Si propone una riflessione sui principali obiettivi della cultura celebrativa e dei rituali di massa nella Russia sovietica: da un lato, l’“incorporazione” – creare, attraverso emblemi e strumenti metaforici, relazioni esemplari (in particolare, di affinità e solidarietà) tra i singoli e la collettività; dall’altro, il “consolidamento” – produrre, attraverso la promozione dell’azione e la creazione di una neo-tradizione, la più stretta coesione tra governanti e governati, ispirando al tempo stesso fiducia nelle potenzialità e nei successi del sistema. Evocate alcune specifiche forme cerimoniali degli anni venti (la sfilata-dimostrazione, lo spettacolo di massa, la decorazione urbana), l’analisi si sofferma sul decennale della rivoluzione d’ottobre, come tentativo maggiore di dare fondamento, a fini di legittimazione, ad un nuovo linguaggio in cui – in contrapposizione alla prosaicità del discorso politico – l’identificazione vuole essere favorita attraverso la drammatizzazione, il movimento, la traduzione locale dell’evento rivoluzionario, il ricorso alla memoria individuale, la promozione dei sentimenti di eroismo e patriottismo.
Unione Sovietica 1927: il decennale della Rivoluzione d'ottobre
SALOMONI, Antonella
2012-01-01
Abstract
Si propone una riflessione sui principali obiettivi della cultura celebrativa e dei rituali di massa nella Russia sovietica: da un lato, l’“incorporazione” – creare, attraverso emblemi e strumenti metaforici, relazioni esemplari (in particolare, di affinità e solidarietà) tra i singoli e la collettività; dall’altro, il “consolidamento” – produrre, attraverso la promozione dell’azione e la creazione di una neo-tradizione, la più stretta coesione tra governanti e governati, ispirando al tempo stesso fiducia nelle potenzialità e nei successi del sistema. Evocate alcune specifiche forme cerimoniali degli anni venti (la sfilata-dimostrazione, lo spettacolo di massa, la decorazione urbana), l’analisi si sofferma sul decennale della rivoluzione d’ottobre, come tentativo maggiore di dare fondamento, a fini di legittimazione, ad un nuovo linguaggio in cui – in contrapposizione alla prosaicità del discorso politico – l’identificazione vuole essere favorita attraverso la drammatizzazione, il movimento, la traduzione locale dell’evento rivoluzionario, il ricorso alla memoria individuale, la promozione dei sentimenti di eroismo e patriottismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.