La presente proposta costituisce il primo stadio di una ricerca attualmente in corso, volta allo studio cross-linguistico europeo delle emozioni vocali in quattro lingue: italiano, francese, inglese e tedesco. Se da un lato si rilevano innumerevoli studi sul parlato emotivo nelle singole lingue, dall’altro gli studi di tipo cross-linguistico e cross-culturale risultano essere assai sparuti (per gli studi cross-linguistici volti all’encoding si vedano, ad esempio, Anolli et al., 2008a, 2008b; Braun & Oba, 2007; Kori & Magno Caldognetto, 2003; Piôt, 1999; per quelli volti al decoding si vedano, invece, gli studi citati e riportati in Pavlenko, 2005, a cui vanno aggiunti Pell et al. 2009; Sawamura et al., 2007; Shochi et al., 2007; Droomey et al., 2005; Tickle, 1999, 2000; Magno Caldognetto & Kori, 1983). Ancora meno sono quelli che hanno affrontato entrambi gli aspetti di encoding e decoding (ad es. Chung, 1999, 2000; Abelin & Allwood, 2000, 2002; Breitenstein et al., 2001; Thompson & Balkwill, 2006). I motivi sono prevalentemente imputabili alla difficoltà che lo studio delle emozioni vocali impone, difficoltà ulteriormente esacerbate nello studio di tipo cross-linguistico-culturale. Esaminando i risultati degli studi appena menzionati, si evince come le emozioni vocali siano, alla pari di quelle facciali, riconosciute cross-linguisticamente e cross-culturalmente, con risultati nettamente al di sopra della semplice casualità. Da una meta-analisi condotta da Laukka (2004) volta alla verifica del riconoscimento cross-culturale delle emozioni e alla verifica dell’esistenza di specifici patterns acustici della voce per categorie discrete di emozioni, è emerso che: a) l’accuratezza di riconoscimento è superiore a quella della casualità per categorie di emozioni più ampie; b) il decoding cross-culturale è inferiore al decoding intra-culturale del 7%; c) esistono specifici patterns acustici nella voce delle emozioni che vengono utilizzati per comunicare emozioni discrete. Una ricognizione su ben 64 database di parlato emotivo (cfr. Ververidis & Kotropoulos, 2006) ha rilevato l’assenza di corpora di parlato emotivo mistilingue utili per uno studio cross-linguistico-culturale delle emozioni. Ciò ha reso necessario la raccolta di produzioni verbali emotive nelle quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) con riferimento alle emozioni definite da Ekman (1992) come basic (happiness, anger, fear, sadness, disgust, surprise). Gli obiettivi di questa ricerca sono essenzialmente: a. motivare e illustrare le caratteristiche del corpus raccolto, con particolare riferimento al protocollo di elicitazione adottato; b. fornire i risultati della procedura di validazione. Questa operazione è assolutamente necessaria per l’attuazione delle successive fasi della ricerca, come l’analisi acustica dei campioni raccolti per la caratterizzazione delle emozioni nelle lingue in esame; la somministrazione di esperimenti percettivi nella direzione proposta da Scherer et al. (2001: 88) per appurare la capacità di soggetti di lingua diversa a decodificare 604 espressioni emotive in una lingua differente dalla propria; la stima di quanto la conoscenza della lingua possa influire sulla corretta identificazione delle emozioni presentate ecc.. Con riferimento al primo obiettivo, illustreremo nei dettagli il protocollo di elicitazione costituito da tre fasi distinte e tra loro conseguenti ispirate al ‘paradigma degli scenari’ e al ‘contenuto standard’ di Anolli et al. (2008a, 2008b), Anolli & Ciceri (1992) e Scherer et al. (1991) con la raccolta di produzioni da parte sia di soggetti naif che di attori. Con riferimento al secondo obiettivo, invece, presenteremo i risultati della fase di validazione del corpus effettuata con due test, rispettivamente di identificazione, attraverso la verifica di eventuali differenze di riconoscimento da parte dei soggetti ascoltatori coinvolti nelle registrazioni con riferimento a ciascuna delle tre fasi del protocollo di elicitazione; e di rappresentatività delle produzioni emotive, per valutare il contributo, in termini di materiale utile e di riconoscibilità delle produzioni, da parte di soggetti naif da un lato e di attori dall’altro.

Un corpus sperimentale per lo studio cross-linguistico europeo delle emozioni vocali

ROMITO, Luciano
2010-01-01

Abstract

La presente proposta costituisce il primo stadio di una ricerca attualmente in corso, volta allo studio cross-linguistico europeo delle emozioni vocali in quattro lingue: italiano, francese, inglese e tedesco. Se da un lato si rilevano innumerevoli studi sul parlato emotivo nelle singole lingue, dall’altro gli studi di tipo cross-linguistico e cross-culturale risultano essere assai sparuti (per gli studi cross-linguistici volti all’encoding si vedano, ad esempio, Anolli et al., 2008a, 2008b; Braun & Oba, 2007; Kori & Magno Caldognetto, 2003; Piôt, 1999; per quelli volti al decoding si vedano, invece, gli studi citati e riportati in Pavlenko, 2005, a cui vanno aggiunti Pell et al. 2009; Sawamura et al., 2007; Shochi et al., 2007; Droomey et al., 2005; Tickle, 1999, 2000; Magno Caldognetto & Kori, 1983). Ancora meno sono quelli che hanno affrontato entrambi gli aspetti di encoding e decoding (ad es. Chung, 1999, 2000; Abelin & Allwood, 2000, 2002; Breitenstein et al., 2001; Thompson & Balkwill, 2006). I motivi sono prevalentemente imputabili alla difficoltà che lo studio delle emozioni vocali impone, difficoltà ulteriormente esacerbate nello studio di tipo cross-linguistico-culturale. Esaminando i risultati degli studi appena menzionati, si evince come le emozioni vocali siano, alla pari di quelle facciali, riconosciute cross-linguisticamente e cross-culturalmente, con risultati nettamente al di sopra della semplice casualità. Da una meta-analisi condotta da Laukka (2004) volta alla verifica del riconoscimento cross-culturale delle emozioni e alla verifica dell’esistenza di specifici patterns acustici della voce per categorie discrete di emozioni, è emerso che: a) l’accuratezza di riconoscimento è superiore a quella della casualità per categorie di emozioni più ampie; b) il decoding cross-culturale è inferiore al decoding intra-culturale del 7%; c) esistono specifici patterns acustici nella voce delle emozioni che vengono utilizzati per comunicare emozioni discrete. Una ricognizione su ben 64 database di parlato emotivo (cfr. Ververidis & Kotropoulos, 2006) ha rilevato l’assenza di corpora di parlato emotivo mistilingue utili per uno studio cross-linguistico-culturale delle emozioni. Ciò ha reso necessario la raccolta di produzioni verbali emotive nelle quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) con riferimento alle emozioni definite da Ekman (1992) come basic (happiness, anger, fear, sadness, disgust, surprise). Gli obiettivi di questa ricerca sono essenzialmente: a. motivare e illustrare le caratteristiche del corpus raccolto, con particolare riferimento al protocollo di elicitazione adottato; b. fornire i risultati della procedura di validazione. Questa operazione è assolutamente necessaria per l’attuazione delle successive fasi della ricerca, come l’analisi acustica dei campioni raccolti per la caratterizzazione delle emozioni nelle lingue in esame; la somministrazione di esperimenti percettivi nella direzione proposta da Scherer et al. (2001: 88) per appurare la capacità di soggetti di lingua diversa a decodificare 604 espressioni emotive in una lingua differente dalla propria; la stima di quanto la conoscenza della lingua possa influire sulla corretta identificazione delle emozioni presentate ecc.. Con riferimento al primo obiettivo, illustreremo nei dettagli il protocollo di elicitazione costituito da tre fasi distinte e tra loro conseguenti ispirate al ‘paradigma degli scenari’ e al ‘contenuto standard’ di Anolli et al. (2008a, 2008b), Anolli & Ciceri (1992) e Scherer et al. (1991) con la raccolta di produzioni da parte sia di soggetti naif che di attori. Con riferimento al secondo obiettivo, invece, presenteremo i risultati della fase di validazione del corpus effettuata con due test, rispettivamente di identificazione, attraverso la verifica di eventuali differenze di riconoscimento da parte dei soggetti ascoltatori coinvolti nelle registrazioni con riferimento a ciascuna delle tre fasi del protocollo di elicitazione; e di rappresentatività delle produzioni emotive, per valutare il contributo, in termini di materiale utile e di riconoscibilità delle produzioni, da parte di soggetti naif da un lato e di attori dall’altro.
2010
978-88-6368-087-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/172431
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