Nell’ambito della realizzazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, richiesto dal D.L. 180/98 emanato a seguito del disastro di Sarno, il CNR-IRPI – Sezione di Co-senza – ha collaborato con l’Autorità di Bacino Regionale della Calabria, fornendo supporto scientifico per la predisposizione di metodologie finalizzate alla perimetrazione delle aree a rischio idraulico e di frana. Recenti eventi alluvionali hanno fatto focalizzare l’attenzione anche sui bacini di piccole dimensioni. L’interesse per tali ‘micro-bacini’, tutti localizzati lungo la costa calabrese, è dovuta al fatto che questi, nella parte terminale, sono attraversati dalle linee ferroviarie e dalle principali strade statali. La loro limitata dimensione ha spesso indotto a sottodimensionare le opere di attraversamento e a trascurare gli effetti conseguenti al trasporto solido, che spesso degenera in debris-flows per le elevate pendenze delle aste terminali. Nella memoria sono descritte le principali metodologie utilizzate per la localizzazione delle aree a rischio idraulico sulla base di modelli idrologico-idraulici, criteri geomorfologici, analisi cartografiche e aerofotogrammetriche e informazioni storico-cronachistiche.

Modellazioni idrologico-idrauliche per il piano di assetto idrogeologico della Calabria

GAUDIO, Roberto
2003-01-01

Abstract

Nell’ambito della realizzazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, richiesto dal D.L. 180/98 emanato a seguito del disastro di Sarno, il CNR-IRPI – Sezione di Co-senza – ha collaborato con l’Autorità di Bacino Regionale della Calabria, fornendo supporto scientifico per la predisposizione di metodologie finalizzate alla perimetrazione delle aree a rischio idraulico e di frana. Recenti eventi alluvionali hanno fatto focalizzare l’attenzione anche sui bacini di piccole dimensioni. L’interesse per tali ‘micro-bacini’, tutti localizzati lungo la costa calabrese, è dovuta al fatto che questi, nella parte terminale, sono attraversati dalle linee ferroviarie e dalle principali strade statali. La loro limitata dimensione ha spesso indotto a sottodimensionare le opere di attraversamento e a trascurare gli effetti conseguenti al trasporto solido, che spesso degenera in debris-flows per le elevate pendenze delle aste terminali. Nella memoria sono descritte le principali metodologie utilizzate per la localizzazione delle aree a rischio idraulico sulla base di modelli idrologico-idraulici, criteri geomorfologici, analisi cartografiche e aerofotogrammetriche e informazioni storico-cronachistiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/180164
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