La comunità non può essere fissata in termini mitici, cioè a partire dal nesso decisione politica-trascendenza, quanto è definito teologia politica. Se si accoglie la prospettiva mitica, la forma giuridica [il diritto] è posta in relazione con l’origine. Tutto questo apre ad uno scenario pericoloso, per non dire sinistro: la decisione politica si affranca dalla responsabilità etica, perché costitutivamente responsabile. Si tratta allora di interrogarsi sull’origine del soggetto, interrogazione che deve necessariamente mettere in discussione ogni limite metafisico-ontologico in nome di un al di là dell’essere che non cauziona né il soggetto né la norma giuridica. In questo modo si disegna una forma di legame civile in quanto possibilità nell’impossibilità: l’al di là dell’essere pone il soggetto in una posizione eccentrica, ne svela l’alterità non in termini duali. Ciò che ne deriva è che il proprio corrisponde all’improprio: aporia, paradosso attraverso cui cade la problematica relativa al riconoscimento dell’altro uomo mediante la forza — il diritto, il sapere, la morale).

Formazione e soggettività in Jacques Derrida

GARRITANO, Francesco
2007-01-01

Abstract

La comunità non può essere fissata in termini mitici, cioè a partire dal nesso decisione politica-trascendenza, quanto è definito teologia politica. Se si accoglie la prospettiva mitica, la forma giuridica [il diritto] è posta in relazione con l’origine. Tutto questo apre ad uno scenario pericoloso, per non dire sinistro: la decisione politica si affranca dalla responsabilità etica, perché costitutivamente responsabile. Si tratta allora di interrogarsi sull’origine del soggetto, interrogazione che deve necessariamente mettere in discussione ogni limite metafisico-ontologico in nome di un al di là dell’essere che non cauziona né il soggetto né la norma giuridica. In questo modo si disegna una forma di legame civile in quanto possibilità nell’impossibilità: l’al di là dell’essere pone il soggetto in una posizione eccentrica, ne svela l’alterità non in termini duali. Ciò che ne deriva è che il proprio corrisponde all’improprio: aporia, paradosso attraverso cui cade la problematica relativa al riconoscimento dell’altro uomo mediante la forza — il diritto, il sapere, la morale).
2007
978-88-6081-265-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/181671
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