Le attività riassunte in questo contributo sono state svolte nell’ambito del progetto di ricerca n. 6 - linea 6.3: “Stabilità dei pendii”, promosso dal Consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica). In tale ambito, gli Autori hanno proposto due procedure semplificate per la stima degli spostamenti permanenti indotti da sisma in pendii omogenei, la prima disaccoppiando l’effetto della deformabilità del pendio da quello della resistenza (Ausilio et al., 2007), la seconda tenendo conto di entrambi in forma accoppiata (Ausilio et al., 2008). Nel presente contributo, i due approcci sono confrontati con dati relativi a tre casi di studio, in cui sono stati osservati spostamenti permanenti durante eventi sismici di elevata intensità, e di cui sono disponibili registrazioni accelerometriche e parametri geotecnici sufficientemente attendibili. Gli spostamenti valutati sono, inoltre, confrontati con quelli ottenuti utilizzando il tradizionale approccio a pendio rigido proposto da Newmark (1965) e la procedura disaccoppiata di Bray & Rathje (1998).

PREVISIONI DI SPOSTAMENTI SISMICI DI PENDII OMOGENEI CON DIVERSE PROCEDURE SEMPLIFICATE

AUSILIO, Ernesto;
2008-01-01

Abstract

Le attività riassunte in questo contributo sono state svolte nell’ambito del progetto di ricerca n. 6 - linea 6.3: “Stabilità dei pendii”, promosso dal Consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica). In tale ambito, gli Autori hanno proposto due procedure semplificate per la stima degli spostamenti permanenti indotti da sisma in pendii omogenei, la prima disaccoppiando l’effetto della deformabilità del pendio da quello della resistenza (Ausilio et al., 2007), la seconda tenendo conto di entrambi in forma accoppiata (Ausilio et al., 2008). Nel presente contributo, i due approcci sono confrontati con dati relativi a tre casi di studio, in cui sono stati osservati spostamenti permanenti durante eventi sismici di elevata intensità, e di cui sono disponibili registrazioni accelerometriche e parametri geotecnici sufficientemente attendibili. Gli spostamenti valutati sono, inoltre, confrontati con quelli ottenuti utilizzando il tradizionale approccio a pendio rigido proposto da Newmark (1965) e la procedura disaccoppiata di Bray & Rathje (1998).
2008
978-88-555-3011-8
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