Negli anni centrali della crisi linguistica e letteraria dell'umanesimo il patrizio cremonese di origini cilentane Andrea Guarna, nel 'Bellum' (1511), riesce a insegnare le regole grammaticali componendo una narrazione fantastica che ha anche un risvolto politico: una battaglia in cui combattono non soltanto le parti del discorso, ma le lettere e le armi, le parole e le cose. Questo volume colloca la figura di Guarna nella prospettiva più ampia del lucianesimo italiano ed europeo, proponendo un'interessante ipotesi di ricerca: il 'Bellum grammaticale' può aver lasciato qualche eco o spia, qualche traccia, persino in letterati come Erasmo, François Rabelais e Jonathan Swift. Impreziosisce il volume la trascrizione di uno sconosciuto volgarizzamento in ottava rima del trattato di Guarna: la Battaglia grammaticale volgare (1545) di Menicuccio Rossi da Montegranaro.
La battaglia delle parole e delle cose. Dal 'Bellum grammaticale' di Guarna a Erasmo, Rabelais e Swift, Prefazione di Gennaro Savarese
CASSIANI, Chiara
2013-01-01
Abstract
Negli anni centrali della crisi linguistica e letteraria dell'umanesimo il patrizio cremonese di origini cilentane Andrea Guarna, nel 'Bellum' (1511), riesce a insegnare le regole grammaticali componendo una narrazione fantastica che ha anche un risvolto politico: una battaglia in cui combattono non soltanto le parti del discorso, ma le lettere e le armi, le parole e le cose. Questo volume colloca la figura di Guarna nella prospettiva più ampia del lucianesimo italiano ed europeo, proponendo un'interessante ipotesi di ricerca: il 'Bellum grammaticale' può aver lasciato qualche eco o spia, qualche traccia, persino in letterati come Erasmo, François Rabelais e Jonathan Swift. Impreziosisce il volume la trascrizione di uno sconosciuto volgarizzamento in ottava rima del trattato di Guarna: la Battaglia grammaticale volgare (1545) di Menicuccio Rossi da Montegranaro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.