Happiness is the attainment of the telos of the person, for it reaches operating decisions arrived by the events and the use of reason, in this game components as they enter the event, the choice and rationality. The first one is confronted with the unpredictability, the second with the degree of freedom of the context in which it acts, the third action is a function that determines the choice, and this, in turn, needs an agent determines its actions . The choice shows the agent as a motor action and the degrees of freedom through which you can achieve it, the relationship between agent and choice is rational activity to develop the self representation. Rationality, therefore, determined by the sequence of computations and from the intersection with the impulses and affections of the person which is constituted in relation to the degrees of freedom for his conduct, always hovering between freedom and necessity. It is this oscillation between freedom and necessity to develop the constructs of orientation, which represents its very inconsistent especially in the social organization, established as a labor society where everything is already pre-established, everything is given before ' individual and has priority value than to it. All this determines the orientation process as a process of adaptation to social needs of the individual. It outlines a rethinking orientation paradigm in which the pursuit of happiness is conditioned / constrained, and can only be achieved through the adaptation potential of the person to the reality to which it relates. Adaptation of which must take place as normal, a normality that weakens ontologically the being, which dissolves the creative ability, and as such represents a new ontological condition that weakened, as such, is able to achieve eudaimonia and entelechy. All this is a necessary paradigm shift in the curriculum, as a hypothesis of a possible solution for adapting educational intentionality of the person to social needs. Happiness

La felicità rappresenta il raggiungimento del telos della persona, ad essa si perviene operando delle scelte determinate dagli eventi e dall’uso della ragione, in questo gioco entrano componenti come l’evento, la scelta e la razionalità. Il primo si confronta con l’imprevedibilità, il secondo con il grado di libertà del contesto in cui agisce, il terzo è funzione dell’azione che determina la scelta; questa, a sua volta, ha bisogno di un agente che determini il suo agire. La scelta evidenzia l’agente come motore dell’azione e i gradi di libertà attraverso i quali è possibile realizzarla; la relazione fra agente e scelta costituisce l’attività razionale per elaborare la rappresentazione del Sé. La razionalità, quindi, determinata dalla successione di computazioni e dall’incrocio con le pulsioni e le affettività della persona, che si costituisce in relazione ai gradi di libertà del suo agire, sempre in bilico tra libertà e necessità. È in questa oscillazione tra libertà e necessità che si sviluppano i costrutti dell’orientamento, il quale ne rappresenta la sua stessa contraddizione specialmente nell’attuale organizzazione sociale, costituita come società del lavoro dove tutto è già precostituito, ogni cosa è data prima dell’individuo ed ha priorità valoriale rispetto ad esso. Tutto ciò determina il processo dell’orientamento come un processo di adattamento dei singoli alle esigenze sociali. Si delinea un ripensamento paradigmatico dell’orientamento nel quale la ricerca della felicità è condizionata/vincolata, e si può raggiungere solo attraverso l’adattamento del potenziale della persona alla realtà alla quale si rapporta. Adattamento di cui bisogna prendere atto come condizione normale, una normalità che depotenzia ontologicamente l’essere, di cui dissolve la capacità creativa, e proprio per questo rappresenta una nuova condizione ontologica indebolita che, in quanto tale, è capace di raggiungere l’eudaimonìa e l’entelechia. Tutto ciò rappresenta il necessario mutamento paradigmatico del curricolo, come ipotesi di una possibile soluzione dell’intenzionalità educativa per l’adattamento della persona alle esigenze sociali.

L'orientamento come problema della formazione

ARGENTINO, Antonio
2008-01-01

Abstract

Happiness is the attainment of the telos of the person, for it reaches operating decisions arrived by the events and the use of reason, in this game components as they enter the event, the choice and rationality. The first one is confronted with the unpredictability, the second with the degree of freedom of the context in which it acts, the third action is a function that determines the choice, and this, in turn, needs an agent determines its actions . The choice shows the agent as a motor action and the degrees of freedom through which you can achieve it, the relationship between agent and choice is rational activity to develop the self representation. Rationality, therefore, determined by the sequence of computations and from the intersection with the impulses and affections of the person which is constituted in relation to the degrees of freedom for his conduct, always hovering between freedom and necessity. It is this oscillation between freedom and necessity to develop the constructs of orientation, which represents its very inconsistent especially in the social organization, established as a labor society where everything is already pre-established, everything is given before ' individual and has priority value than to it. All this determines the orientation process as a process of adaptation to social needs of the individual. It outlines a rethinking orientation paradigm in which the pursuit of happiness is conditioned / constrained, and can only be achieved through the adaptation potential of the person to the reality to which it relates. Adaptation of which must take place as normal, a normality that weakens ontologically the being, which dissolves the creative ability, and as such represents a new ontological condition that weakened, as such, is able to achieve eudaimonia and entelechy. All this is a necessary paradigm shift in the curriculum, as a hypothesis of a possible solution for adapting educational intentionality of the person to social needs. Happiness
2008
978-88-95785-20-2
La felicità rappresenta il raggiungimento del telos della persona, ad essa si perviene operando delle scelte determinate dagli eventi e dall’uso della ragione, in questo gioco entrano componenti come l’evento, la scelta e la razionalità. Il primo si confronta con l’imprevedibilità, il secondo con il grado di libertà del contesto in cui agisce, il terzo è funzione dell’azione che determina la scelta; questa, a sua volta, ha bisogno di un agente che determini il suo agire. La scelta evidenzia l’agente come motore dell’azione e i gradi di libertà attraverso i quali è possibile realizzarla; la relazione fra agente e scelta costituisce l’attività razionale per elaborare la rappresentazione del Sé. La razionalità, quindi, determinata dalla successione di computazioni e dall’incrocio con le pulsioni e le affettività della persona, che si costituisce in relazione ai gradi di libertà del suo agire, sempre in bilico tra libertà e necessità. È in questa oscillazione tra libertà e necessità che si sviluppano i costrutti dell’orientamento, il quale ne rappresenta la sua stessa contraddizione specialmente nell’attuale organizzazione sociale, costituita come società del lavoro dove tutto è già precostituito, ogni cosa è data prima dell’individuo ed ha priorità valoriale rispetto ad esso. Tutto ciò determina il processo dell’orientamento come un processo di adattamento dei singoli alle esigenze sociali. Si delinea un ripensamento paradigmatico dell’orientamento nel quale la ricerca della felicità è condizionata/vincolata, e si può raggiungere solo attraverso l’adattamento del potenziale della persona alla realtà alla quale si rapporta. Adattamento di cui bisogna prendere atto come condizione normale, una normalità che depotenzia ontologicamente l’essere, di cui dissolve la capacità creativa, e proprio per questo rappresenta una nuova condizione ontologica indebolita che, in quanto tale, è capace di raggiungere l’eudaimonìa e l’entelechia. Tutto ciò rappresenta il necessario mutamento paradigmatico del curricolo, come ipotesi di una possibile soluzione dell’intenzionalità educativa per l’adattamento della persona alle esigenze sociali.
ORIENTAMENTO; FORMAZIONE; CURRICOLO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/180580
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