Il focus del contributo è costituito dalle rappresentazioni della legalità delle classi dirigenti locali. Attraverso un’indagine campionaria, che ha visto impegnate cinque università italiane e ha riguardato altrettante regioni,è stato possibile approfondire alcuni aspetti riguardanti la crisi della legalità nelle rappresentazioni di politici, dirigenti amministrativi, medici e imprenditori. Dallo studio emerge un fenomeno di personalizzazione del potere che presenta i tratti del patrimonialismo weberiano sebbene esso si presenti in società fondate sulla centralità delle norme e in cui vige la separazione tra beni privati e beni delle amministrazioni. Questa forma di neopatrimonialismo, pur presentandosi in maniera più accentuata al Sud, interessa tutto il paese ed è strettamente legata al modo in cui si è sviluppato il processo di burocratizzazione e ai rapporti che si sono consolidati nel tempo tra politica ed economia e tra politica e società, fino a determinare spesso una vera e propria de-costruzione sociale della legalità.Leggendo i risultati della ricerca con la lente del neopatrimonilismo emerge quanto sia diffusa, fra gli intervistati, la convinzione di una crescente personalizzazione nei processi di gestione e di riproduzione del potere nell’amministrazione, nella politica, nell’economia. Allo stesso tempo, gli appartenenti alle diverse classi dirigenti tendono ad attribuire agli altri le maggiori responsabilità, minimizzando quelle della propria categoria. La frammentazione delle classi dirigenti non fa che accentuare la debolezza del processo di costruzione sociale della legalità, irrobustendo la diffusione di pratiche personalistiche di gestione del potere.
Classi dirigenti e legalità, fra neopatrimonialismo e crisi della burocrazia
FANTOZZI, Pietro
2013-01-01
Abstract
Il focus del contributo è costituito dalle rappresentazioni della legalità delle classi dirigenti locali. Attraverso un’indagine campionaria, che ha visto impegnate cinque università italiane e ha riguardato altrettante regioni,è stato possibile approfondire alcuni aspetti riguardanti la crisi della legalità nelle rappresentazioni di politici, dirigenti amministrativi, medici e imprenditori. Dallo studio emerge un fenomeno di personalizzazione del potere che presenta i tratti del patrimonialismo weberiano sebbene esso si presenti in società fondate sulla centralità delle norme e in cui vige la separazione tra beni privati e beni delle amministrazioni. Questa forma di neopatrimonialismo, pur presentandosi in maniera più accentuata al Sud, interessa tutto il paese ed è strettamente legata al modo in cui si è sviluppato il processo di burocratizzazione e ai rapporti che si sono consolidati nel tempo tra politica ed economia e tra politica e società, fino a determinare spesso una vera e propria de-costruzione sociale della legalità.Leggendo i risultati della ricerca con la lente del neopatrimonilismo emerge quanto sia diffusa, fra gli intervistati, la convinzione di una crescente personalizzazione nei processi di gestione e di riproduzione del potere nell’amministrazione, nella politica, nell’economia. Allo stesso tempo, gli appartenenti alle diverse classi dirigenti tendono ad attribuire agli altri le maggiori responsabilità, minimizzando quelle della propria categoria. La frammentazione delle classi dirigenti non fa che accentuare la debolezza del processo di costruzione sociale della legalità, irrobustendo la diffusione di pratiche personalistiche di gestione del potere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.