la scelta di sottoscrizione ricade in un pac. Obiettivo del nostro saggio è quello di dimostrare che nelle scelte di investimento azionario, pur privilegiando un orizzonte temporale di lungo periodo, potrebbe essere preferita la sottoscrizione di un pic al posto di un pac, valutando –attraverso una simulazione di portafoglio- che nei pic, malgrado aumenti la percezione del rischio, il rendimento viene comunque premiato. In una scelta di investimento di lungo periodo, tra i vari strumenti proposti dal risparmio gestito, l’attenzione è ricaduta sui fondi comuni. In particolare, sono stati presi in considerazione i fondi azionari dei Developed Markets e degli Emergin Markets e ne sono state analizzate le modalità di sottoscrizione, facendo un confronto tra i rendimenti dei pic rispetto a quelli dei pac, in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. In conclusione, al fine di dimostrare la differenza, in termini di rendimento, tra le due modalità di sottoscrizione dei fondi comuni, l’elaborazione dei dati ha reso possibile il calcolo dei valori massimi e minimi degli investimenti, prima, e dei rendimenti con le relative medie, dopo, negli orizzonti temporali presi in considerazione.

Il rendimento nelle scelte di investimento azionario di lungo periodo: pic e pac a confronto

ADAMO, Rosa
2008-01-01

Abstract

Per l’impiego ottimale del risparmio occorre elaborare un piano finanziario efficace, che sia in grado di allocare le risorse disponibili minimizzando il rischio e massimizzando il rendimento dell’investimento. E’ importante definire un asset allocation ottimizzando il rapporto rischio/rendimento in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore. Infatti, com’è noto, la scelta dell’investimento e della sua forma più vantaggiosa è solo la fase terminale di un processo più grande della pianificazione finanziaria (financial planning). Innanzitutto occorre definire l’orizzonte temporale dell’investimento, se fare una scelta di breve o di lungo periodo. Quando si parla di orizzonte temporale si fa riferimento al periodo di tempo per il quale l’investitore rinuncia alla propria disponibilità finanziaria. Fortemente legato all’orizzonte temporale è il livello di rischio. La propensione al rischio è la disponibilità a sopportare eventuali perdite finanziarie causate dall’andamento negativo del mercato. Tempo e rischio sono strettamente correlati fra di loro. All’aumentare dell’orizzonte temporale, il rischio “relativo” (rispetto al rendimento) diminuisce, ovvero diminuisce la probabilità di avere, come risultato finale, un valore diverso da quello atteso. Nel lungo periodo, infatti, il rendimento tenderà ad assumere un valore medio. L’investitore che sceglie un investimento azionario di breve periodo è solitamente propenso ad accettare un alto livello di rischio, mentre -come nel caso oggetto di studio- nella scelta di lungo periodo l’investitore non è disposto ad accettare un alto livello di rischio. Inoltre, di fronte a un investimento azionario di lungo periodo la percezione del rischio è maggiore nei piani di investimento di capitale (pic) mentre è minore nei piani di accumulo di capitale (pac). Solitamente in un investimento azionario di lungo periodo la scelta di sottoscrizione ricade in un pac. Obiettivo del nostro saggio è quello di dimostrare che nelle scelte di investimento azionario, pur privilegiando un orizzonte temporale di lungo periodo, potrebbe essere preferita la sottoscrizione di un pic al posto di un pac, valutando –attraverso una simulazione di portafoglio- che nei pic, malgrado aumenti la percezione del rischio, il rendimento viene comunque premiato. In una scelta di investimento di lungo periodo, tra i vari strumenti proposti dal risparmio gestito, l’attenzione è ricaduta sui fondi comuni. In particolare, sono stati presi in considerazione i fondi azionari dei Developed Markets e degli Emergin Markets e ne sono state analizzate le modalità di sottoscrizione, facendo un confronto tra i rendimenti dei pic rispetto a quelli dei pac, in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. In conclusione, al fine di dimostrare la differenza, in termini di rendimento, tra le due modalità di sottoscrizione dei fondi comuni, l’elaborazione dei dati ha reso possibile il calcolo dei valori massimi e minimi degli investimenti, prima, e dei rendimenti con le relative medie, dopo, negli orizzonti temporali presi in considerazione.
2008
978-88-449-0430-2
piani di investimento di capitale; piani di accumulo di capitale; financial planning
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/169284
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