La protezione dell'ambiente, nel corso dell’ultimo trentennio, è divenuta un'esigenza sempre più sentita da parte della comunità internazionale. La continua perdita delle risorse del pianeta, il crescente inquinamento ed i sempre più frequenti disastri ecologici, hanno portato le singole nazioni alla consapevolezza sia della sostanziale inadeguatezza degli interventi legislativi adottati, anche a livello costituzionale nei singoli Paesi, sia della evidente insufficienza di interventi ambientali adottati esclusivamente a posteriori. L’enormità e la vastità dei disastri ecologici che hanno interessato il pianeta nell’arco dell’ultimo scorcio di secolo sono state, infatti, di tale portata da indurre gli Stati alla consapevolezza dell’urgente necessità di definire, anche a livello mondiale, una politica ambientale ed una regolamentazione giuridica ad essa ispirata. Ciò ha indotto le Nazioni a stipulare convenzioni multilaterali, regionali, bilaterali ed a predisporre strumenti volti a proteggere l'ambiente in ogni sua forma. A partire dagli anni '70, la tutela ambientale ha gradatamente assunto un peso maggiore nella considerazione della comunità internazionale che ha cominciato a guardare ad essa come ad una questione globale. In tale processo di graduale presa di coscienza, il momento che ha contribuito a catalizzare l’attenzione delle istituzioni internazionali e dell’intera comunità sui rischi legati al fenomeno della progressiva siccità e desertificazione di aree sempre più vaste del pianeta è legato, certamente, alla catastrofica siccità avvenuta nella fascia del Sahel, tra il 1968 e il 1973. Le inaudite proporzioni dell’evento catastrofico, il periodo di tempo relativamente breve in cui esso si è consumato oltre che la grande visibilità resa possibile dalla diffusione dei media hanno posto, drammaticamente, il problema della siccità e desertificazione, presente non solo in Africa, davanti agli occhi dell’intera comunità internazionale. I drammatici eventi Saheliani se possono considerarsi per le popolazioni locali e per l’umanità intera una delle più gravi catastrofi ambientali del secolo appena trascorso, hanno avuto però l’indubbio merito di sottoporre all’attenzione della comunità politica internazionale e del mondo intero i rischi e le conseguenze del processo di desertificazione in atto nel pianeta. La comunità scientifica internazionale ha preso atto di come il fenomeno della progressiva siccità e desertificazione di rilevanti zone del pianeta dovesse ricondursi a cause dipendenti non solo dalle più generali mutazioni climatiche in atto nel pianeta, ma, pure, da ripetuti e gravissimi interventi antropici non improntati ad un corretto uso delle risorse naturali. L’attenta osservazione ed analisi del fenomeno Saheliano e le successive elaborazioni scientifiche, infatti, hanno progressivamente portato ad ampliare e ad estendere il concetto di “siccità e desertificazione” sino a ricomprendervi elementi – come i fattori antropici – sino ad allora affatto o scarsamente considerati.
Le regioni italiane e la lotta alla desertificazione
RONCONI, Maria Luisa
2010-01-01
Abstract
La protezione dell'ambiente, nel corso dell’ultimo trentennio, è divenuta un'esigenza sempre più sentita da parte della comunità internazionale. La continua perdita delle risorse del pianeta, il crescente inquinamento ed i sempre più frequenti disastri ecologici, hanno portato le singole nazioni alla consapevolezza sia della sostanziale inadeguatezza degli interventi legislativi adottati, anche a livello costituzionale nei singoli Paesi, sia della evidente insufficienza di interventi ambientali adottati esclusivamente a posteriori. L’enormità e la vastità dei disastri ecologici che hanno interessato il pianeta nell’arco dell’ultimo scorcio di secolo sono state, infatti, di tale portata da indurre gli Stati alla consapevolezza dell’urgente necessità di definire, anche a livello mondiale, una politica ambientale ed una regolamentazione giuridica ad essa ispirata. Ciò ha indotto le Nazioni a stipulare convenzioni multilaterali, regionali, bilaterali ed a predisporre strumenti volti a proteggere l'ambiente in ogni sua forma. A partire dagli anni '70, la tutela ambientale ha gradatamente assunto un peso maggiore nella considerazione della comunità internazionale che ha cominciato a guardare ad essa come ad una questione globale. In tale processo di graduale presa di coscienza, il momento che ha contribuito a catalizzare l’attenzione delle istituzioni internazionali e dell’intera comunità sui rischi legati al fenomeno della progressiva siccità e desertificazione di aree sempre più vaste del pianeta è legato, certamente, alla catastrofica siccità avvenuta nella fascia del Sahel, tra il 1968 e il 1973. Le inaudite proporzioni dell’evento catastrofico, il periodo di tempo relativamente breve in cui esso si è consumato oltre che la grande visibilità resa possibile dalla diffusione dei media hanno posto, drammaticamente, il problema della siccità e desertificazione, presente non solo in Africa, davanti agli occhi dell’intera comunità internazionale. I drammatici eventi Saheliani se possono considerarsi per le popolazioni locali e per l’umanità intera una delle più gravi catastrofi ambientali del secolo appena trascorso, hanno avuto però l’indubbio merito di sottoporre all’attenzione della comunità politica internazionale e del mondo intero i rischi e le conseguenze del processo di desertificazione in atto nel pianeta. La comunità scientifica internazionale ha preso atto di come il fenomeno della progressiva siccità e desertificazione di rilevanti zone del pianeta dovesse ricondursi a cause dipendenti non solo dalle più generali mutazioni climatiche in atto nel pianeta, ma, pure, da ripetuti e gravissimi interventi antropici non improntati ad un corretto uso delle risorse naturali. L’attenta osservazione ed analisi del fenomeno Saheliano e le successive elaborazioni scientifiche, infatti, hanno progressivamente portato ad ampliare e ad estendere il concetto di “siccità e desertificazione” sino a ricomprendervi elementi – come i fattori antropici – sino ad allora affatto o scarsamente considerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.