L’articolo si apre con un ricordo di Agostino Pertusi, pioniere degli studi italiani sul sistema militare bizantino e sull’Italia bizantina. Tratta dell’organizzazione militare e amministrativa introdotta dai Bizantini fin dai primi tempi del loro dominio, specie sul versante jonico della penisola in quanto di più stretto collegamento con la capitale Costantinopoli. Si sofferma sulle tecniche di costruzione delle nuove città, phrouria o kastra; sull’intervento bizantino volto a salvare le città antiche dalla scomparsa, fortificandone parte nell’originario sito o traslandole altrove, soprattutto in luoghi pedemontani o in altura. Illustra il processo di costituzione del ducato di Calabria, che, creato certamente nel VI secolo, perdurò fino al X, determinando nel frattempo l’estendersi del nome Calabria dal Salento, cioè la Calabria antica, alla penisola bruzia, l’odierna Calabria per l’appunto. Il ducato determinò infatti la sostituzione dell’originaria denominazione greca dell’odierna Calabria: da Brettia o talora Brettania a Kalabria. Tratta inoltre della militarizzazione delle istituzioni in concomitanza col costituirsi e consolidarsi del ducato.Vi si evidenzia l'istituzione del ducato di Calabria, esteso dalla Terra d'Otranto e Salento fino a Reggio, forse ancor prima del 653, data di una epistola di papa Martino I che sembra richiamarlo, certamente già negli anni dal 663 al 668,durante i quali il basileus Costante II, artefice di una effimera translatio Imperii a Siracusa, da questa dirigeva il riordinamento del superstite territorio bizantino del Mezzogiorno peninsulare e insulare. Vi si evidenzia perciò il conseguente aggregarsi del ducato di Calabria al nuovo tema di Sicilia. Vengono lumeggiati le iniziative del basileus Leone III, volte a riorganizzare l'esercito con l'istituzione della leva, premessa della formazione di un esercito di reclute locale di stanza nella regione. Il passaggio toponomastico viene inteso come estensione della denominazione di Calabria dall'antica regione omonima, cioè Terra d'Otranto e Salento,a quella odierna. La perdeva così le preesistenti denominazioni greche di Brettia, Brettania, per assumere quella di eparchia Kalabrias tes kato, Calabria inferior, in segno di distinzione dalla Calabria antica, detta per l'appunto Calabria superior.
Organizzazione e presenze militari nella Calabria bizantina tra VI e VIII secolo
BURGARELLA, Filippo
2006-01-01
Abstract
L’articolo si apre con un ricordo di Agostino Pertusi, pioniere degli studi italiani sul sistema militare bizantino e sull’Italia bizantina. Tratta dell’organizzazione militare e amministrativa introdotta dai Bizantini fin dai primi tempi del loro dominio, specie sul versante jonico della penisola in quanto di più stretto collegamento con la capitale Costantinopoli. Si sofferma sulle tecniche di costruzione delle nuove città, phrouria o kastra; sull’intervento bizantino volto a salvare le città antiche dalla scomparsa, fortificandone parte nell’originario sito o traslandole altrove, soprattutto in luoghi pedemontani o in altura. Illustra il processo di costituzione del ducato di Calabria, che, creato certamente nel VI secolo, perdurò fino al X, determinando nel frattempo l’estendersi del nome Calabria dal Salento, cioè la Calabria antica, alla penisola bruzia, l’odierna Calabria per l’appunto. Il ducato determinò infatti la sostituzione dell’originaria denominazione greca dell’odierna Calabria: da Brettia o talora Brettania a Kalabria. Tratta inoltre della militarizzazione delle istituzioni in concomitanza col costituirsi e consolidarsi del ducato.Vi si evidenzia l'istituzione del ducato di Calabria, esteso dalla Terra d'Otranto e Salento fino a Reggio, forse ancor prima del 653, data di una epistola di papa Martino I che sembra richiamarlo, certamente già negli anni dal 663 al 668,durante i quali il basileus Costante II, artefice di una effimera translatio Imperii a Siracusa, da questa dirigeva il riordinamento del superstite territorio bizantino del Mezzogiorno peninsulare e insulare. Vi si evidenzia perciò il conseguente aggregarsi del ducato di Calabria al nuovo tema di Sicilia. Vengono lumeggiati le iniziative del basileus Leone III, volte a riorganizzare l'esercito con l'istituzione della leva, premessa della formazione di un esercito di reclute locale di stanza nella regione. Il passaggio toponomastico viene inteso come estensione della denominazione di Calabria dall'antica regione omonima, cioè Terra d'Otranto e Salento,a quella odierna. La perdeva così le preesistenti denominazioni greche di Brettia, Brettania, per assumere quella di eparchia Kalabrias tes kato, Calabria inferior, in segno di distinzione dalla Calabria antica, detta per l'appunto Calabria superior.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.