Scopo di questo lavoro è quello di illustrare i processi, naturali e antropogenici, che hanno modificato i margini costieri della Calabria, influenzando la storia di cinque siti magno greci (Sybaris-Thurii, Kroton-Capo Colonna, Kaulonia, Locri Epizephiri, Hipponion-Vibo Valentia). La conoscenza di questi processi e la comprensione delle diverse combinazioni di interazione fra gli stessi sono presupposti indispensabili per la ricostruzione delle morfologie costiere esistenti all’epoca dell’occupazione greco-romana. Ognuno dei siti ha seguito un proprio percorso evolutivo in funzione del processo, o della combinazione di processi, che ha giocato un ruolo prevalente nel modificarlo. In aggiunta alla variazione eustatica del livello del mare, che si è verificato con la stessa intensità ovunque lungo le coste, l’attività sismo-tettonica è responsabile delle modificazioni riscontrate nel settore costiero di Hipponion-Vibo Valentia; l’interazione tra attività sismo-tettonica e processi gravitativi di massa ha prodotto il seppellimento dei reperti a Kroton-Capo Colonna mentre la combinazione tra attività sismo-tettonica ed erosione dei fondali ha causato lo spostamento della linea di costa alternativamente verso terra, verso mare ed ancora verso terra, lungo il tratto costiero tra Kaulonia e Locri Epizephiri. L’elevato tasso di sedimentazione è responsabile della progradazione della piana deltizia del F. Crati e della compattazione dei depositi alluvionali che hanno sepolto l’insediamento di Sybaris-Thurii. Alla luce delle conoscenze acquisite dalle indagini geoarcheologiche finora condotte, riteniamo che altre vestigia magno greche possano essere rinvenute lungo le coste calabresi, se ricercate nelle aree che al tempo della colonizzazione costituivano i settori costieri.
Archeologia subacquea ed evoluzione recente delle coste calabresi: il caso di Hipponion lungo la costa tirrenica e di altri quattro siti magno-greci lungo la costa ionica
BERNASCONI, Maria Pia Elena;
2020-01-01
Abstract
Scopo di questo lavoro è quello di illustrare i processi, naturali e antropogenici, che hanno modificato i margini costieri della Calabria, influenzando la storia di cinque siti magno greci (Sybaris-Thurii, Kroton-Capo Colonna, Kaulonia, Locri Epizephiri, Hipponion-Vibo Valentia). La conoscenza di questi processi e la comprensione delle diverse combinazioni di interazione fra gli stessi sono presupposti indispensabili per la ricostruzione delle morfologie costiere esistenti all’epoca dell’occupazione greco-romana. Ognuno dei siti ha seguito un proprio percorso evolutivo in funzione del processo, o della combinazione di processi, che ha giocato un ruolo prevalente nel modificarlo. In aggiunta alla variazione eustatica del livello del mare, che si è verificato con la stessa intensità ovunque lungo le coste, l’attività sismo-tettonica è responsabile delle modificazioni riscontrate nel settore costiero di Hipponion-Vibo Valentia; l’interazione tra attività sismo-tettonica e processi gravitativi di massa ha prodotto il seppellimento dei reperti a Kroton-Capo Colonna mentre la combinazione tra attività sismo-tettonica ed erosione dei fondali ha causato lo spostamento della linea di costa alternativamente verso terra, verso mare ed ancora verso terra, lungo il tratto costiero tra Kaulonia e Locri Epizephiri. L’elevato tasso di sedimentazione è responsabile della progradazione della piana deltizia del F. Crati e della compattazione dei depositi alluvionali che hanno sepolto l’insediamento di Sybaris-Thurii. Alla luce delle conoscenze acquisite dalle indagini geoarcheologiche finora condotte, riteniamo che altre vestigia magno greche possano essere rinvenute lungo le coste calabresi, se ricercate nelle aree che al tempo della colonizzazione costituivano i settori costieri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.