Le piante e le erbe medicinali rappresentano rimedi antichi, messi nell'ombra agli inizi del secolo dall'avvento dei farmaci di sintesi. Molti di questi farmaci presentano tuttavia proprietà aggressive, o sono portatori di effetti secondari, a volte dannosi. Anche per tale ragione i principi attivi di estrazione naturale sono tornati recentemente ad essere studiati ed ampiamente applicati. Alcuni ricercatori hanno scoperto nella carota la presenza di un elemento vasodilatore, la dancarina, assai utile nel trattamento delle patologie coronariche. Nella pervinca si è scoperta una sostanza in grado di combattere la leucemia; nel chiodo di garofano un anestetico generale privo di tossicità; nel mirtillo la capacità di migliorare la visibilità notturna. Molti medici prescrivono, per uno stato ansioso o per insonnia, gocce di essenza di biancospino, tiglio e verbena, evitando i problemi di farmacodipendenza e il maltrattamento del fegato. Un recente studio di screening, realizzato su diverse varietà di piante commestibili, ha però evidenziato valori di tossicità acuta al limite dell’accettabilità, per campioni di Echium vulgare L. e Malva sylvestris L.1 Ne consegue che qualsiasi pianta medicinale o commestibile dovrebbe essere sottoposta a test di tossicità, in quanto i principi attivi in essa contenuti o alcuni metaboliti secondari potrebbero rivelarsi tossici. In questo studio, diverse piante medicinali, sono analizzate e sottoposte al Microtox® Acute Toxicity Test.2 Tale saggio utilizza il batterio bioluminescente Vibrio fischeri e viene proposto per determinare gli effetti tossici a breve termine (15-30 minuti) di campioni d’acqua (superficiale, potabile o di scarico), solidi (estratti acquosi o con solventi organici e eluati di sedimenti e fanghi). Il saggio permette di calcolare per ciascun campione i valori di EC50, EC20 o la diluizione di non effetto. Il protocollo applicato (Basic test) 3 prevede la lettura della I0 (emissione di luce al tempo zero), uno o più “bianchi” e campioni a concentrazione scalare. Tale protocollo è specifico per le analisi degli estratti idroalcolici, poiché consente l’utilizzo di solventi organici per la solubilizzazione dei campioni solidi. Il test permette di calcolare la curva dose/effetto, e garantisce, trovato il range operativo ottimale, il massimo della ripetibilità/affidabilità. Bibliografia 1 Conforti, F.; Ioele, G.; Statti,G.A.; Marrelli,M.; Ragno, G.; Menichini, F. Food Chem. Toxicol., 2008, 46, 3325–3332 2 ISO 11348/1-2-3. 2007. 3 AZUR. Microtox Manual, Azur Environmental (formerly Microbics Corporation): Rutherford Road: Carlsbad (CA), 1997.
Valutazione della tossicità acuta di piante medicinali mediante microtox test.
IOELE, Giuseppina;DE LUCA M;GRANDE, Fedora;RAGNO, Gaetano
2012-01-01
Abstract
Le piante e le erbe medicinali rappresentano rimedi antichi, messi nell'ombra agli inizi del secolo dall'avvento dei farmaci di sintesi. Molti di questi farmaci presentano tuttavia proprietà aggressive, o sono portatori di effetti secondari, a volte dannosi. Anche per tale ragione i principi attivi di estrazione naturale sono tornati recentemente ad essere studiati ed ampiamente applicati. Alcuni ricercatori hanno scoperto nella carota la presenza di un elemento vasodilatore, la dancarina, assai utile nel trattamento delle patologie coronariche. Nella pervinca si è scoperta una sostanza in grado di combattere la leucemia; nel chiodo di garofano un anestetico generale privo di tossicità; nel mirtillo la capacità di migliorare la visibilità notturna. Molti medici prescrivono, per uno stato ansioso o per insonnia, gocce di essenza di biancospino, tiglio e verbena, evitando i problemi di farmacodipendenza e il maltrattamento del fegato. Un recente studio di screening, realizzato su diverse varietà di piante commestibili, ha però evidenziato valori di tossicità acuta al limite dell’accettabilità, per campioni di Echium vulgare L. e Malva sylvestris L.1 Ne consegue che qualsiasi pianta medicinale o commestibile dovrebbe essere sottoposta a test di tossicità, in quanto i principi attivi in essa contenuti o alcuni metaboliti secondari potrebbero rivelarsi tossici. In questo studio, diverse piante medicinali, sono analizzate e sottoposte al Microtox® Acute Toxicity Test.2 Tale saggio utilizza il batterio bioluminescente Vibrio fischeri e viene proposto per determinare gli effetti tossici a breve termine (15-30 minuti) di campioni d’acqua (superficiale, potabile o di scarico), solidi (estratti acquosi o con solventi organici e eluati di sedimenti e fanghi). Il saggio permette di calcolare per ciascun campione i valori di EC50, EC20 o la diluizione di non effetto. Il protocollo applicato (Basic test) 3 prevede la lettura della I0 (emissione di luce al tempo zero), uno o più “bianchi” e campioni a concentrazione scalare. Tale protocollo è specifico per le analisi degli estratti idroalcolici, poiché consente l’utilizzo di solventi organici per la solubilizzazione dei campioni solidi. Il test permette di calcolare la curva dose/effetto, e garantisce, trovato il range operativo ottimale, il massimo della ripetibilità/affidabilità. Bibliografia 1 Conforti, F.; Ioele, G.; Statti,G.A.; Marrelli,M.; Ragno, G.; Menichini, F. Food Chem. Toxicol., 2008, 46, 3325–3332 2 ISO 11348/1-2-3. 2007. 3 AZUR. Microtox Manual, Azur Environmental (formerly Microbics Corporation): Rutherford Road: Carlsbad (CA), 1997.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.