Nelle opere consacrate ai processi immaginativi e al loro rapporto con i quattro elementi (fuoco, acqua, aria e terra), Gaston Bachelard sviluppa una riflessione di natura essenzialmente filosofica tesa ad illustrare il “fenomeno” dell’immagine poetica, a partire da quella che egli definisce come una “fenomenologia dell’immaginazione” (Bachelard [1957] 1974: 2). La costruzione e/o ricostruzione del senso legata al tipo di indagine che l’epistemologo conduce sembra richiedere l’utilizzo di tutta una serie di strumenti linguistici atti a favorire la creazione, la sintesi e l’organizzazione dei contenuti concettuali. Questo saggio è incentrato sulla funzione di alcune figure – metafora, metonimia e sineddoche – all’interno de “La Poétique de l’espace” (1957) e, in particolare, sull’analisi del grado di restituzione del contenuto complesso degli enunciati figurati presenti nel testo di partenza e delle forme di ricategorizzazione semantica che questi comportano nelle due traduzioni italiane esistenti, edite rispettivamente nel 1975 e nel 2006, entrambe a cura di Ettore Catalano. La più recente, tuttavia, è il risultato del lavoro di revisione realizzato da Mariachiara Giovannini e costituisce, dunque, un ulteriore testo d’arrivo.
Filosofia delle immagini e traduzione. Il caso de “La Poétique de l’espace” di Gaston Bachelard
NACCARATO, ANNAFRANCESCA
2012-01-01
Abstract
Nelle opere consacrate ai processi immaginativi e al loro rapporto con i quattro elementi (fuoco, acqua, aria e terra), Gaston Bachelard sviluppa una riflessione di natura essenzialmente filosofica tesa ad illustrare il “fenomeno” dell’immagine poetica, a partire da quella che egli definisce come una “fenomenologia dell’immaginazione” (Bachelard [1957] 1974: 2). La costruzione e/o ricostruzione del senso legata al tipo di indagine che l’epistemologo conduce sembra richiedere l’utilizzo di tutta una serie di strumenti linguistici atti a favorire la creazione, la sintesi e l’organizzazione dei contenuti concettuali. Questo saggio è incentrato sulla funzione di alcune figure – metafora, metonimia e sineddoche – all’interno de “La Poétique de l’espace” (1957) e, in particolare, sull’analisi del grado di restituzione del contenuto complesso degli enunciati figurati presenti nel testo di partenza e delle forme di ricategorizzazione semantica che questi comportano nelle due traduzioni italiane esistenti, edite rispettivamente nel 1975 e nel 2006, entrambe a cura di Ettore Catalano. La più recente, tuttavia, è il risultato del lavoro di revisione realizzato da Mariachiara Giovannini e costituisce, dunque, un ulteriore testo d’arrivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.