This essay focuses on the "political" pragmatism of the young Giuseppe Prezzolini, founder of "Leonardo," the official organ of Italian pragmatism, and a theorist of action, a philosophical-political principle used by the Florentine author in an anti-rationalist and anti-positivist key, behind the influence of Vilfredo Pareto. In particular, Prezzolini's political ideas are examined in the light of his early writings (1903-1907), devoted to "persuasion" as an instrument of political communication that paves the way for a strategy of mass consensus, with all the sociological and political implications that would arise in the following decades in Europe, and to Italian culture, as a reflection of the protagonism of a new figure of intellectual charged with a "national mission", harbinger of an aristocratic nationalism quite distinct from that, in vogue in his day, inspired by a preconceived anti-socialism: if the nationalism of an Enrico Corradini takes its cue from expansionist and colonialist pretensions as a response to the Italian crisis, the Prezzolinian nationalism is inspired, pragmatically, by the nation of "action," emerging from the fundamental need for rebirth of the sterile Italian bourgeoisie.

Il saggio è incentrato sul pragmatismo "politico" del giovane Giuseppe Prezzolini, fondatore del "Leonardo", organo ufficiale del pragmatismo italiano, e teorico dell'azione, principio filosofico-politico utilizzato dall’autore fiorentino in chiave antirazionalistica e antipositivistica, dietro l’influenza di Vilfredo Pareto. Si esaminano, in particolare, le idee politiche di Prezzolini alla luce dei suoi primi scritti (1903-1907), dedicati alla "persuasione" quale strumento di comunicazione politica che apre la strada ad una strategia del consenso di massa, con tutte le implicazioni di tipo sociologico e politico che se ne avranno nei decenni successivi in Europa, e alla cultura italiana, come riflesso del protagonismo di una nuova figura di intellettuale incaricato di una “missione nazionale”, foriera di un nazionalismo aristocratico ben distinto da quello, in voga ai suoi tempi, ispirato a un preconcetto anti-socialismo: se il nazionalismo di un Enrico Corradini prende spunto dalle pretese espansionistiche e colonialistiche come risposta alla crisi italiana, quello prezzoliniano si ispira, pragmatisticamente, alla nazione dell’“azione”, emergente dalla fondamentale esigenza di rinascita della sterile borghesia. italiana

Il pragmatismo magico e politico del giovane Prezzolini

PUPO, Spartaco
2012-01-01

Abstract

This essay focuses on the "political" pragmatism of the young Giuseppe Prezzolini, founder of "Leonardo," the official organ of Italian pragmatism, and a theorist of action, a philosophical-political principle used by the Florentine author in an anti-rationalist and anti-positivist key, behind the influence of Vilfredo Pareto. In particular, Prezzolini's political ideas are examined in the light of his early writings (1903-1907), devoted to "persuasion" as an instrument of political communication that paves the way for a strategy of mass consensus, with all the sociological and political implications that would arise in the following decades in Europe, and to Italian culture, as a reflection of the protagonism of a new figure of intellectual charged with a "national mission", harbinger of an aristocratic nationalism quite distinct from that, in vogue in his day, inspired by a preconceived anti-socialism: if the nationalism of an Enrico Corradini takes its cue from expansionist and colonialist pretensions as a response to the Italian crisis, the Prezzolinian nationalism is inspired, pragmatically, by the nation of "action," emerging from the fundamental need for rebirth of the sterile Italian bourgeoisie.
2012
9788895565804
Il saggio è incentrato sul pragmatismo "politico" del giovane Giuseppe Prezzolini, fondatore del "Leonardo", organo ufficiale del pragmatismo italiano, e teorico dell'azione, principio filosofico-politico utilizzato dall’autore fiorentino in chiave antirazionalistica e antipositivistica, dietro l’influenza di Vilfredo Pareto. Si esaminano, in particolare, le idee politiche di Prezzolini alla luce dei suoi primi scritti (1903-1907), dedicati alla "persuasione" quale strumento di comunicazione politica che apre la strada ad una strategia del consenso di massa, con tutte le implicazioni di tipo sociologico e politico che se ne avranno nei decenni successivi in Europa, e alla cultura italiana, come riflesso del protagonismo di una nuova figura di intellettuale incaricato di una “missione nazionale”, foriera di un nazionalismo aristocratico ben distinto da quello, in voga ai suoi tempi, ispirato a un preconcetto anti-socialismo: se il nazionalismo di un Enrico Corradini prende spunto dalle pretese espansionistiche e colonialistiche come risposta alla crisi italiana, quello prezzoliniano si ispira, pragmatisticamente, alla nazione dell’“azione”, emergente dalla fondamentale esigenza di rinascita della sterile borghesia. italiana
Giuseppe Prezzolini; Vilfredo Pareto; Enrico Corradini; Political Pragmatism; Antirationalism; Action; Nationalism.
Giuseppe Prezzolini; Vilfredo Pareto; Enrico Corradini; Pragmatismo politico; Antirazionalismo; Azione; Nazionalismo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/170220
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact