Il termine ‘inconscio’ è costituito dalla giustapposizione del prefisso, negativo e privativo, ‘in’ e dall’aggettivo ‘conscio’ che indica una consapevolezza piena. I dizionari della lingua italiana lo definiscono come mancanza di controllo consapevole mentre quelli filosofici lo spiegano riferendosi ai “contenuti psichici non presenti alla coscienza dell’individuo”. Qual è il senso di questo ‘non’? Per coglierlo la sola logica non basta e per questo dovremo rivolgerci ad alcune opere fondamentali della tradizione filosofica dedicati all’indagine sul tempo. In particolare questa voce si avvale della lettura filosofica dell’inconscio freudiano proposta da Jacques Derrida in alcune pagine tratte da Freud e la scena della scrittura, Della grammatologia e “Ousia e grammé”. Focalizzeremo il nostro interesse esclusivamente sull’interpretazione temporale dell’inconscio freudiano, proposta da Derrida, e sulle sue conseguenze ontologiche. Semplificheremo e ridurremo il discorso derridiano a scopo didattico per argomentare la seguente definizione: l’inconscio è un passato assoluto.

Inconscio

PALOMBI, Fabrizio
2012-01-01

Abstract

Il termine ‘inconscio’ è costituito dalla giustapposizione del prefisso, negativo e privativo, ‘in’ e dall’aggettivo ‘conscio’ che indica una consapevolezza piena. I dizionari della lingua italiana lo definiscono come mancanza di controllo consapevole mentre quelli filosofici lo spiegano riferendosi ai “contenuti psichici non presenti alla coscienza dell’individuo”. Qual è il senso di questo ‘non’? Per coglierlo la sola logica non basta e per questo dovremo rivolgerci ad alcune opere fondamentali della tradizione filosofica dedicati all’indagine sul tempo. In particolare questa voce si avvale della lettura filosofica dell’inconscio freudiano proposta da Jacques Derrida in alcune pagine tratte da Freud e la scena della scrittura, Della grammatologia e “Ousia e grammé”. Focalizzeremo il nostro interesse esclusivamente sull’interpretazione temporale dell’inconscio freudiano, proposta da Derrida, e sulle sue conseguenze ontologiche. Semplificheremo e ridurremo il discorso derridiano a scopo didattico per argomentare la seguente definizione: l’inconscio è un passato assoluto.
2012
978-88-7462-472-0
Inconscio; Fenomenologia; Derrida
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/170233
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