Il volume pone all’attenzione differenti tipologie testuali nelle quali Roma rappresenta un vero e proprio paradigma interpretativo, che condiziona l’oggetto della narrazione e insieme la sua forma, connotata dall’intreccio tra immagini e parole, vista e linguaggio, testi e rispettivo corredo iconico. Il primo capitolo è dedicato ai poemetti bellici composti tra la discesa di Carlo VIII (1494) e il Sacco di Roma (1527); il secondo esamina la produzione in ottave di Giuliano Dati negli anni del pontificato di Alessandro VI; il terzo è incentrato sul dialogo lucianeo Simia (1517) di Andrea Guarna e mostra il superamento dell’imitatio umanistica in una direzione parodica. Il fulcro del discorso è rappresentato dalla dialettica tra realtà storica e finzione letteraria, che determina anche l’interferenza tra i diversi generi: il cantare di argomento storico e quello cavalleresco, le cronache in ottave e le rime predicabili, il dialogo filosofico, la commedia e la satira. 'Historia' e 'fabula', dunque, istanza realistica e invenzione letteraria, definiscono Roma più di ogni altra città italiana, perché negli anni cruciali che precedono la Riforma Roma esprime la tensione costante tra terra e cielo.
Roma tra "fabula" e "historia". Parole e immagini alla vigilia della Riforma, Prefazione di Francesco Tateo
CASSIANI, Chiara
2008-01-01
Abstract
Il volume pone all’attenzione differenti tipologie testuali nelle quali Roma rappresenta un vero e proprio paradigma interpretativo, che condiziona l’oggetto della narrazione e insieme la sua forma, connotata dall’intreccio tra immagini e parole, vista e linguaggio, testi e rispettivo corredo iconico. Il primo capitolo è dedicato ai poemetti bellici composti tra la discesa di Carlo VIII (1494) e il Sacco di Roma (1527); il secondo esamina la produzione in ottave di Giuliano Dati negli anni del pontificato di Alessandro VI; il terzo è incentrato sul dialogo lucianeo Simia (1517) di Andrea Guarna e mostra il superamento dell’imitatio umanistica in una direzione parodica. Il fulcro del discorso è rappresentato dalla dialettica tra realtà storica e finzione letteraria, che determina anche l’interferenza tra i diversi generi: il cantare di argomento storico e quello cavalleresco, le cronache in ottave e le rime predicabili, il dialogo filosofico, la commedia e la satira. 'Historia' e 'fabula', dunque, istanza realistica e invenzione letteraria, definiscono Roma più di ogni altra città italiana, perché negli anni cruciali che precedono la Riforma Roma esprime la tensione costante tra terra e cielo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.