La nozione di «fenomenotecnica» è stata introdotta nel linguaggio dell’epistemologiada Gaston Bachelard al fine di descrivere il processo attraverso cui la scienzacostruisce i propri concetti e i propri oggetti di studio dischiudendo molteplici prospettiveteoriche. Il nostro contributo affronta alcune delle istanze relative a questo concettodel costruttivismo bachelardiano in una prospettiva storica, osservandone l’evoluzione apartire da un testo del 1932 intitolato Physique et Métaphysique. Lungo questo percorso,cercheremo di mettere in luce affinità e differenze della riflessione bachelardiana con ilmetodo fenomenologico e con quello psicoanalitico. Proviamo a ricostruire, nella primaparte del contributo, talune critiche che Bachelard rivolge a Husserl e ai suoi discepoliriguardanti soprattutto l’insufficiente tematizzazione della «frattura» tra l’esperienza comunee quella scientifica. L’intenzionalità fenomenologica, secondo il filosofo francese,poggiando su un’eccessiva «centralità» della visione, si rivelerebbe incapace di comprenderepienamente la specificità dei processi costitutivi della scienza, che si allontananodrasticamente dal senso e dall’esperienza comune. Riteniamo possibile, invece,attenuare e ripensare tale posizione bachelardiana, attraverso una contestualizzazione euna rilettura attenta della sua opera. In merito alla psicoanalisi, invece, il nostro propositoè quello di radicalizzare la proposta metodologica del filosofo francese, rimarcandonel’originalità e le possibilità che essa rivela. La proposta d’una «psicoanalisi della conoscenzaoggettiva», infatti, valorizza l’importanza epistemologica, da parte della costante«sorveglianza» che lo scienziato esercita su di sé. Quest’idea lavora nella direzione diuna ripulitura della scienza dalla «zavorra» che essa eredita dal senso comune. Un similegesto, audace e innovativo, permette di superare le difficoltà incontrate dai numerosiepistemologi che, nel corso del secolo scorso, si sono interrogati sulla scientificità dellapsicoanalisi. La riflessione bachelardiana, infatti, permette di pensare a una reciprocacollaborazione di quest’ultima con la ricerca scientifica, piuttosto che a un rapporto univocodi inclusione o esclusione della prima nei confronti della seconda. L’opera diBachelard costituisce, in ultima analisi, un appassionato sforzo di mostrare il valore e lacreatività delle «interferenze interdisciplinari».
Il senso d’una frattura: La fenomenotecnica bachelardiana tra fenomenologia e psicoanalisi
Fabrizio Palombi;D'AURIZIO, CLAUDIO
2017-01-01
Abstract
La nozione di «fenomenotecnica» è stata introdotta nel linguaggio dell’epistemologiada Gaston Bachelard al fine di descrivere il processo attraverso cui la scienzacostruisce i propri concetti e i propri oggetti di studio dischiudendo molteplici prospettiveteoriche. Il nostro contributo affronta alcune delle istanze relative a questo concettodel costruttivismo bachelardiano in una prospettiva storica, osservandone l’evoluzione apartire da un testo del 1932 intitolato Physique et Métaphysique. Lungo questo percorso,cercheremo di mettere in luce affinità e differenze della riflessione bachelardiana con ilmetodo fenomenologico e con quello psicoanalitico. Proviamo a ricostruire, nella primaparte del contributo, talune critiche che Bachelard rivolge a Husserl e ai suoi discepoliriguardanti soprattutto l’insufficiente tematizzazione della «frattura» tra l’esperienza comunee quella scientifica. L’intenzionalità fenomenologica, secondo il filosofo francese,poggiando su un’eccessiva «centralità» della visione, si rivelerebbe incapace di comprenderepienamente la specificità dei processi costitutivi della scienza, che si allontananodrasticamente dal senso e dall’esperienza comune. Riteniamo possibile, invece,attenuare e ripensare tale posizione bachelardiana, attraverso una contestualizzazione euna rilettura attenta della sua opera. In merito alla psicoanalisi, invece, il nostro propositoè quello di radicalizzare la proposta metodologica del filosofo francese, rimarcandonel’originalità e le possibilità che essa rivela. La proposta d’una «psicoanalisi della conoscenzaoggettiva», infatti, valorizza l’importanza epistemologica, da parte della costante«sorveglianza» che lo scienziato esercita su di sé. Quest’idea lavora nella direzione diuna ripulitura della scienza dalla «zavorra» che essa eredita dal senso comune. Un similegesto, audace e innovativo, permette di superare le difficoltà incontrate dai numerosiepistemologi che, nel corso del secolo scorso, si sono interrogati sulla scientificità dellapsicoanalisi. La riflessione bachelardiana, infatti, permette di pensare a una reciprocacollaborazione di quest’ultima con la ricerca scientifica, piuttosto che a un rapporto univocodi inclusione o esclusione della prima nei confronti della seconda. L’opera diBachelard costituisce, in ultima analisi, un appassionato sforzo di mostrare il valore e lacreatività delle «interferenze interdisciplinari».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.