Nelle società tradizionali veniva riconosciuto agli anziani il compito di custodi della memoria in quanto depositari del patrimonio personale vissuto nella lunga esperienza esistenziale quanto delle tradizioni, dei “saperi narrativi” che costituivano il proprium culturale e l’identità di un popolo. Attraverso gli anziani veniva veicolata la memoria, elemento fondante e radicale nel processo di costruzione dell’identità. Di aspetto completamente diverso la situazione attuale, l’anziano oggi viene escluso dalla partecipazione alla vita attiva, non viene più riconosciuto come protagonista della quotidianità in quanto esterno al motus vorticoso che declina, in maniera sempre più pervasiva la realtà. L’anziano come imago viene rimosso, ritenuto anacronistico, obsoleto, socialmente irrilevante in quanto non è più consumatore attivo, non segue le mode/tendenze, ma è testimone di identità in una realtà che alimenta sempre di più l’oblio. L’anziano ha orientato la sua esistenza verso l’introspezione, la rielaborazione dei propri vissuti per risignificarli ermeneuticamente; heideggerianamente “si è scelto la possibilità autentica” di ascendere verso l’identità, il sé. Il protagonista l’attore principale, della realtà è invece l’adulto, consumatore attivo influenzato significativamente dall’omologazione e dalla omogeneizzazione che la società/mercato postmoderna e nichilista gli restituisce. L’adulto agisce nel collettivo, viene riconosciuto e si riconosce nel ruolo sociale; organizza e codifica la sua esistenza seguendo le istanze che il collettivo riconosce come elementi costitutivi del complesso svolgimento della società attuale. Ogni stagione dell’esistenza ha caratteristiche proprie: la senescenza è il momento privilegiato in cui la persona ha la possibilità di portare a compimento le successioni educative e formative esperite nel corso dell’intera esistenza vissuta. L’anziano è una persona che può anelare concretamente a compiere il “processo di individuazione junghiano”: ovvero, la piena emancipazione della identità dal collettivo, sviluppare pienamente la propria individualità personale, compiere quindi in pieno il proprio percorso di crescita e di evoluzione interiore. L’anziano è persona in quanto è asceso alla riappropriazione autentica della sua coscienza, delle successione educative e formative che hanno declinato integralmente il suo iter esistenziale portandolo a realizzare una feconda ed autentica comunicazione/scambio/incontro con l’alterità. Uno dei compiti peculiari della senescenza è la generatività: un motus interno di rielaborazione ermeneutica dei vissuti e la capacità di ascendere a nuove Gestalten, ed all’esterno attraverso il racconto autobiografico veicolare linguaggi ed esperienze per orientale i cuccioli d’uomo verso orizzonti di significatività, di responsabilità e di senso in un realtà come la nostra, sempre più complessa e dominata dal consumismo, dall’omologazione e dall’oblio.

Soggettività e senescenza. Alcune riflessioni pedagogiche

BOSSIO, Francesco
2007-01-01

Abstract

Nelle società tradizionali veniva riconosciuto agli anziani il compito di custodi della memoria in quanto depositari del patrimonio personale vissuto nella lunga esperienza esistenziale quanto delle tradizioni, dei “saperi narrativi” che costituivano il proprium culturale e l’identità di un popolo. Attraverso gli anziani veniva veicolata la memoria, elemento fondante e radicale nel processo di costruzione dell’identità. Di aspetto completamente diverso la situazione attuale, l’anziano oggi viene escluso dalla partecipazione alla vita attiva, non viene più riconosciuto come protagonista della quotidianità in quanto esterno al motus vorticoso che declina, in maniera sempre più pervasiva la realtà. L’anziano come imago viene rimosso, ritenuto anacronistico, obsoleto, socialmente irrilevante in quanto non è più consumatore attivo, non segue le mode/tendenze, ma è testimone di identità in una realtà che alimenta sempre di più l’oblio. L’anziano ha orientato la sua esistenza verso l’introspezione, la rielaborazione dei propri vissuti per risignificarli ermeneuticamente; heideggerianamente “si è scelto la possibilità autentica” di ascendere verso l’identità, il sé. Il protagonista l’attore principale, della realtà è invece l’adulto, consumatore attivo influenzato significativamente dall’omologazione e dalla omogeneizzazione che la società/mercato postmoderna e nichilista gli restituisce. L’adulto agisce nel collettivo, viene riconosciuto e si riconosce nel ruolo sociale; organizza e codifica la sua esistenza seguendo le istanze che il collettivo riconosce come elementi costitutivi del complesso svolgimento della società attuale. Ogni stagione dell’esistenza ha caratteristiche proprie: la senescenza è il momento privilegiato in cui la persona ha la possibilità di portare a compimento le successioni educative e formative esperite nel corso dell’intera esistenza vissuta. L’anziano è una persona che può anelare concretamente a compiere il “processo di individuazione junghiano”: ovvero, la piena emancipazione della identità dal collettivo, sviluppare pienamente la propria individualità personale, compiere quindi in pieno il proprio percorso di crescita e di evoluzione interiore. L’anziano è persona in quanto è asceso alla riappropriazione autentica della sua coscienza, delle successione educative e formative che hanno declinato integralmente il suo iter esistenziale portandolo a realizzare una feconda ed autentica comunicazione/scambio/incontro con l’alterità. Uno dei compiti peculiari della senescenza è la generatività: un motus interno di rielaborazione ermeneutica dei vissuti e la capacità di ascendere a nuove Gestalten, ed all’esterno attraverso il racconto autobiografico veicolare linguaggi ed esperienze per orientale i cuccioli d’uomo verso orizzonti di significatività, di responsabilità e di senso in un realtà come la nostra, sempre più complessa e dominata dal consumismo, dall’omologazione e dall’oblio.
2007
978-88-6081-265-0
Adult and permanent education ; Social and General pedagogy; Formazione dell'anziano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/181761
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