Nell'attuale fase storica, densa di mutamenti sociali ed economici,si assiste ad un graduale processo di destatualizzazione. La crisi della legge è il segno tangibile della trasformazione di un sistema nel quale all'indebolimento delle relazioni sociali si accompagna il rafforzamento della struttura economica.L'internazionalizzazione dell'economia, l'apertura del mercato dei capitali, la nascita di nuovi centri di potere rappresentano l'espressione più evidente del declino del ruolo sovrano dello Stato. La legge perde la sua tradizionale funzione regolatrice e lascia spazio alle regole del mercato. Il contratto, che è principale strumento di innovazione e di regolamentazione dei mercati, si colloca in una prospettiva nuova rispetto alla tradizionale visione consensualistica e volontaristica. In particolare, i contratti dal contenuto unilateralmente predisposto diventano strumenti normativi, per la loro capacità di creare regole dalla valenza oggettiva, destinate a regolare anche futuri rapporti. Il superamento della relatività degli effetti del contratto e la capacità delle parti contraenti di creare regole per la disciplina dei rapporti di mercato inducono ad inserire la fattispecie contrattuale nell'ambito del sistema delle fonti. Gli abusi eventualmente connessi ai meccanismi di creazione del diritto, sottratti alle garanzie del procedimento democratico, sono superabili soltanto attraverso il riconoscimento della centralità della Costituzione, capace di suggerire principi e valori, decisivi nella individuazione degli obiettivi da raggiungere. Il processo di metamorfosi della sovranità, che dallo Stato passa al mercato, dimostra lo stravolgimento di un apparato normativo che, però, non può ignorare la funzione unificante svolta dalla Carta fondamentale.
Crisi della legge e autorità del mercato
LASSO, Anna
2012-01-01
Abstract
Nell'attuale fase storica, densa di mutamenti sociali ed economici,si assiste ad un graduale processo di destatualizzazione. La crisi della legge è il segno tangibile della trasformazione di un sistema nel quale all'indebolimento delle relazioni sociali si accompagna il rafforzamento della struttura economica.L'internazionalizzazione dell'economia, l'apertura del mercato dei capitali, la nascita di nuovi centri di potere rappresentano l'espressione più evidente del declino del ruolo sovrano dello Stato. La legge perde la sua tradizionale funzione regolatrice e lascia spazio alle regole del mercato. Il contratto, che è principale strumento di innovazione e di regolamentazione dei mercati, si colloca in una prospettiva nuova rispetto alla tradizionale visione consensualistica e volontaristica. In particolare, i contratti dal contenuto unilateralmente predisposto diventano strumenti normativi, per la loro capacità di creare regole dalla valenza oggettiva, destinate a regolare anche futuri rapporti. Il superamento della relatività degli effetti del contratto e la capacità delle parti contraenti di creare regole per la disciplina dei rapporti di mercato inducono ad inserire la fattispecie contrattuale nell'ambito del sistema delle fonti. Gli abusi eventualmente connessi ai meccanismi di creazione del diritto, sottratti alle garanzie del procedimento democratico, sono superabili soltanto attraverso il riconoscimento della centralità della Costituzione, capace di suggerire principi e valori, decisivi nella individuazione degli obiettivi da raggiungere. Il processo di metamorfosi della sovranità, che dallo Stato passa al mercato, dimostra lo stravolgimento di un apparato normativo che, però, non può ignorare la funzione unificante svolta dalla Carta fondamentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.