The events that have characterized our last 150 years of the history of the Unification of Italy have led several times to a rereading of the terms of unity, nationalism and internationalism, as well as of transactional and post-national systems. experience of geopolitics and a different international order, developing unbridgeable distances, bipolarisms, detachments and new alliances. To date, having changed the grammars of relationships in a diachronic and synchronic sense and multiplying the diversities, it is necessary to question ourselves about the geographies of experience. The Europe of modernity, in fact, always creates new and particular relationships: man-environment, production-resources, nature - culture, society-power and the sequence could continue, from the reflections of cultures and religions to the modes of production and consumption, from interpersonal relationships to the rules of civil coexistence, in synthesis from traditions and history to the kinds of life. new scenarios underlying historical values, object of investigation of a geography that operates with the underlying history, in terms of space and social reality, which is not innocent, politically neutral power, but a form of knowledge functional to governance of things and people who live in the territory. A geography in which paradigms such as: border, place, state, nation and the territory itself are conceived in relation to a historical contingency, and not in a deterministic way, that is, according to a systematic nature in which geography writes history and history draws geography. On the other hand, reality is not divided or divided into disciplines, but constructed by factors and processes. The globalization of the economy, for example, breaks the link between states and territories, breaks the ideas of borders, corrodes the competences of individual national governments, but at the same time gives rise to the need for substitute identities, micro-countries and border prototypes, up to the nodes and networks of a unifying geopolitics.From the many bipolarisms that have characterized the history of these 150 years of Italian Unification, in fact, the sense of belonging and identity are reborn, which produce a territorial rearticulation, which claims a territorial reappropriation and a renegotiation of citizenship, valid for Europe and beyond Europe, in a space of rebirth and not of death of the territories.

Gli eventi che hanno caratterizzato i nostri ultimi 150 anni di storia dell’Unità d’Italia hanno condotto più volte a una rilettura dei termini di unità, nazionalismo e internazionalismo, così come dei sistemi transazionali e post-nazionali.Tale passato storico ha prodotto un vissuto di geopolitiche e un diverso ordine internazionale, sviluppando incolmabili distanze, bipolarismi, distacchi e nuove alleanze. Ad oggi, modificate le grammatiche delle relazioni in senso diacronico e sincronico e moltiplicatesi le diversità, è necessario interrogarsi sulle geografie del vissuto.L’Europa della modernità, infatti, crea sempre nuovi e particolari rapporti: uomo-ambiente, produzione-risorse, natura-cultura, società-potere e la sequenza potrebbe continuare, dai riflessi delle culture e delle religioni ai modi di produzione e di consumo, dalle relazioni interpersonali alle regole di convivenza civile, in sintesi dalle tradizioni e dalla storia ai generi di vita.Si disegnano nuovi scenari ai quali sottendono valori storici, oggetto di indagine di una geografia che opera con la storia che le è sottesa, in termini di spazio e di realtà sociale, la quale non è potere innocente, politicamente neutro, bensì una forma di sapere funzionale al governo delle cose e delle persone, che vivono il territorio. Una geografia in cui paradigmi quali: confine, luogo, stato, nazione e lo stesso territorio sono pensati in relazione ad una contingenza storica, e non in modo deterministico, ossia in funzione di una sistematicità nella quale la geografia scrive la storia e la storia disegna la geografia.La realtà, d'altronde, non è ripartita o frazionata in discipline, ma costruita da fattori e da processi. La mondializzazione dell’economia, per esempio, spezza il legame tra Stati e territori, infrange le idee di frontiere, corrode le competenze dei singoli governi nazionali, ma al tempo stesso fa scaturire la necessità di identità sostitutive, micro patrie e prototipi di frontiere, fino ai nodi e alle reti di una geopolitica unificante.Dai molti bipolarismi che hanno caratterizzato la storia di questi 150 anni di Unità d’Italia, infatti, rinascono il senso di appartenenza e di identità, che producono una riarticolazione territoriale, la quale rivendica una riappropriazione territoriale e una rinegoziazione della cittadinanza, valevole per l’Europa e al di là dell’Europa, in un spazio di rinascita e non di morte dei territori.

Dai territori alle regioni

RONCONI, Maria Luisa
2014-01-01

Abstract

The events that have characterized our last 150 years of the history of the Unification of Italy have led several times to a rereading of the terms of unity, nationalism and internationalism, as well as of transactional and post-national systems. experience of geopolitics and a different international order, developing unbridgeable distances, bipolarisms, detachments and new alliances. To date, having changed the grammars of relationships in a diachronic and synchronic sense and multiplying the diversities, it is necessary to question ourselves about the geographies of experience. The Europe of modernity, in fact, always creates new and particular relationships: man-environment, production-resources, nature - culture, society-power and the sequence could continue, from the reflections of cultures and religions to the modes of production and consumption, from interpersonal relationships to the rules of civil coexistence, in synthesis from traditions and history to the kinds of life. new scenarios underlying historical values, object of investigation of a geography that operates with the underlying history, in terms of space and social reality, which is not innocent, politically neutral power, but a form of knowledge functional to governance of things and people who live in the territory. A geography in which paradigms such as: border, place, state, nation and the territory itself are conceived in relation to a historical contingency, and not in a deterministic way, that is, according to a systematic nature in which geography writes history and history draws geography. On the other hand, reality is not divided or divided into disciplines, but constructed by factors and processes. The globalization of the economy, for example, breaks the link between states and territories, breaks the ideas of borders, corrodes the competences of individual national governments, but at the same time gives rise to the need for substitute identities, micro-countries and border prototypes, up to the nodes and networks of a unifying geopolitics.From the many bipolarisms that have characterized the history of these 150 years of Italian Unification, in fact, the sense of belonging and identity are reborn, which produce a territorial rearticulation, which claims a territorial reappropriation and a renegotiation of citizenship, valid for Europe and beyond Europe, in a space of rebirth and not of death of the territories.
2014
978-88-498-4180-0
Gli eventi che hanno caratterizzato i nostri ultimi 150 anni di storia dell’Unità d’Italia hanno condotto più volte a una rilettura dei termini di unità, nazionalismo e internazionalismo, così come dei sistemi transazionali e post-nazionali.Tale passato storico ha prodotto un vissuto di geopolitiche e un diverso ordine internazionale, sviluppando incolmabili distanze, bipolarismi, distacchi e nuove alleanze. Ad oggi, modificate le grammatiche delle relazioni in senso diacronico e sincronico e moltiplicatesi le diversità, è necessario interrogarsi sulle geografie del vissuto.L’Europa della modernità, infatti, crea sempre nuovi e particolari rapporti: uomo-ambiente, produzione-risorse, natura-cultura, società-potere e la sequenza potrebbe continuare, dai riflessi delle culture e delle religioni ai modi di produzione e di consumo, dalle relazioni interpersonali alle regole di convivenza civile, in sintesi dalle tradizioni e dalla storia ai generi di vita.Si disegnano nuovi scenari ai quali sottendono valori storici, oggetto di indagine di una geografia che opera con la storia che le è sottesa, in termini di spazio e di realtà sociale, la quale non è potere innocente, politicamente neutro, bensì una forma di sapere funzionale al governo delle cose e delle persone, che vivono il territorio. Una geografia in cui paradigmi quali: confine, luogo, stato, nazione e lo stesso territorio sono pensati in relazione ad una contingenza storica, e non in modo deterministico, ossia in funzione di una sistematicità nella quale la geografia scrive la storia e la storia disegna la geografia.La realtà, d'altronde, non è ripartita o frazionata in discipline, ma costruita da fattori e da processi. La mondializzazione dell’economia, per esempio, spezza il legame tra Stati e territori, infrange le idee di frontiere, corrode le competenze dei singoli governi nazionali, ma al tempo stesso fa scaturire la necessità di identità sostitutive, micro patrie e prototipi di frontiere, fino ai nodi e alle reti di una geopolitica unificante.Dai molti bipolarismi che hanno caratterizzato la storia di questi 150 anni di Unità d’Italia, infatti, rinascono il senso di appartenenza e di identità, che producono una riarticolazione territoriale, la quale rivendica una riappropriazione territoriale e una rinegoziazione della cittadinanza, valevole per l’Europa e al di là dell’Europa, in un spazio di rinascita e non di morte dei territori.
GEOGRAFIA CULTURALE, STUDI REGIONALI, ANALISI TERRITORIALE, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Geography social, Regional studies, Spatial development, Regional planing
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/173964
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact