La seta nell'Italia meridionale e la storia del tiraz della Palermo normanno sono i due aspetti salienti dello studio, che comporta un approccio diretto alle fonti con riletture e nuove interpretazioni. Si richiama, innanzi tutto, il brebion, inventario dei beni, della metropolia greco-bizantina di Reggio Calabria. Di questo testo, fonte primaria del X-XI secolo,si esaminano i dati utili a far luce sugli esordi della gelsicoltura e sericoltura di Calabria tra Bizantini e Normanni; sulla consistenza di entrambe; sull'esportazione di setta grezza in Sicilia e nel mondo islamico.Si illustra l'importanza della seta a Bisanzio, sulle tecniche di lavorazione e tintura, specie di quella pregiatissima in porpora, sul monopolio di Stato che disciplinava tale attività economica e industriale. Si tratta infine dell'irradiarsi del modello bizantino anche in direzione della Sicilia normanna. Qui particolare attenzione è dedicata al tiraz della reggia palermitana e sulle persistenti forme di relazioni con le manifatture e maestranze bizantine di provincia (Corinto, in particolare) e la capitale regia normmanna, emula della Nuova Roma anche sotto il pòrofilo dell'uso della seta come simbolo della regalità. inazione della consistenza dei gelsi coltivati,molti dei quali an cor giovani,
Presupposti bizantini nell'area meridionale
BURGARELLA, Filippo
2006-01-01
Abstract
La seta nell'Italia meridionale e la storia del tiraz della Palermo normanno sono i due aspetti salienti dello studio, che comporta un approccio diretto alle fonti con riletture e nuove interpretazioni. Si richiama, innanzi tutto, il brebion, inventario dei beni, della metropolia greco-bizantina di Reggio Calabria. Di questo testo, fonte primaria del X-XI secolo,si esaminano i dati utili a far luce sugli esordi della gelsicoltura e sericoltura di Calabria tra Bizantini e Normanni; sulla consistenza di entrambe; sull'esportazione di setta grezza in Sicilia e nel mondo islamico.Si illustra l'importanza della seta a Bisanzio, sulle tecniche di lavorazione e tintura, specie di quella pregiatissima in porpora, sul monopolio di Stato che disciplinava tale attività economica e industriale. Si tratta infine dell'irradiarsi del modello bizantino anche in direzione della Sicilia normanna. Qui particolare attenzione è dedicata al tiraz della reggia palermitana e sulle persistenti forme di relazioni con le manifatture e maestranze bizantine di provincia (Corinto, in particolare) e la capitale regia normmanna, emula della Nuova Roma anche sotto il pòrofilo dell'uso della seta come simbolo della regalità. inazione della consistenza dei gelsi coltivati,molti dei quali an cor giovani,I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.