Una nuova idea di cittadinanza del mondo occidentale va ripensata in funzione di processi e fenomeni legati alla globalizzazione dei mercati e dei sistemi sociali, culturali, ambientali ed economico-produttivi. Essa assume una duplice prospettiva, da un lato è vista come un problema epistemologico, alla base della comprensione dello stesso senso di democrazia nel mondo contemporaneo, dall’altro è considerata una disciplina, che pone un problema di metodo su come insegnarla e diffonderla culturalmente nella società, dall’infanzia all’età adulta. Educare alla cittadinanza, infatti, significa orientare nell’insieme dei diritti e doveri, propri della partecipazione democratica dei cittadini a diversa scala in un sistema sempre più globale, ma anche operare in un più ampio ambito pedagogico.L’educazione alla cittadinanza, infatti, è una delle questioni centrali del dibattito culturale contemporaneo, poiché rappresenta la possibilità formativa del cittadino, attraverso la quale interiorizzare norme e regole, trasformandole in azioni positive e virtuose per una comunità democratica.Dovuta a periodiche reinterpretazioni storiche, la cittadinanza è legata, alla dinamicità che caratterizza la collettività, i suoi rapporti interculturali e quelli con ambiente, politica ed economia. Educare alla cittadinanza implica una preliminare comprensione di tale dinamicità, che ne accresce la forma e i confini, ponendo in essere, in una convivenza civile, ambivalenze e contraddizioni.Il centro motore e ispiratore di tale nuova cittadinanza potrebbe essere rappresentato dall’educazione ambientale, coniugata con quella alla legalità e alla democrazia, supportate da altri aspetti o ambiti dei quali si è fatta menzione, trasversali in quella nuova disciplina cittadinanza e costituzione. Si tratta, in ogni caso, di un modello che, muovendosi in un’ottica sistemica, dall’osservazione diretta e indiretta dell’ambiente e della società, e proseguendo con l’individuazione e la spiegazione di fatti, fenomeni e processi in una dimensione diacronica e sincronica, sia in grado col promuovere idee e comportamenti finalizzati alla realizzazione di un rapporto uomo-ambiente sostenibile, quindi all’educazione allo sviluppo. In questo modo si potrà più efficacemente attivare un processo di formazione, quale esito di un percorso in cui le persone sono messe nella condizione di essere protagoniste attive, capaci di realizzare una sintesi creativa di saperi teorici, pratiche e riflessioni costanti sulla propria esperienza.In tali azioni devono fare sistema le educazioni ambientale e alla legalità, con obiettivi comuni a sapere, saper fare e saper essere. Obiettivi che rispondono all’educazione alla cittadinanza e in grado di coesistere anche rispetto a condizioni di disabilità e di disagio, attraverso la comunicazione e l’orientamento, identificando le azioni e le strategie educative in grado di colmare i bisogni formativi della società moderna. Lo stile di vita, spesso, è determinato da comportamenti che esprimono l’insieme delle manifestazioni esteriori, con cui l’individuo risponde ai bisogni primari, in particolari condizioni ambientali. È sul comportamento del singolo che si deve intervenire con azioni informative, educative e formative, guardando multi e interculturalità, di un mondo sempre più globalizzato. Il risultato sarà un cittadino in grado di vivere l’ambiente in modo non solo responsabile ma anche disinteressato, in un’idea di cittadinanza con cui affrontare le criticità ambientali e l’esauribilità delle risorse, riducendo gli impatti, non perché la mancanza di risorse possa privare di un diritto, ma perché è un dovere di cittadini fare un uso sostenibile dell’ambiente. Tale posizione porta le nuove generazioni verso un rapporto uomo-ambiente, non più funzionale alle esigenze dell’umanità, bensì all’ambiente nella sua totalità. Di fatto è accaduto che il centro d’interesse si sia spostato dall’uomo, dominatore della Terra, alle risorse, indispensabili allo stesso per vivere, quasi a dimostrare un antico determinismo ambientale, che ormai si pensava sconfitto. Tale sconfitta, al contrario, è una conquista di pochi, poiché non è possibile estendere gli attuali sistemi economici all’intera umanità. Obiettivo prioritario diventa formare persone in grado di assumere un nuovo atteggiamento nei confronti di tali risorse, capaci di padroneggiare i simboli della cultura presenti nell’ambiente, in modo personale, creativo e aperto alla ricerca, comunicare e interagire con gli altri in modo costruttivo, riflettere sul proprio agire, per individuare nodi critici ed elaborare strategie di miglioramento, accogliere la complessità del sistema ambiente in cui si vive, interpretando l’innovazione e lo sviluppo come risorsa, nella logica della sostenibilità .Oggi lo stato della cittadinanza denota una grande incertezza nel rapporto uomo-ambiente e nel sistema sociale ed economico. Tali rapporti s’identificano con articolate strategie di pianificazione e di sviluppo, e con complessi processi di innovazione, che mutano al mutare dell’identità dei luoghi. L’applicazione alle realtà locali della pensata idea di cittadinanza, infatti, non può prescindere da un’attenta analisi qualitativa e quantitativa degli impatti attesi sulle dimensioni ambientali, sociali ed economiche del territorio, a scala globale, nazionale e locale.

Una nuova cittadinanza come problema socio-pedagogico

RONCONI, Maria Luisa
2011-01-01

Abstract

Una nuova idea di cittadinanza del mondo occidentale va ripensata in funzione di processi e fenomeni legati alla globalizzazione dei mercati e dei sistemi sociali, culturali, ambientali ed economico-produttivi. Essa assume una duplice prospettiva, da un lato è vista come un problema epistemologico, alla base della comprensione dello stesso senso di democrazia nel mondo contemporaneo, dall’altro è considerata una disciplina, che pone un problema di metodo su come insegnarla e diffonderla culturalmente nella società, dall’infanzia all’età adulta. Educare alla cittadinanza, infatti, significa orientare nell’insieme dei diritti e doveri, propri della partecipazione democratica dei cittadini a diversa scala in un sistema sempre più globale, ma anche operare in un più ampio ambito pedagogico.L’educazione alla cittadinanza, infatti, è una delle questioni centrali del dibattito culturale contemporaneo, poiché rappresenta la possibilità formativa del cittadino, attraverso la quale interiorizzare norme e regole, trasformandole in azioni positive e virtuose per una comunità democratica.Dovuta a periodiche reinterpretazioni storiche, la cittadinanza è legata, alla dinamicità che caratterizza la collettività, i suoi rapporti interculturali e quelli con ambiente, politica ed economia. Educare alla cittadinanza implica una preliminare comprensione di tale dinamicità, che ne accresce la forma e i confini, ponendo in essere, in una convivenza civile, ambivalenze e contraddizioni.Il centro motore e ispiratore di tale nuova cittadinanza potrebbe essere rappresentato dall’educazione ambientale, coniugata con quella alla legalità e alla democrazia, supportate da altri aspetti o ambiti dei quali si è fatta menzione, trasversali in quella nuova disciplina cittadinanza e costituzione. Si tratta, in ogni caso, di un modello che, muovendosi in un’ottica sistemica, dall’osservazione diretta e indiretta dell’ambiente e della società, e proseguendo con l’individuazione e la spiegazione di fatti, fenomeni e processi in una dimensione diacronica e sincronica, sia in grado col promuovere idee e comportamenti finalizzati alla realizzazione di un rapporto uomo-ambiente sostenibile, quindi all’educazione allo sviluppo. In questo modo si potrà più efficacemente attivare un processo di formazione, quale esito di un percorso in cui le persone sono messe nella condizione di essere protagoniste attive, capaci di realizzare una sintesi creativa di saperi teorici, pratiche e riflessioni costanti sulla propria esperienza.In tali azioni devono fare sistema le educazioni ambientale e alla legalità, con obiettivi comuni a sapere, saper fare e saper essere. Obiettivi che rispondono all’educazione alla cittadinanza e in grado di coesistere anche rispetto a condizioni di disabilità e di disagio, attraverso la comunicazione e l’orientamento, identificando le azioni e le strategie educative in grado di colmare i bisogni formativi della società moderna. Lo stile di vita, spesso, è determinato da comportamenti che esprimono l’insieme delle manifestazioni esteriori, con cui l’individuo risponde ai bisogni primari, in particolari condizioni ambientali. È sul comportamento del singolo che si deve intervenire con azioni informative, educative e formative, guardando multi e interculturalità, di un mondo sempre più globalizzato. Il risultato sarà un cittadino in grado di vivere l’ambiente in modo non solo responsabile ma anche disinteressato, in un’idea di cittadinanza con cui affrontare le criticità ambientali e l’esauribilità delle risorse, riducendo gli impatti, non perché la mancanza di risorse possa privare di un diritto, ma perché è un dovere di cittadini fare un uso sostenibile dell’ambiente. Tale posizione porta le nuove generazioni verso un rapporto uomo-ambiente, non più funzionale alle esigenze dell’umanità, bensì all’ambiente nella sua totalità. Di fatto è accaduto che il centro d’interesse si sia spostato dall’uomo, dominatore della Terra, alle risorse, indispensabili allo stesso per vivere, quasi a dimostrare un antico determinismo ambientale, che ormai si pensava sconfitto. Tale sconfitta, al contrario, è una conquista di pochi, poiché non è possibile estendere gli attuali sistemi economici all’intera umanità. Obiettivo prioritario diventa formare persone in grado di assumere un nuovo atteggiamento nei confronti di tali risorse, capaci di padroneggiare i simboli della cultura presenti nell’ambiente, in modo personale, creativo e aperto alla ricerca, comunicare e interagire con gli altri in modo costruttivo, riflettere sul proprio agire, per individuare nodi critici ed elaborare strategie di miglioramento, accogliere la complessità del sistema ambiente in cui si vive, interpretando l’innovazione e lo sviluppo come risorsa, nella logica della sostenibilità .Oggi lo stato della cittadinanza denota una grande incertezza nel rapporto uomo-ambiente e nel sistema sociale ed economico. Tali rapporti s’identificano con articolate strategie di pianificazione e di sviluppo, e con complessi processi di innovazione, che mutano al mutare dell’identità dei luoghi. L’applicazione alle realtà locali della pensata idea di cittadinanza, infatti, non può prescindere da un’attenta analisi qualitativa e quantitativa degli impatti attesi sulle dimensioni ambientali, sociali ed economiche del territorio, a scala globale, nazionale e locale.
2011
978-88-8232-863-4
Geografia umana e sociale; Human and social Geography; Educazione Ambientale; Environmental education; Didattica della gegrafia; Teaching of geography; Educazione alla Cittadinanza; Citizenship education; Social studies of science and tecnology
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/170197
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