Le storie delle donne raccontate in questo libro hanno in comune la decisione di dichiarare guerra al cancro, facendo di questa lotta un motivo centrale della loro esistenza. Nel Cancer movement, che si è sviluppato negli ultimi anni negli Stati Uniti, lottano fianco a fianco donne di diversa provenienza sociale, etnica e politica, per opporsi ai «produttori di cancro», agli inquinatori e ai loro fiancheggiatori, e per combattere politiche sanitarie ottuse e discriminanti. Il movimento contro il cancro ha le sue radici nell’esperienza del femminismo bianco statunitense e nel movimento per la salute sul lavoro; trova nuova linfa nel movimento per la giustizia ambientale e nei gruppi di scienziati ambientalisti che si oppongono a spiegazioni razziste, colpevolizzanti e false delle malattie. Le diverse parti dell’attivismo contro il cancro hanno in comune l’idea che la prevenzione primaria sia l’area strategica, ma propongono anche altri obiettivi impellenti, tra cui l’accesso generalizzato a diagnosi precoci a basso costo, la liberalizzazione delle terapie alternative e l’assistenza gratuita ai malati terminali. Mentre l’epidemia di cancro raggiunge un terzo dei cittadini statunitensi adulti, per richiamare l’attenzione dei media e del pubblico le attiviste mettono a punto atti di guerriglia semiotica che puntano ad attirare l’attenzione dell’America sonnecchiante e opulenta. Nuove amazzoni contro l’impero del benessere, chiedono conto dei soldi spesi nella ricerca, esigono controlli sull’inquinamento elettromagnetico, vogliono «tolleranza zero» contro gli agenti cancerogeni e più risorse per le cure alternative.

Nuove Amazzoni. Il movimento delle donne contro il cancro al seno

CORRADI, Maria Laura
2004-01-01

Abstract

Le storie delle donne raccontate in questo libro hanno in comune la decisione di dichiarare guerra al cancro, facendo di questa lotta un motivo centrale della loro esistenza. Nel Cancer movement, che si è sviluppato negli ultimi anni negli Stati Uniti, lottano fianco a fianco donne di diversa provenienza sociale, etnica e politica, per opporsi ai «produttori di cancro», agli inquinatori e ai loro fiancheggiatori, e per combattere politiche sanitarie ottuse e discriminanti. Il movimento contro il cancro ha le sue radici nell’esperienza del femminismo bianco statunitense e nel movimento per la salute sul lavoro; trova nuova linfa nel movimento per la giustizia ambientale e nei gruppi di scienziati ambientalisti che si oppongono a spiegazioni razziste, colpevolizzanti e false delle malattie. Le diverse parti dell’attivismo contro il cancro hanno in comune l’idea che la prevenzione primaria sia l’area strategica, ma propongono anche altri obiettivi impellenti, tra cui l’accesso generalizzato a diagnosi precoci a basso costo, la liberalizzazione delle terapie alternative e l’assistenza gratuita ai malati terminali. Mentre l’epidemia di cancro raggiunge un terzo dei cittadini statunitensi adulti, per richiamare l’attenzione dei media e del pubblico le attiviste mettono a punto atti di guerriglia semiotica che puntano ad attirare l’attenzione dell’America sonnecchiante e opulenta. Nuove amazzoni contro l’impero del benessere, chiedono conto dei soldi spesi nella ricerca, esigono controlli sull’inquinamento elettromagnetico, vogliono «tolleranza zero» contro gli agenti cancerogeni e più risorse per le cure alternative.
2004
88-88738-55-X
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/180539
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact