Nel difficile contesto economico attuale e di cambiamenti dei consumi, dei mercati e del reddito disponibile, il comportamento d’acquisto registra fenomeni evolutivi. I consumatori sono sempre più attenti alla minimizzazione dei costi unitamente alla sicurezza e alla qualità dei prodotti; aumenta il numero dei vegetariani, in concomitanza a una generale crescita del rispetto verso gli animali e della sostenibilità ambientale (biodiversità, smaltimento e riclico dei rifiuti, bilancio nelle emissioni di gas) che si inquadra in un più generale processo evolutivo. Tale processo s’incentra sull’affermarsi della consapevolezza che, finita l’opulenza degli anni ’80, dominata dal convincimento che la macchina dello spreco e del consumo sarebbe stata un’inarrestabile e ineluttabile modello, cui tutte le popolazioni del mondo avrebbero teso, il problema della scarsità delle risorse si sarebbe rivelato impellente e di non facile soluzione. I suddetti elementi, unitamente all’aumento dei costi di trasporto, tendono a sviluppare forme di commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, che si basano sui canali brevi di distribuzione (Magnaghi, 2000; Gardini e Lazzarin, 2007). L’obiettivo della ricerca consiste nel valutare ed evidenziare le funzioni e i vantaggi, sia per la domanda che per l’offerta e, conseguentemente, per i territori in cui le aziende agricole insistono, derivanti dalla diffusione di sistemi di filiera breve nel settore agroalimentare ed evidenziare come, il suo successo dipenda dalla sua stessa efficienza analizzata nelle quattro dimensioni: logistica, informativa, ambientale e di distribuzione del valore.

La filiera breve nella distribuzione dei prodotti agricoli

REITANO, Antonella;
2012-01-01

Abstract

Nel difficile contesto economico attuale e di cambiamenti dei consumi, dei mercati e del reddito disponibile, il comportamento d’acquisto registra fenomeni evolutivi. I consumatori sono sempre più attenti alla minimizzazione dei costi unitamente alla sicurezza e alla qualità dei prodotti; aumenta il numero dei vegetariani, in concomitanza a una generale crescita del rispetto verso gli animali e della sostenibilità ambientale (biodiversità, smaltimento e riclico dei rifiuti, bilancio nelle emissioni di gas) che si inquadra in un più generale processo evolutivo. Tale processo s’incentra sull’affermarsi della consapevolezza che, finita l’opulenza degli anni ’80, dominata dal convincimento che la macchina dello spreco e del consumo sarebbe stata un’inarrestabile e ineluttabile modello, cui tutte le popolazioni del mondo avrebbero teso, il problema della scarsità delle risorse si sarebbe rivelato impellente e di non facile soluzione. I suddetti elementi, unitamente all’aumento dei costi di trasporto, tendono a sviluppare forme di commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, che si basano sui canali brevi di distribuzione (Magnaghi, 2000; Gardini e Lazzarin, 2007). L’obiettivo della ricerca consiste nel valutare ed evidenziare le funzioni e i vantaggi, sia per la domanda che per l’offerta e, conseguentemente, per i territori in cui le aziende agricole insistono, derivanti dalla diffusione di sistemi di filiera breve nel settore agroalimentare ed evidenziare come, il suo successo dipenda dalla sua stessa efficienza analizzata nelle quattro dimensioni: logistica, informativa, ambientale e di distribuzione del valore.
2012
978-88-907795-0-3
filiera breve; prodotti locali; costi ed efficienza del canale breve
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