Osservare l‘Ambiente, come in un’aula didattica decentrata, rappresenta un passaggio metodologico indispensabile in un processo insegnamento-apprendimento integrato tra la scuola e il territorio. I sistemi educativi e formativi nel voler assicurare al cittadino la capacità di “imparare ad imparare”, hanno adattato modelli e metodologie di insegnamento-apprendimento all’attuale domanda di ambiente rispondendo ai bisogni formativi della società moderna. Le istituzioni scolastiche, esercitando la loro autonomia, hanno acquisito ampi spazi d’azione nel campo della sperimentazione didattica e dell’innovazione metodologica, liberandosi da rigidità strutturali e pedagogiche, mentre i programmi scolastici lasciano grandi ambiti applicativi, nei quali dare alla teoria i giusti riscontri pratici, passando dal “sapere” al “saper fare”. Un “uso intelligente” delle nuove tecnologie dell’informazione e dell’educazione conduce alla ricerca di strumenti efficaci ed efficienti al raggiungimento di obiettivi legati al “saper fare”, con l’ambiente quale protagonista ed il rapporto scuola-territorio immediato e libero da vincoli. Le immagini da satellite, infatti, consentono di portare in aula l’ambiente e non attraverso rappresentazioni dello stesso, che farebbero avvertire la mancanza di un’osservazione diretta, ma con immagini che non è possibile vedere nella realtà con i propri occhi, perché, pur essendo del nostro mondo, provengono da quella parte di esso a noi irraggiungibile. Grazie al telerilevamento, quindi, le immagini da satellite rappresentano uno strumento didattico innovativo che va ad affiancarsi a quelli tradizionalmente usati nell’insegnamento della geografia per la lettura e l’interpretazione del territorio.

Nella Scuola un occhio sul mondo: telerilevamento e didattica della geografia

RONCONI, Maria Luisa
2011-01-01

Abstract

Osservare l‘Ambiente, come in un’aula didattica decentrata, rappresenta un passaggio metodologico indispensabile in un processo insegnamento-apprendimento integrato tra la scuola e il territorio. I sistemi educativi e formativi nel voler assicurare al cittadino la capacità di “imparare ad imparare”, hanno adattato modelli e metodologie di insegnamento-apprendimento all’attuale domanda di ambiente rispondendo ai bisogni formativi della società moderna. Le istituzioni scolastiche, esercitando la loro autonomia, hanno acquisito ampi spazi d’azione nel campo della sperimentazione didattica e dell’innovazione metodologica, liberandosi da rigidità strutturali e pedagogiche, mentre i programmi scolastici lasciano grandi ambiti applicativi, nei quali dare alla teoria i giusti riscontri pratici, passando dal “sapere” al “saper fare”. Un “uso intelligente” delle nuove tecnologie dell’informazione e dell’educazione conduce alla ricerca di strumenti efficaci ed efficienti al raggiungimento di obiettivi legati al “saper fare”, con l’ambiente quale protagonista ed il rapporto scuola-territorio immediato e libero da vincoli. Le immagini da satellite, infatti, consentono di portare in aula l’ambiente e non attraverso rappresentazioni dello stesso, che farebbero avvertire la mancanza di un’osservazione diretta, ma con immagini che non è possibile vedere nella realtà con i propri occhi, perché, pur essendo del nostro mondo, provengono da quella parte di esso a noi irraggiungibile. Grazie al telerilevamento, quindi, le immagini da satellite rappresentano uno strumento didattico innovativo che va ad affiancarsi a quelli tradizionalmente usati nell’insegnamento della geografia per la lettura e l’interpretazione del territorio.
2011
978-88-906252-3-7
Geografia; Geography; Didattica della geografia; Teaching of geography; Educazione ambientale; Environmental education; Social studies of science and tecnology; Telerilevamento; Remote sensing
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/170196
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