Rural Development has been an increasing focus of European policy over the past decade: since the publication in 1988 of The Future of Rural Society to the Cork Declaration (1996) and Agenda 2000 (1997) new prominence has been given to the building of an ‘integrated rural policy’ to be promoted by an approach that stimulates development from within. The paper reviews the broad framework embedded in European Community policy of rural development, exploring the relationship between the EU strategic rethinking of rural policy and the new economic functions given to rural space in the context of the general restructuring of postfordism. It is argued that “rurality” is being increasingly treated as a new object of policy intervention, in order to shape rural space in productive and consumptive terms. On one side, the promotion of a territorial development aims at boosting an internationally competitive (according the WTO rules) farming sector, considered as engine of rural economic growth. On the other side, the emphasis on a “living countryside” is geared towards the ‘marketisation’ of its specific resources (natural, human and cultural) to supply new social demands (leisure and tourism) related to the changing perceptions of the countryside. The economic viability of rural space, which depends on the vitality of the rural social fabric, is then pursued by the rhetoric on ‘community’ mobilisation and partnership.

Lo sviluppo rurale è progressivamente diventato un elemento centrale della politica europea dell’ultimo decennio: sin dalla pubblicazione, nel 1988, del documento The Future of Rural Society, fino alla Dichiarazione di Cork (1996) e di Agenda 2000 (1997) nuova rilevanza è stata attribuita alla promozione di una “politica rurale integrata” da realizzarsi attraverso l’approccio dello sviluppo endogeno. Il presente articolo intende esaminare lo schema generale che costituisce la base della politica comunitaria di sviluppo rurale, indagando la relazione fra le nuove direttive strategiche della politica rurale e le attuali funzioni economiche attribuite allo spazio rurale nel più ampio contesto della ristrutturazione postfordista. L’ipotesi di lavoro è quella secondo cui la ‘ruralità’ tende ad essere sempre più considerata come un oggetto di intervento politico, la cui finalità è quella di modificare lo spazio rurale in termini produttivi e di consumo. Da una parte, la promozione dello sviluppo territoriale viene posta come condizione per dare nuovo slancio, sul terreno della competizione internazionale (secondo i dettami del OMC), al settore agricolo, che continua ad essere considerato come il vero motore della crescita economica rurale. Dall’altra parte, l’enfasi su quello che viene definito “living countryside” è tesa alla mercificazione e commercializzazione delle specifiche risorse rurali (naturali, sociali e culturali), da trasformare in ‘offerta’ capace di rispondere a quelle domande sociali di consumo provenienti dalla nuova percezione sociale della ‘ruralità’ e legate al tempo libero e al turismo. La messa in produzione dello spazio rurale, che dipende dalla vitalità del tessuto sociale, è per questo perseguita attraverso la retorica della partnership e della mobilitazione della ‘comunità’ rurale.

Le politiche comunitarie di sviluppo rurale: empowerment o modernizzazione neoliberista

VITALE, Annamaria
2006-01-01

Abstract

Rural Development has been an increasing focus of European policy over the past decade: since the publication in 1988 of The Future of Rural Society to the Cork Declaration (1996) and Agenda 2000 (1997) new prominence has been given to the building of an ‘integrated rural policy’ to be promoted by an approach that stimulates development from within. The paper reviews the broad framework embedded in European Community policy of rural development, exploring the relationship between the EU strategic rethinking of rural policy and the new economic functions given to rural space in the context of the general restructuring of postfordism. It is argued that “rurality” is being increasingly treated as a new object of policy intervention, in order to shape rural space in productive and consumptive terms. On one side, the promotion of a territorial development aims at boosting an internationally competitive (according the WTO rules) farming sector, considered as engine of rural economic growth. On the other side, the emphasis on a “living countryside” is geared towards the ‘marketisation’ of its specific resources (natural, human and cultural) to supply new social demands (leisure and tourism) related to the changing perceptions of the countryside. The economic viability of rural space, which depends on the vitality of the rural social fabric, is then pursued by the rhetoric on ‘community’ mobilisation and partnership.
2006
88-495-1129-9
Lo sviluppo rurale è progressivamente diventato un elemento centrale della politica europea dell’ultimo decennio: sin dalla pubblicazione, nel 1988, del documento The Future of Rural Society, fino alla Dichiarazione di Cork (1996) e di Agenda 2000 (1997) nuova rilevanza è stata attribuita alla promozione di una “politica rurale integrata” da realizzarsi attraverso l’approccio dello sviluppo endogeno. Il presente articolo intende esaminare lo schema generale che costituisce la base della politica comunitaria di sviluppo rurale, indagando la relazione fra le nuove direttive strategiche della politica rurale e le attuali funzioni economiche attribuite allo spazio rurale nel più ampio contesto della ristrutturazione postfordista. L’ipotesi di lavoro è quella secondo cui la ‘ruralità’ tende ad essere sempre più considerata come un oggetto di intervento politico, la cui finalità è quella di modificare lo spazio rurale in termini produttivi e di consumo. Da una parte, la promozione dello sviluppo territoriale viene posta come condizione per dare nuovo slancio, sul terreno della competizione internazionale (secondo i dettami del OMC), al settore agricolo, che continua ad essere considerato come il vero motore della crescita economica rurale. Dall’altra parte, l’enfasi su quello che viene definito “living countryside” è tesa alla mercificazione e commercializzazione delle specifiche risorse rurali (naturali, sociali e culturali), da trasformare in ‘offerta’ capace di rispondere a quelle domande sociali di consumo provenienti dalla nuova percezione sociale della ‘ruralità’ e legate al tempo libero e al turismo. La messa in produzione dello spazio rurale, che dipende dalla vitalità del tessuto sociale, è per questo perseguita attraverso la retorica della partnership e della mobilitazione della ‘comunità’ rurale.
sviluppo rurale; comunità europea; Metodologia Leader
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/181644
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