Il XVII secolo registra la pubblicazione di un importante numero di libri, manuali e trattati sui temi della rappresentazione e delle codificazioni grafiche – oltre settanta opere, di autori soprattutto francesi – che si aggiungono alle numerose riedizioni, spesso con commenti inediti, delle opere più note e qualificate del periodo precedente. Di solito si tratta di libri di buona qualità scientifica, che testimoniano sia dei progressi della teoria che della richiesta di trattazioni qualificate per la formazione dei giovani: libri redatti da studiosi della materia, ma anche da ‘esterni’, esperti nelle discipline geometriche e matematiche, interessati a dare omogeneità ai metodi in uso, all’esercizio della figurazione architettonica e ad indirizzare l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori verso modalità univoche di rappresentazione. Accanto a questo tipo di produzione si diffondono anche manuali di pratica, che marcatamente sfruttano i principi geometrici per impostare prospettive architettoniche, scenografie teatrali ed ‘inganni’ per gli occhi: le prime volte ad ampliare percettivamente lo spazio reale; i cosiddetti inganni volti, invece, a sorprendere ed a realizzare costrutti artificiali per destare incanto e generare ‘effetti meravigliosi’.
La prospettiva e gli studi sulla rappresentazione architettonica. XVII e XVIII secolo.
DE SANCTIS, Aldo
2014-01-01
Abstract
Il XVII secolo registra la pubblicazione di un importante numero di libri, manuali e trattati sui temi della rappresentazione e delle codificazioni grafiche – oltre settanta opere, di autori soprattutto francesi – che si aggiungono alle numerose riedizioni, spesso con commenti inediti, delle opere più note e qualificate del periodo precedente. Di solito si tratta di libri di buona qualità scientifica, che testimoniano sia dei progressi della teoria che della richiesta di trattazioni qualificate per la formazione dei giovani: libri redatti da studiosi della materia, ma anche da ‘esterni’, esperti nelle discipline geometriche e matematiche, interessati a dare omogeneità ai metodi in uso, all’esercizio della figurazione architettonica e ad indirizzare l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori verso modalità univoche di rappresentazione. Accanto a questo tipo di produzione si diffondono anche manuali di pratica, che marcatamente sfruttano i principi geometrici per impostare prospettive architettoniche, scenografie teatrali ed ‘inganni’ per gli occhi: le prime volte ad ampliare percettivamente lo spazio reale; i cosiddetti inganni volti, invece, a sorprendere ed a realizzare costrutti artificiali per destare incanto e generare ‘effetti meravigliosi’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.